Il celebre ristorante LE CIRQUE frequentato dal Gotha di NewYork, fondato dal Pistoiese Siro Maccioni al Hotel NYPalace , poi trasferitosi al Bloomberg in One Beacon Court, chiuderà a fine 2017. E così pare l’Osteria del Circo affidata ai due suoi figli. La Nazione di Firenze scrive anche di una possibile apertura, tra gli altri, di un locale a Roma. Ebbi la fortuna di pranzarci una quindicina di anni orsono e, essendo mezzodì, non spesi neppure una fortuna. Stavo facendo un servizio sul vino Italiano in USA per La Madia e mi diede diversi indirizzi giusti anche per Los Angeles e St. Francisco: lo ricordo come un uomo affabile e disponibile: mi fece sentire in Italia … Insieme a papà Giambelli (di Mortara, mancato 10 anni orsono) ) che era nella 50° sono stati grandi ambasciatori di una bella Italia a New York. Non oso pensare che potrei ritrovare la stessa soddisfazione a Roma! (foto da winenews.it).
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Scuola Superiore ALMA: una garanzia di lavoro per cuochi.
Dei neo-diplomati all’ALMA, il 37% ha un lavoro il giorno successivo al diploma e il 25% di loro viene confermato al 5° mese di stage curriculare presso importanti strutture; tra queste “Le Calandre”, “Dal pescatore”, “Uliassi”.
Lo comunica l’ALMA aggiungendo che dei 3.955 diplomati dei Corsi Superiori, tra il 2004 e oggi, l’89,9% dei diplomati ha un lavoro e il 30,1% degli studenti è occupato all’estero.
Cos’è il MENU ENGINERING e a cosa dovrebbe servire
Tutti, prima o poi incappiamo in una carta dove si capisce un bel nulla, o nella quale quantomeno è difficile orientarsi. Il MENU ENGINERING dovrebbe invece insegnare a presentare e redigere la carta cibi e il menu di un ristorante, addirittura in modo da orientare le scelte del cliente. C’è chi ne ha fatto una professione e dichiara di aver già riveduto 400 menu di ristoranti italiani. Certamente molte carte cibi, troppo affastellate e confusionarie, possono essere migliorate … eppure il ristorante/pizzeria del quale qui sopra pubblico la foto di una delle ben 6 pagine della carta, già ha realizzato il suo obbiettivo con circa 200 clienti nelle serate di apertura stagionale… . Comunque il link è il seguente: https://www.menuengine.it/cose-il-menu-engineering-e-a-cosa-serve/
40 euro + bevande con menu ferreo, in una osteria, vi pare un prezzo giusto?
Sento parlare e vedo ogni tanto tripadvisorizzare dei locali, descrivendone le meraviglie e la convenienza. Spesso si tratta di locali tipo moderne osterie o trattorie, disadorne, con “careghe” dure, fredde di atmosfera e anche di temperatura (20°), con sottofondo di radio e pubblicità, tovagliette e tovaglioli di carta, peggio se sintetica e servizio da pizzeria. Vi si trovano piatti con cerchietti e gocce variopinte, sui bordi larghi di stoviglie mezze vuote al centro, attornianti cibi di materie prime poco costose, in quantità da fame. Cibi con ingredienti dagli abbinamenti disarmonici, atti a simulare per forza qualche piatto visto nei padellami televisivi, senza “abbassarsi” alla cucina familiare. E guai se ti lamenti, perché ti fanno anche passare per uno dell’ ”ancasciù”ancora attaccato a vecchia cucina, che forse invece potrebbe fare la loro fortuna. Ma la cosa peggiore è che obbligano i clienti a menu fissi: o mangiare quel che passa il convento o “saltare” quelli non graditi, fermo il prezzo ovviamente. A costoro pare normale chiedere 40 o più euro + bevande per un pasto. Ovvero, senza esagerare, con vino acqua caffè, oltre i 50 euro a testa.
Forse poteva sembrare normale fino a due -tre anni fa, quando i ristoranti importanti erano costosi. Ma oggi mi paiono preferibili diversi locali accoglienti, qualcuno stellato, dove ci si può comporre da soli un menu, il cui prezzo è già fissato non oltre i 45 euro per un pasto completo, scegliendo su una decina di piatti in carta. Godendo di tovaglie, di ambienti confortevoli, di servizio riguardoso etc… etc…
Quanti caffè deve fare il vostro barista per guadagnare?
Uno studio del 24 Ore si domanda quanto valgono gli Espressi per i 149 mila bar italiani: 6.600 milioni di euro, con una media di 175 al giorno per ogni bar. Il sito Dissapore riprende anche altri particolari della la notizia. ” Per ottenere un espresso o un cappuccino, servono 7 grammi di caffè, ovvero con un chilo si preparano, al netto degli sprechi, 130 tazzine. Ogni tazzina è venduta a circa 1,10 euro, e considerando che il fatturato giornaliero medio di un bar è di circa 340 euro al giorno, il ricavo giornaliero derivante dalle tazzine di caffè è di circa 143 euro, ovvero il 42% del fatturato giornaliero totale.”. Chiaramente poi ogni realtà è diversa dall’altra, ma le medie sarebbero queste.