Niente pasti per i politici. Da Firenze arriva la curiosa (e comprensibile) iniziativa di un locale, la storica Trattoria Toscana da Burde, che ha deciso di non servire ai suoi tavoli (né con l’asporto) alcun personaggio politico. Almeno sino a quando la categoria dei ristoratori, tra le più colpite dai divieti, “non verrà ascoltata”. Ma non tutti i politici sono d’accordo e l’ex ministro Lotti risponde (Nel senso che sono arrivati i ristori ? NDR) Lo scrive il Golosario citando Italia Oggi).
La soluzione ai problemi di distanziamento (in Messico?) Credito foto SkyTG24
Dopo un anno difficile per la ristorazione, quali saranno le differenze quando avremo girato la boa del Covid? Secondo TheFork (piattaforma con un network di 80.000 ristoranti e 29 milioni di visite al mese), intervistati 682 utenti e 1.000 ristoranti, i risultati sono i seguenti.
1- Più spazio all’aperto. Sarà una tendenza che non cesserà per l’88,6% degli intervistati.
2- Mangiare fuori in pausa pranzo: Appena possibile tornare in ufficio con regolarità, il 36% degli intervistati riprenderà a mangiare fuori in pausa pranzo.
3- Tempo dedicato a cucinare a casa: il 51% conta, appena possibile, di abbandonare questa abitudine.
4- Attenzione per l’economia locale: Ormai riscoperti i negozi di prossimità, ben il 61% continuerà a prediligerli grazie alla disponibilità di prodotti locali, rispetto ai supermercati.
5) Dell’esperienza gastronomica fuori-casa nel 2020 sono mancati soprattutto la cucina, ovvero provare ricette particolari, la socialità e il servizio a tavola.
6) Il 70% degli intervistati dice che il delivery e l’asporto, ritorneranno al loro consumo pre-lockdown.
7) Nella scelta del ristorante, per il 65% si sceglierà un ristorante in base al prezzo medio e l’80% presterà più attenzione a ristoranti che propongono sconti o promozioni.
Christian SINICROPI, da qualche anno chef del Martinez di Cannes (una vera scuola per grandi chef – ricordate Willer? ), ha esposto i suoi prossimi programmi , dichiarando che “sta cercando la quintessenza di ciò che lo circonda, ad esempio una pianta, un peperone, della terra, un coque di frutta”. A Nice Matin di oggi, ha aggiunto che per la nuova linea si è consultato con della “gente di naso”, dei profumieri, dei chimici, dei biologhi… A suo dire, “egli non sarebbe il primo e certamente non l’ultimo a studiare questo campo”. Christian vuol trovare il suo punto: “non è la politica che modifica il mondo dei consumatori: siamo noi che, cambiando le nostri modi di consumare, risponderemo agli allerta che ci invia la natura. Nell’intervista si accenna a piatti di terra di castagne, di preparazioni con foglie di fico, di coque di cardamone…. Una nuova cucina da lui battezzata “ORIGINELLE” sarà la prossima sua sfida nelle piatti de La Palme D’OR la cui riapertura è prevista in maggio.
Ricevo da Il Golosario di Paolo Massobrio: “Tra gli effetti del lockdown non mancano le belle storie di “colleganza”. E’ il caso degli chef Giancarlo Morelli e Filippo La Mantia. Quest’ultimo, costretto a chiudere il suo ristorante alla fine dell’anno a causa del Covid, sarà ospitato nel locale del collega Morelli.” Che bell’esempio ! Così dovrebbero essere i rapporti tra colleghi …