“Ma quale cantina mi consigli? Quante volte ci siamo sentiti fare questa domanda, con l’imbarazzo di dover dire tanti nomi senza che magari l’altro se li ricordi. Oppure quante volte leggi una carta dei vini e capisci che mancano nozioni sui migliori produttori del territorio dove magari si trova la trattoria o bistrot che a dir si voglia. Comunque, per farla breve, scrive Paolo Massobrio, “noi una risposta ce l’abbiamo in entrambi i casi e ve la regaliamo”.
“Sono i vini che in 23 anni abbiamo selezionato, anno dopo anno, mettendo su un piedistallo 100 vini Super, senza mai premiare la cantina degli anni precedenti. Solo negli ultimi due anni abbiamo iniziato a considerare le cantine “storiche” meritevoli di essere premiate però con un altro vino, come segno di una continuità qualitativa.
Insomma un lavoro enorme, che ha permesso di far emergere tante novità, tanti giovani ed anche le tendenze, perché un quarto di secolo è un periodo decisamente significativo.
Ora, mentre stiamo procedendo con le degustazioni per la 24^ edizione che verrà celebrata a GOLOSARIA MILANO (1-2-3 novembre 2025 Fiera di Rho Pad. 1), abbiamo pensato di regalare a ciascuno di voi questo preziosissimo elenco diviso per regioni.
Leggetelo con attenzione, e non esitate, a cercare quelle bottiglie.
In effetti chi frequenta i ristoranti l’ha già constatato dal vivo. Per quanto riguarda l’Italia hanno influito certamenter: 1) il rincaro dei prezzi dello Champagne – 2) Il miglioramento continuo della qualità dei migliori Spumanti Classici italiani le cui versioni normali Trento Doc e Langhe costano la metà rispetto agli Champagne – 3) Il fenomeno Prosecco che, a prezzi ancora inferiori sta facendo avvicinare al mondo delle “bollicine” anche i giovani che prima sceglievano vini “fermi”…
Le champagne a perdu de son pétillant en 2024 avec une baisse de l’ordre de 10% des expéditions sur fond d’incertitudes économiques et politiques, mais la filière estime que ce recul ne reflète pas la consommation qui a mieux résisté.
E’ iniziativa di FIPE, CONFCOMMERCIO e Vite in Riviera per fronteggiare simpaticamente il calo degli ordinativi di vino al tavolo dei ristoranti, conseguente ai recenti inasprimenti delle sanzioni stradali …
Dal sito de Il Gambero Rosso ecco un passo dell’intervista alla casa di Champagne Bruno Paillard:
“Dovete sapere che i récoltant sono 4mila, ma solo 1000 producono il loro Champagne. Gli altri 3000 portano le uve alla cooperativa, e la cooperativa vinifica, spumantizza e li ridistribuisce a tutti i soci che vogliono commercializzare con la loro etichetta. Quindi non tutti gli Champagne dei piccoli sono “fatti in casa”. Poi c’è un altro aspetto, oggi c’è la ricerca degli Champagne “parcellaire”.
In qualche modo è l’antitesi del concetto tradizionale di Champagne. Un grande Champagne è una composizione: il quadro di un artista. Alla Paillard abbiamo 60 parcelle, forse due o tre potrebbero produrre un parcellaire. Per me la cosa importante è firmare uno stile. Quando vedo un Caravaggio lo riconosco, o è originale o almeno è della scuola di Caravaggio. E lo stesso per Picasso.
Il testo completo lo potete trovare sul seguente link: https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-vino/bruno-paillard-champagne-intervista/?mnuid=1c63gc3ee4g7e0c3e4694583562060486c9952af6185cc16f7e&mnref=s26b5%2Co17bdf&utm_term=97247+-+%22Dietro+gli+Champagne+dei+piccoli+produttori+ci+sono+le+grandi+cooperative%22.+Intervista+senza+filtri+a+Bruno+Paillard&utm_campaign=NL+GIORNALIERA+ITA&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=9909+-+4161+%282025-01-01%29
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