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I clienti che i ristoratori odiano

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“Incontentabili, ritardatari e fai-da-te. Il cliente non ha sempre ragione, e spesso occorre mettersi nei panni degli “addetti ai lavori” per capire quanto complesso possa essere il rapporto con il pubblico”. Lo scrive Golosaria, segnalando che su Il Giornale di oggi è tutto da leggere l’affondo di Andrea Cuomo con le 10 tipologie di clienti che i ristoratori odiano: dal “fantasma”, che prenota senza poi presentarsi, al “creativo”, che arriva con più commensali del previsto e pretende che si faccia a modo suo; dal “designer”, che sfrutta la sua abilità per riorganizzare a piacimento la sala, all’ “incoerente”, che dichiara dogmi alimentari e allergie, ma si smentisce di fronte alla prima panzanella utile.

Ma sul sito “Dissapore” l’elenco è anche più lungo; eccone una parte:

  • C’è il maleducato che pretende di sedersi al tavolo già assegnato perché amico del titolare.
  • Quello che il sabato prenota per 15 ma si presentano in 7, poi a cena iniziata se ne aggiungono 4 però due hanno già mangiato.
  • Quello che sorridendo perché convinto di far bene, lascia fare ai bambini qualsiasi cosa: urlare, correre in sala, tirare le tovaglie, pasticciare il muro con le mani sporche.
  • Quello che litiga da quando si siede a quando se ne va, perché a un certo punto se ne va, e sbatte pure la porta.
  • Quello che maneggia la tipa sopra e sotto il tavolo.
  • Quello che chiede la musica più bassa.
  • E quello che la vuole più alta.
  • Quello che… ma non fate la pizza? E la carbonara? Neanche un’arrabbiata?
  • Quello che va in bagno prima del conto così paga l’altro.
  • Quello che: “come mai non c’è nessuno stasera”?
  • Quello che: “uff, quanta gente c’è stasera!”
  • Consultate Dissapore! Il link è: https://www.dissapore.com/mangiare-fuori/i-clienti-che-non-pagano-il-conto-anzi-no-i-peggiori-clienti-del-vostro-ristorante/

 

Ecco il nuovo tester per i ristoratori per oli di frittura.

  • testo 270Controlli olfattivi o visivi non sono sufficienti per verificare la qualità dell’olio di frittura. Utilizzando il tester per oli di frittura testo 270, è possibile sostituire l’olio solo al superamento dei valori limite dei materiali polari totali ( TPM ), fissati da apposita normativa. Testo 270 consente di evitare frequenti ricambi di olio non necessari, risparmiando quindi tempo e denaro. Rispetto a una cartina tornasole, fornisce inoltre un valore numerico oggettivo, confrontabile con una soglia di sicurezza definita. 396 euro più Iva.

I giovani e il lavoro nei ristoranti. In un locale 36 cuochi diversi in 8 mesi.

1234567Il Rapporto Fipe 2017 indica che nei ristoranti tanti aspiranti cuochi iniziano, ma smettono subito. C’è oltre un milione di unità di lavoro ma nei primi nove mesi del 2017 sono nate 10.835 aziende horeco, e 19.235 hanno chiuso. Risultato: 8.400 aziende in meno.  Lo riporta Italia a Tavola secondo la quale un’altra indagine Fipe indica che nel 2016 le aziende faticano a trovare 4mila tra cuochi, camerieri e baristi a causa del fatto che si lavora anche la sera, nel corso dei week end o dei giorni di festa. 

La TV affascina e crea falsi miti, spesso miraggi. L’universo Horeca, grazie all’impegno (e al sacrificio) di molti cuochi che hanno conquistato il successo e al tam-tam di numerosi e differenti programmi televisivi, sta attraversando un’età dell’oro inimmaginabile solo una manciata di anni fa. Una tendenza sempre al rialzo alimentata dai social in tempo reale. L’ospitalità in senso lato è un seducente fenomeno globale, alla portata di tutti. Benissimo! Ma bisogna mantenere il senso di realtà e stare con i piedi ben piantati per terra. – L’articolo comprende anche interviste a qualificati addetti del settore, tra gli altri:  Rocco Pozzulo, presidente Fic,  Sandro Caputo del ristorante Nerino 10 di Milano che da otto mesi cerca un addetto senza trovarlo , Beniamino Bilali, chef executive e coordinatore delle pizzerie Pummà (Milano, Bologna, Milano Marittima, Ibiza,  Renato Andrenelli, presidente dell’Associazione pizzaioli marchigiani.

Il sito per l’articolo completo è il seguente:  settimanale@italiaatavola.net

 

Le 3 “C” : i fondamentali pilastri dell’accoglienza in sala.

(Intrecci, una scuola di alta formazione per rivoluzionare il mondo della sala)

Intrecci  intende formare dei professionisti di classe (eleganza, preparazione ed armonia), calore (presenza senza invadenza) e carattere (distinguersi rimandendo fedeli a se stessi). Le tre “C” dell’accoglienza, i tre pilastri fondamentali di questo mestiere. Maggiori informazioni su Intrecci – Alta formazione di sala
piazza del Poggetto 12 – 01024 Castiglione in Teverina (Vt)
Tel 0761 948391 – www.intreccialtaformazione.com
info@intreccialtaformazione.com
La notizia completa compare sul sito dal quale l’ho tratta:: http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id