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Guida Espresso 2024. Dei 1000 ristoranti recensiti in Italia, ecco l’elenco di tutti i 32 ristoranti liguri.
(credito foto: repubblica)
Elenco dei 22 ristoranti del Ponente Ligure (provincie di IM e SV):
Ventimiglia: Balzi Rossi
Ventimiglia: Marrix
Ventimiglia: Giardino del Gusto
Ventimiglia: Marco Polo
Ventimiglia: Casa Buono
Pigna: Osteria Martini
Vallecrosia: Corallo
Sanremo: Paolo e Barbara
Sanremo: Da Vittorio
Taggia: La Conchiglia
Cipressa: Da U Titti
Imperia: Salvo Ai Cacciatori
Imperia: Sarri
Dolcedo: Equilibrio
Andora: Vignamare
Ranzo: Gallo della Checca
Alassio: Nove
Finale Ligure Varigotti : Muraglia
Noli: Il Vescovado
Savona: A Spurcacciun’a
Savona: Scrap
Celle Ligure: Meta
ECCO 10 RISTORANTI CITATI NELLE PROVINCE DI GE E SP:
Genova: Il Ducale
Genova: Michelangelo
Genova: Marin
Recco: Manuelina
Paraggi: Langosteria Paraggi
Portofino: Cracco
Portofino: Dav mare
Chiavari: Duo
Lavagna: Impronta d’Acqua
Moneglia: Orto by Giubbani
La recensione. A Imperia il Ristorante CHEZ BRACCIOFORTE
Imperia
CHEZ BRACCIOFORTE – Calata Cuneo 33 – Tel. 0183 294 752 www.chezbraccioforte.com
Il ristorante, fondato nel 1892 (l’insegna di allora è ancora conservata all’ingresso del locale), viene tramandato da una generazione all’altra della stessa famiglia da 131 anni, ma … non li dimostra. Nella prima pagina della carta è scritto: “La cucina tradizionale rivisitata, semplice negli ingredienti ma di grande qualità, si esprime al massimo con il pescato locale proveniente quotidianamente dalla vicina asta di Oneglia. L’ ”Oro Taggiasco” è un altro importante protagonista della tavola, immancabile su tutti i piatti ed è selezionato tra i migliori Extravergine DOP del Ponente Ligure.” Premesso quindi che patron Braccio, frequenta facilmente le adiacenti pescherie ed i banchi della calata e che quindi le proposte di pescato variano inevitabilmente a seconda degli umori del mare, ecco un estratto dalla carta:
Cinque ANTIPASTI (€ 8-24) tra i quali le Suggestioni di mare in due portate, oppure i Crostacei al vapore con verdure di stagione. Cinque PRIMI (€ 18-22), tra i quali la Pasta fresca “Chez Braccioforte”, oppure gli Gnocchi di patate padellati con cozze e vongole veraci al profumo di pesto leggero. I SECONDI (€ 25-40), cinque di pescato e due di carne. Cito il Pesce cotto in crosta di sale della Provenza, oppure in guazzetto di pomodoro con olive Taggiasche al profumo di basilico, oppure la sontuosa Grigliata di crostacei. Sette DOLCI (€ 8-10), tra i quali pare che presto ci saranno bramate novità. Nel frattempo punterei sulla sorbetteria abbinandola ad un bicchiere giusto che sanno consigliare. Tutto viene servito i quantità dignitosissime.
Patron “Braccio”, per decenni vulcanico factotum per questo locale, sia in sala che in cucina (fornelli visibili dalla vetrata verso Via de Geneys), da qualche tempo si “fa vedere” in grazia dell’ora meridiana, compiacendosi che tutto risulti giusto e perfetto, ma la sera parrebbe affidare interamente la regia ed il SERVIZIO al “poderoso” figlio RICCARDO il quale, coadiuvato dal cameriere storico SOKOL, regge che è una bellezza e fa “girare” perfettamente la sala; anzi, io ho trovato aumentata la clientela anche nelle serate “di bassa”.
Ovviamente l’AMBIENTE, senza un granellino di polvere neppure a cercarla con la lente, conta su mise en place classiche, tovaglie bianche immacolate, stoviglie tradizionali, sedute imbottite e tavoli distanziati, con piccoli bouquet di garofanini (omaggio ad un fiore che, nella Riviera dei Fiori, ha fatto evolvere i contadini in imprenditori, ormai da un secolo.
La CARTA VINI, stampata (quindi con prezzi che fortunatamente cambieranno solo alla successiva ristampa), offre un centinaio di etichette italiane e straniere a prezzi normali. Due le segnalazioni di bianchi, il fruttatissimo DE VITE di Hofstatter a 22 euro (si dice sia stato ideato per i giovani, ma che vada forte anche presso le signore), oppure il tradizionale Conte della Vipera IGT di Antinori, qui ancora a 35 euro.
CONCLUDENDO: la Famiglia Martini (ormai vulgo “Braccio”) da sempre non gioca la carta della sorpresa atta a meravigliare i clienti con ghirigori culinari nei piatti. Si evitano accuratamente i tentativi di improbabili abbinamenti che altrove contrabbandano anche quantità da fame. Qui basta la materia prima giusta, rispettata, preparata secondo ricette classiche eseguite con precisione, ben servite, il tutto secondo le regole eterne della buona ristorazione di alto livello. In un insieme accogliente sempre più gettonato da clientela eterogenea la quale ha però un minimo comun-denominatore: vuole ristorazione seria, senza deroghe né eccezioni, lasciando fuori della porta i trallallerollà.
Ecco il miglior ristorante secondo Condé Nast Johansen 2024: è in Costa Azzurra a Eze Village
Apprendo dall’amico Gerard Bernard che il ristorante dello Château Eza di Eze Village, ha ottenuto il titolo di Miglior Ristorante dal Condé Nast Johansens 2024. Con felicitazioni allo chef Justin Schmitt, al maître Claire Vergnaud ed alla loro equipe. Qui di seguito un mio articolo del 2016 sul mensile La Madia TravelFood; ovviamente con i nomi allora in forza presso la struttura, che già fu residenza del Re di Svezia ai tempi della Belle Otero.
Gamberi Rossi nella fossa marina di confine. Finita la “tregua”, la Francia occuperà quello spazio di mare?
credito foto: trucioli.it
Dopo anni di silenzio stampa sull’argomento che ha infuriato sui giornali qualche anno fa e per il quale ci fu anche il sequestro per mesi di un peschreccio italiano, il problema ricompare… Il 16 novembre 2023 TRUCIOLI scrive: “Perché l’Italia ha ceduto la ‘fossa del cimitero’, paradiso dei gamberi rossi. La flottiglia di Sanremo e promesse di Toti”. Il link per l’intero interessante articolo è il seguente: https://trucioli.it/2023/11/16/perche-litalia-ha-ceduto-la-fossa-del-cimitero-paradiso-dei-gamberi-rossi-la-flottiglia-di-sanremo-e-promesse-di-toti/