Lo Champagne dei Petit Récoltant, come viene prodotto ed etichettato?

Dal sito de Il Gambero Rosso ecco un passo dell’intervista alla casa di Champagne Bruno Paillard:

“Dovete sapere che i récoltant sono 4mila, ma solo 1000 producono il loro Champagne. Gli altri 3000 portano le uve alla cooperativa, e la cooperativa vinifica, spumantizza e li ridistribuisce a tutti i soci che vogliono commercializzare con la loro etichetta. Quindi non tutti gli Champagne dei piccoli sono “fatti in casa”. Poi c’è un altro aspetto, oggi c’è la ricerca degli Champagne “parcellaire”.

In qualche modo è l’antitesi del concetto tradizionale di Champagne. Un grande Champagne è una composizione: il quadro di un artista. Alla Paillard abbiamo 60 parcelle, forse due o tre potrebbero produrre un parcellaire. Per me la cosa importante è firmare uno stile. Quando vedo un Caravaggio lo riconosco, o è originale o almeno è della scuola di Caravaggio. E lo stesso per Picasso.

Il testo completo lo potete trovare sul seguente link: https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-vino/bruno-paillard-champagne-intervista/?mnuid=1c63gc3ee4g7e0c3e4694583562060486c9952af6185cc16f7e&mnref=s26b5%2Co17bdf&utm_term=97247+-+%22Dietro+gli+Champagne+dei+piccoli+produttori+ci+sono+le+grandi+cooperative%22.+Intervista+senza+filtri+a+Bruno+Paillard&utm_campaign=NL+GIORNALIERA+ITA&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=9909+-+4161+%282025-01-01%29

La recensione. Al casinò di Montecarlo Le Train Bleu – Restaurant Gourmet Belle Epoque

Montecarlo – LE TRAIN BLEU – Restaurant gourmet belle époque

Casinò di Montecarlo – Tel. (+377) 98 06 24 24

Aperto dalle 19 sino a chiusura casinò.

L’Orient Express ha annunciato il suo primo viaggio DOLCE VITA nell’aprile 2025 che toccherà Portofino e l’Italia. Ma per chi arriva a Montecarlo e, inabissatosi nel parcheggio di 18 piani, ne esce poi a veder stelle e luminarie tra l’Hotel de Paris e il Café de Paris (in Francia quasi tutto è “De Paris”), già trova una copia del ristorante di un Train Bleu … E’ nel casinò di Montecarlo nel quale, quasi due secoli orsono, Charles Garnier, staccatosi dal praticato di  costruzioni neoclassiche e neobarocche di tutti i casinò d’Europa, volle dare tocchi di esotismo e di eclettismo (intelligentemente salvaguardato sino ai nostri giorni): un po’ reggia, theatre, tempio, orangerie. E il ristorante, che pare appunto un vagone del Train Bleu Paris-Monaco primi ‘900, è tutto boiserie, ottoni lucidi, sequele di specchi immacolati, moquette di tre centimetri, velluti vermigli, antichi lampadari ed appliques: il tutto da lasciare a bocca aperta.

Ma veniamo concretamente al cibo. Sei ANTIPASTI, tra i quali l’Uovo Barzotto, Nduja, ceci neri di Puglia e radicchio saltato (€ 22); oppure i Tre Scampi spadellati gaspacho, acciughe, crostini, cetriolo croccante (€ 90). Due ZUPPE tra le quali il Minestrone di verdure con pasta, pesto con o senza  lardo (€ 22). Otto PASTA E RISOTTI, tra i quali i Paccheri Train Bleu alla Norma con ricotta salata (€ 24). Quattro i piatti di CROSTACEI (€ 25 a pezzo) più eventuali contorni (€ 15). PESCATO DEL GIORNO, al forno, o grigliato o in padella  (€ 70) più eventuali tre contorni (€ 15). Sei le CARNI, tra le quali il Mezzo Galletto arrosto con aromi e fagiolini (€ 28) , oppure  il Carré d’Agnello in casseruola, con fagioli del Piemonte (€ 56). Sette i DOLCI (€ 23), tra i quali il Macaron Foresta Nera crema al cioccolato, mascarpone vanigliato, crumble al cioccolato, amarene, gelato al kirsch. La sera del mio passaggio c’era anche una carta speciale, con i SUGGERIMENTI DELLO CHEF Richard Rubbini: sette proposte con Tartufo bianco Tuber Magnatum Pico. Ne ho approfittato con gli Gnocchi di patate Monalisa al tartufo bianco a € 45, scoprendo però solo dopo che “di suo” già comprende soltanto 2 grammi di tartufo, per cui ho dovuto completare con grattata supplementare a € 23 al grammo

La CARTA VINI è all’altezza del locale , con prezzi a partire da 41 euro per un Nero d’Avola Colosi 2022, sino a 1600 euro per uno Chateau Brion blasonato. Segnalo il Pouilly Fumé Leon Blanc 2023. Disponibili  una quindicina di mezze bottiglie (€ 32-140) ed una selezione di vini a bicchiere a partire dal Vin du Mois a 10 euro. L’acqua San Pellegrino è a 10 euro.   

Il SERVIZIO: del Direttore di Sala che dirvi? In tre diverse visite annuali finalizzate unicamente a miei reportages, non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo di persona. Ma gli addetti, una poderosa brigata in scuro, sono  professionali, non sussiegosi ed anzi attenti, premurosi, gentili, sorridenti e sanno farvi sentire “a casa”.

CONCLUDENDO: non si viene certo qui per l’innovazione in cucina; il compito principale del locale pare principalmente quello di accogliere ed accontentare giocatori, molti Italiani, i quali solitamente hanno in comune tra loro la fretta di tornare in sala giochi e non certo di titillarsi con ghirigori in piatti innovativi. Molte proposte peraltro si attestano su ricette classiche francesi, italiane ed internazionali. Nell’insieme c’è la preziosità di un ambiente piacevolmente fané gradevolissimo, “preso” una tantum. Una magia è anche la clientela, assai variegata ed eterogenea, ma sempre elegante come volesse essere ancora giustamente deferente a “la pompe” dell’ambiente: resistono le cravatte e qualche mise tratta dalle boutique montecarline … P.S. Prenotate sempre ed avrete anche ingresso libero gratuito all’ala giochi nella quale si trova il ristorante. Apre alle 19 e chiude a notte fonda.

La recensione: ad ALASSIO il Ristorante dell’Hotel LAMBERTI

Alassio – HOTEL LAMBERTI – Via Gramsci 57 – Tel. 0182 642 747

DARIO CAVALLI ed il figlio BRUNO, hanno ormai completato l’opera ed hanno dato vita ad una struttura degna del meglio di Alassio.  Nel boutique-hotel, la ristorazione ha due ambienti: il primo è quello più importante con propaggine di veranda vetrata, classicissimo, tovaglie comprese;  l’altro nel sottostante locale wine bar (IL LAMBERTINO), cantina VISTA con 550 etichette, per degustazioni, snack informali ed anche per feste private.  

Venendo al ristorante principale: all’arrivo vi  aperitiveranno con generosa flute di bollicine metodo classico, offerta: una pratica piacevole ancora sorprendentemente in uso in questa casa che sa come si inizia la buona ospitalità. Sorseggiandolo potrete consultare in santa pace la CARTA. Ecco i cinque ANTIPASTI (€ 24-35), tra i quali il Polpo arrostito sulla ghisa, con vellutata di patate all’arancia Pernambucco,  gocce di burrata, chips di zucca al rosmarino e polvere di capperi disidratati; oppure la Sogliola “quasi alla mugnaia”con spuma di salsa Olandese e foglia d’ostrica (una pianta costiera carnosa e saporita). La maison, per quanto riguarda la cucina, conta sulla bravura dello chef Fabio DEGRADA, qui dal 1998, che non si è mai addormentato sugli allori e dal 2020, è “…secondato” ,soprattutto per i primi, dalla giovane e capace Roberta ORSI. Quattro i PRIMI PIATTI (€ 27-33), tra i quali i Plin ripieni di Foie gras saltati al burro demi-sel della Normandia e uvetta sultanina, con anatra cotta a bassa temperatura, riduzione al Porto e polvere di pane tostato; oppure gli gnocchetti di patate con seppioline e carciofi della Pina padellati al lime e polvere di Bottarga di muggine. Sei i SECONDI (€ 27-53). Tra quelli di mare cito il Baccalà “Morro Rafols” in tempura con spinaci novelli, vinaigrette ai lamponi e salsa “sweet banana”. Tra quelli di terra ecco le Costolette d’agnello pré-salé al forno con riduzione alla camomilla e tarteletta sablé con pomodorini confit e carote glassate alla soia. Cinque di DESSERT (€ 9 – 17) a cominciare dal plateau dei Formaggi con varietà che cambiano settimanalmente, accompagnati da pane ad hoc e composte; oppure tra i dolci, la Tarteletta con Ganache ai marroni, marron glacés, caramello e alchechengi. Per i dessert ad ogni piatto c’è un abbinamento vini consigliato. NON propongono più i MENU degustazione come fino a qualche tempo fa.

BEVANDE: La CARTA VINI è certamente tra le più fornite della Liguria intera. Essa occupa infatti ben 109 grandi pagine del poderoso volume in pelle (altro che freddi tablet elettronici… !) ed è tenuta aggiornatissima senza cancellature. I suoi prezzi sono regolari e consoni al locale. Tre pagine sono occupate dalle mezze bottiglie e quattro pagine dalle magnum. Otto vini vengono serviti anche a calice. L’acqua minerale è a € 3,50 .  

IL SERVIZIO, in scuro, non è però ingessato e, professionalissimo,  ha giusta attenzione ai particolari e risulta comunicativo e simpatico ma senza annoiarvi con sesquipedali eccessi nelle descrizioni dei piatti, peraltro già reperibili perfettamente in carta cibi. L’AMBIENTE  è elegante e romantico con una candela artistico-decorativa ad ogni tavolo, comode poltrone con braccioli,, qualche tavolo rotondo … Non manca neppure qualche posto auto privato, pur essendo facile il parcheggio nei dintorni. Che altro chiedere di più?

Tra Mentone e Cannes; un treno ogni 15 minuti

credito foto: Le Figaro

La linea, già in parte a triplo binario , è stata ancora potenziata: sono previsti complessivamente 40 treni al giorno. In treno da Menton a Cannes in 1 ora 10 minuti.

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