Inchiesta de “Le Quotidien du Tourisme: Quali sono i popoli che accolgono meglio il turista in hotel ? Nell’ordine: la Slovacchia, la Bulgaria, la Polonia. L’ Austria si piazza al 6° posto, ottavo posto il Regno Unito e Danimarca , La Finlandia, che era al 7° posto retrocede al 12°, al 20° la Norvegia, al 21° la Francia. Dell’Italia la mia fonte, non dice nulla.
E’ la stagione delle novità- L’ultima che ho scovato si chiama Daniele Lunghi alla Locanda dell’Asino di Alassio. Referenti affidabili mi dicono che ha un bel curriculum lombardo-piemontese, con specialità di carni. Ad Alassio, ovviamente, si preparerà del buon pescato di un pescatore locale, del quale il patron è sempre stato storico cliente. Ho assaggiare quattro dei suoi piatti del menu “zero” e sono contento che sia arrivato ad Alassio. Riferirò meglio a “rodaggio” compiuto.
Jean Claude Brugel, già Executive Chef al Monte-Carlo Beach e alla Brasserie del Café de Paris, ha riacceso i fornelli del’ Hirondelle. In una carta Menù Santé e un Menu du Marché. Costo 55 Euro. Ci sono anche molte portate vegetariane.
Corriere TV dà notizia: “In Scozia: minacciano cattiva recensione su TripAdvisor: ristoratore italiano caccia coniugi dalla sala. Marco Menichetti del ristorante Vecchia Bologna di Bridge of Allan (Scozia) e mette letteralmente alla porta due coniugi che minacciavano una cattiva recensione sui social “.Vabbè, ma so che è successo anche altrove, anche in Italia, a qualche critico anche celebre, ma inviso …
Su Hotellerie et Restauration è comparso un articolo intitolato “Chef Star: la fin d’une époque” scritto da Franck Pinay-Rabaroust, scrive, tra l’altro, che “ci sono le premesse per la fine del “regno degli chef ” adulati, divenuti portaparola consenzienti di un settore che drena una (buona) immagine del turismo e del savoir faire, anche molto al di fuori delle frontiere francesi.”
Il mio sommesso parere e che, al di là di eventi , occasioni, casi speciali, anche per il gotha del mondo, è sempre più diffusa la voglia di cucina preparata e servita in quantità secondo tradizione. La regola di certi ristoranti blasonati, in Francia, peggio in Giappone e Usa (ma anche qualche mosca bianca in Italia), pare essere quella che, a partire dai bistellati il conto per un pasto completo non scende sotto ai 250 a testa (e anche più), compresi vini normali e aperitivo immancabile a dai 15 ai 20 euro, giustificandosi con i costi della pomposità dell’insieme (ma non sempre). Ho la sensazione che siano Continua la lettura di Stanchi di grandi ristoranti ?!→
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