Edoardo Raspelli, mercoledì 9 gennaio a Cuneo, presentazione dell’anno tematico dedicato al cibo con cene conviviali ed un calendario dei ristoranti selezionati nella provincia di Cuneo che hanno aderito all’iniziativa. Dodici abili chef creeranno meraviglie nelle Langhe e Roero e altrove, con cene che si terranno una volta al mese, debitamente organizzate e propagandate. Sono anche previsti altri eventi promozionali e iniziative editoriali che supporteranno il progetto per l’intero anno.
A Torino il Piano 35 sul grattacielo di Intesa San Paolo, chiude al 31 dicembre ma riaprirà, si dice, senza più servirsi della Cooperativa Cir Food e senza lo chef Marco Sacco, il quale lascerà i fornelli “stellari”, così come i suoi predecessori Ivan Milani e Fabio Macrì negli ultimi 30 mesi. Per la riapertura circolano nomi eccellenti: vedremo. Nel frattempi mi vene un dubbio: forse ai tradizionalisti Torinesi, nonostante le belle tovaglie, non piace tutto il metallo e vetro del modernissimo 35° piano?
La Doxa ha effettuato per The Fork uno studio Mangiar fuori nel 2019 per svelare le tendenze della ristorazione nel 2019. I risultati sono interessanti e riguardano: 1) Instagram e millennial – I Media – 2) Il boom delle tecnologia – 3) Trasparenza a ogni livello – 4) I ristoranti del senza – 5) Esperienze: non semplici beni e servizi – 6) Il contagio dei superfood – 7) Clienti che ne sanno di più –
Sono circa 70 i nuovi diplomati all’ultimo Corso Superiore di Cucina Italiana di Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Hanno un’età media di 23 anni. Il D.G. Andrea Sinigaglia ha dichiaratao all’ANSA: “Questi allievi hanno completato la prima tappa di un percorso di crescita, con risultati molto positivi; tre di loro andranno a lavorare all’estero, tra Parigi e Londra. Tra i piazzati in Italia figurano assunti a ristoranti come Da Vittorio, Agli Amici , Accursio, L’Antica Corte Pallavicina, D’O, Del Cambio, Joia “…. Se c’è qualche ristoratore interessato può rivolgersi ad Alma per il caso che ci fosse ancora qualcuno disponibile…
“La tradizione vince sulle guide e fa da traino per il turismo. Ora che il momento delle guide è terminato, riconfermiamo il giudizio sulla loro incapacità di premiare la grande tradizione gastronomica del Paese. Il gusto è capace di creare un volano turistico molto importante anche in angoli nascosti del Paese, tuttavia le guide sono spesso cieche sulla realtà di decine e decine di trattorie eccellenti, la Michelin infatti fa fatica a premiare una buona costoletta di vitello alla milanese o una “cacio e pepe” a Roma, o una grande pizza, ma per fortuna altre realtà editoriali…… ” Così inizia un articolo di Italia a Tavola. Per il seguito il link è il seguente: