Su La Stampa di26/5/2015 Raspelli scrive alcune “parole sante”, anzi santissime, che di seguito riproduco: “Non se ne può più, non ne posso più. Aveva cominciato Gianfranco Vissani, quando era il più grande cuoco d’Italia, aveva avuto una sbandata (per fortuna passeggera) e “si era messo a cucinare i bambini alla griglia” tanto per stupire gli stupidi. Ferran Adrià ..omississ… si era buttato su inconsistenze, scherzi diafani, meravigliose essenze di nulla mangereccio. Ora il sifone, le nullità, arrivano dovunque. I piatti sono sempre bellissimi, i colori nemmeno Picasso Pollock o Raffaello: in cucina cento discepoli intorno allo stesso piatto e seguono il Maestro, i Maestri: uno ci mette 3 grammi di carne o di pesce, uno ci mette con la pinzetta del chirurgo la fogliolina di basilico, l’altro ci adagia la schiuma di liquerizia o di tabacco, un altro ancora ci spruzza 3 gocce di aceto balsamico più o meno tradizionale, il caldo si unisce al freddo, il crudo al cotto, tutto viene distrutto, decomposto, polverizzato, liofilizzato. Il giochino che sta massacrando la cucina, è ormai dappertutto. Con supponenza, cuochi e ristoratori ti fanno sentire deficiente ed ignorante; nomi stranieri indicano tecniche che non sai che cosa siano; i menu non elencano piatti ma ingredienti e tu non sai che coda mangerai e (a volte) nemmeno che cosa stati mangiando. Basta! Basta! Basta! … omississ
Voi che ne pensate?