Archivi categoria: Il lavoro nella ristorazione

La musica in sottofondo al ristorante: raramente è adatta al locale…

1 musicAnche il compositore Ryuichi Sakamoto, celeberrimo per le sue musiche per film importanti,  trovando inascoltabile la musica del suo ristorante preferito,  gli ha creato una playlist “su misura”.   Ne hanno parlato tutti i giornali USA. Ogni ristorante dovrebbe individuare quale sia l’ atmosfera che vuol darsi e adeguarsi… Oggi  farlo con internet è semplicissimo e gratuito.  Speriamo che cessino le musiche da consumo tipo supermercato o le ripetitive che per anni concedono sempre il bis, ogni sera… Ne conosco uno che da vent’anni ha sempre la medesima compilation, che dura un’ora e poi si ripete daccapo …

Basta agevolazioni per il servizio ristorante in Circoli e Associazioni

1 canotieri lazioBar e ristoranti di circoli culturali o associazioni sono comunque bar e ristoranti in tutto e per tutto e quindi devono pagare le tasse come tutti gli altri, senza ulteriori agevolazioni. Così ha deciso la Cassazione, secondo cui somministrare bevande, anche se agli associati, non rientra nelle finalità istituzionali del circolo. Ne da notizia Italia al tavola, con altri particolari, al seguente link:  https://www.italiaatavola.net/professioni/gestione-norme-sindacati/2018/7/12/circoli-bar-ristoranti-cassazione-basta-agevolazioni/56599/

Un sito indica ai camerieri come diventare dei buoni venditori

l'ala o la coscia

 

 

 

(foto dal film “L’ala o la coscia” con Louis de Funes)

Ho estratto e tradotto dal sito francese OBS un pezzo che ha l’intento di insegnare ai camerieri  a diventare dei buoni venditori. Ponendo domande “chiuse”, avvicinando carrelli al momento giusto, un bicchierino offerto: come ogni buon venditore, il  cameriere sa come far consumare di più. Precisando che non tutti i ristoranti hanno questa mentalità, il sito offre le seguenti indicazioni: 

“1)  Piazzare il cliente in vetrina o nel dehor. Gente chiama gente. Un ristorante attira perché ha successo. Passare davanti a un ristorante che sembra pieno è il miglior mezzo per riempirlo.

 2) « Prende un aperitivo o sceglie direttamente del vino? “ E’ una frase che dovrebbe rendere più difficile rispondere: “No, prenderemo dell’acqua”.

3) Dopo aver gentilmente imposta l’idea di prendere del vino, una tecnica corrente consiste nell’elencare le bottiglie dalla meno cara alla più cara. Es:  “Nei bianchi posso proporle  Sauvignon, Chardonnay o Chablis. »  La tecnica è feroce ma il cliente ricorda e sceglie l’ultimo vino, piuttosto che far ripetere il cameriere.

4 )« Vuole acqua gassata o naturale? Induce il cliente a ordinare una o l’altra. Inoltre: 1) mai posare la caraffa dell’acqua prima di aver ricevuto la comanda. 2) Servire l’acqua come il vino e rabboccare regolarmente. Se si finisce la bottiglia dell’acqua a metà pasto si hanno più chance di vendere la seconda bottiglia. La stessa regola dovrebbe valere per il vino.

 5)  Non portate mai nulla che il cliente non abbia ordinato. Una regola alla quale si fanno spesso eccezioni. Per gli aperitivi portate degli amuse-bouche molto salati: il cliente avrà sete e berrà di più. E anche:  mai posare il pane sulla tavola prima di aver portato i piatti; sarà un aiuto per mantenere l’appetito fino al dessert.

6) Finiti i piatti principali, mai chiedere “vuole un piccolo dessert?” . Appoggiate sul tavolo la carta dei dessert: cambia tutto. E per i più recalcitranti c’è ancora il café gourmande che può far cedere tutti coloro che non vogliono veramente un dessert. E’ una piccola invenzione che frutterà 7-9 euro e “consolerà” il cliente.”

Vabbè, ma non sarà che se il cliente s’accorge di questi trucchetti, ormai troppo noti, lo si perderà per sempre? Oggi “chiù niusciuno è fesso”…