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E’ uscito il nuovo annuario TAVOLEDOC. Ecco le differenze tra l’edizione 2022 e quella 2023.

Non si tratta di una Guida Critica ma di un bell’ Annuario patinato che elenca ristoranti di buon livello ritenuti meritevoli, i quali hanno accettato (a pagamento) di essere inclusi: 7 in provincia di Imperia, 16 in provincia di Savona, 28 in provincia di Genova, 3 in provincia de La Spezia.

Oltre alla pubblicazione con foto delle caratteristiche del ristorante, compare anche una ricetta di ogni cuoco e talvolta il consiglio di vini/olii/birre/materie prime del territorio, utili alla produzione o all’abbinamento con detta ricetta.

Tornano anche i MENU TAVOLE DOC, che sono la caratteristica più originale della pubblicazione. Per l’anno 2023 possono essere richiesti fin dalla prenotazione, esclusivamente nei periodi dal 1° aprile al 30 maggio e dal 1 ottobre al 30 novembre, prenotandoli in anticipo. I menu a 90 euro sono 16, quelli a 60 euro sono 36 e soltanto 1 a 45 euro.

Tuttavia, quest’anno, a differenza degli anni scorsi, dallo scritto non risulta più chiaro se i ristoratori offrono o meno un vino in abbinamento, come è avvenuto sino allo scorso anno. Infatti a pagina 5 della Guida 2022 era scritto testualmente: “I ristoratori offrono un menu completo, ETICHETTA IN ABBINAMENTO COMPRESA! ad un prezzo fisso…”. Nella Guida 2023 la frase è la stessa ma senza le parole soprariportate in grassetto. Peraltro, a pagina 8, compare invece la medesima dicitura dello scorso anno e precisamente: ” …menu sempre convenienti rispetto ai prezzi abitualmente praticati alla carta, anche perché COMPRENSIVI DI TUTTO, DAL COPERTO AL SERVIZIO, DALL’ACQUA AL CAFFE’ E NATURALMENTE DEL VINO O DEI VINI SELEZIONATI SERVITI IN ABBINAMENTI”.

Dopo che diversi ristoratori ci hanno dato risposte opposte tra loro, uno di loro ha chiesto direttamente alla fonte e la risposta riferitami è stata che IL VINO E’ SEMPRE COMPRESO.

Con ciò si evita anche che i “Menu TavoleDoc” perdano convenienza rispetto ai menu normalmente proposti in carta dai ristoranti tutto l’anno.

Infine, qualche ristoratore mi ha comunicato che non serve questo menu il sabato sera. In sostanza, al momento della prenotazione è opportuno chiedere se si può usufruire del “Menu Tavole DOC”.

La Guida è reperibile presso i ristoranti di cui all’elenco in calce (prezzo di copertina € 15, ma solitamente il ristoratore ne fa omaggio.

Rispetto alla guida 2022 non fanno più parte dell’elenco i ristoranti: Il Gallo della Checca a Ranzo, Viola di Alassio, Gin di Castelbianco ,Claudio di Bergeggi.

Ecco un test di confronto, a titolo di esempio, riguardante la sola Provincia di Imperia, nonché l’elenco di tutti i ristoranti liguri aderenti:

Ecco “LA LISTE 2023” dei 1000 ristoranti selezionati in 100 nazioni del mondo (compresi alcuni ristoranti della Costa Azzurra)

LA LISTE è un elenco diffuso annualmente, a partire dal 2015, che elenca annualmente 1000 indirizzi TOP ubicati in tutto il mondo. Le nomination di quest’anno riguardano tra gli altri:

ALAIN DUCASSE, al LOUIS XV di Montecarlo (sin dal 27 maggio 1985), fu il primo ad osare proporre un menu completamente vegetariano e ciò suscitò all’epoca un certo scalpore.

Altro riconoscimento è andato all’ELSA del Montecarlo Beach, quale “Prix de la responsabilité éthique et environnamentale”, con chef MELANIE SERRE. Lo raccomando come pied dans l’eau nella stagione estiva..

Un “Prix Bonus per la più bella vista sul Mediterraneo” è andato a LA CHEVRE D’OR di Eze Village, dove officia Arnaud Faye: oltre alla vista c’è anche una cucina superlativa.

La lista completa dei classificati in tutto il mondo è sul link seguente:

https://www.laliste.com/it/laliste/world

Lo Chateau EZA di Eze Village e il Faventia del Terre Blanche di Tourrettes conquistano una stella nella Guida Michelin presentata nei giorni scorsi

Qualche anno le due recensioni su questi due indirizzi su Buongiorno Gourmet furono le seguenti:

Chateau Eza

CHATEAU EZA: Queste mura a strapiombo di 427 metri sul mare con vista su Cap Ferrat e il resto del mondo, furono per trent’anni dimora del principe Guglielmo di Svezia e della mitica sua Belle Oterò. Oggi la costruzione, il cui ultimo rinnovamento da tre milioni nel 2010 ha ridato smalto, lusso e grande appeal. Lascerete l’auto al park alla base del roccione e, con una passeggiata da un quarto d’ora, contornata dalle piacevolezze dei dintorni, giungerete alla reception in fondo a un vicolo. Per facilitare il vostro accesso a questo ritiro dorato c’è un addetto ad accogliervi dabbasso ai contrafforti; fino a pochi anni fa c’era una … stalla (“spolveratissima”) con asinello che poteva portare a destinazione il “turista” che amasse il pittoresco.  Ora c’è invece un efficiente voiturier che si occupa della vostra auto e dei vostri bagagli, raccomandandovi di prendere con calma, come una passeggiata,  la bella ma impegnativa salitina che porta in cima alla rocca, dove sorge, appunto, questo dorato nido d’aquila. L’ingresso è un fondo vicolo dove sorge la reception, poi ci sono dei salottini, poi ancora diverse scale che portano sia alle camere che a salette,  bar, salottini e, ovviamente, al ristorante. Quest’ultimo ha vetrate mobili, terrazzini a strapiombo, tra i quali uno privé, che offrono un panorama mozzafiato per il quale val la pena di arrivare all’imbrunire, quando cambiano i colori e la “Cote”,  accendendosi, per lunghi istanti potrebbe lasciarvi a bocca aperta.

Il tutto, va da sé, servito con professionalità e riverenze alla francese, al prezzo corrispondente al valore della bellezza di questo cucuzzolo di paradiso. Ma al mezzodì sono disponibili due dignitosi menu a prezzi popolari, che consentono di metter piede qui senza genare alcun portafogli.

Una casa con personalità unica, con i profumi dei cespugli del “sauvage” sottostante dardeggiato dal solleone,  profumi che la notte si trasformano in intriganti umidori. Se vi siederete qui al bar d’angolo terrazza non sarà mai l’ora giusta per ritirarvi.”

Bene, oggi la situazione di insieme non è certo cambiata; in compenso ai fornelli, dal gennatio 2022, si è installato Justin Schmith che ha guadagnato una stella Michelin

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Invece del FAVENTIA di TERRE BLANCHE, nel 2018 scrivevo:

Il Terre Blanche a Tourrettes

“L’uscita autostradale è quella di Fayence, varcata la quale s’ attraversano boschi, laghetti ameni e zone verdeggianti sino a raggiungere facilmente l’albergo, immerso nei suoi 265 ettari privati di vegetazione provenzale. E’ uno delle strutture meglio classificate di Francia. La sua sistemazione è bucolica, silenziosa, lussuosa ma senza pomposità. Le camere sono sparse nella proprietà in 45 villette.

I ristoranti sono quattro: il FAVENTIA (il gourmet), il GAUDINA LOUNGES, il CAROUBIER (quest’ultimo chiuso la sera). Io avevo prenotato al Faventia, ma per un loro errore, sono stato sistemato al Gaudina Lounge che, grazie all’insieme, non mi ha fatto desiderare di meglio. Forse anche grazie al cameriere italiano (Daniele), competente e simpatico.  L’ambiente è spartano-chic, tranquillo, poltrone comode, spazi ampi, e il servizio è sollecito.

La formula del Gaudina prevede un MENU, oppure LES TAPAS, oppure la SNACKS  e, ovviamente, una carta da una quarantina di proposte. Ma, soffermandoci sul ragionevolissimo MENU SAVEURS GOURMANDS, di due piatti più dessert a 58 EURO,  la prima scelta è da fare su ..omissis… .. La carta vini è molto ben fornita (24 pagine) e mostra i suoi muscoli… . Concludendo: una botta di vita senza fucilate al momento del conto: merita il viaggio.” 

Per dettagli sulla realtà 2023 dei due ristoranti, ai quali è appena stata riconosciuta la stella Michelin, il link è il seguente: https://www.webtimemedias.com/article/michelin-2023-chateau-eza-de-justin-schmitt-nouvelle-etoile-de-la-cote

Ecco tutti i ristoranti stellati della Guida Michelin 2023 in Costa azzurra e in tutta la Francia

Sono 630 i ristoranti stellati sulla Guida MICHELIN Francia 2023. Ecco i 3 stelle e 2 stelle di tutta la Francia, nonché gli 1 stella nelle Alpi Marittime. In grassetto quelli situati in Costa Azzurra e in corsivo quelli da me testati e recensiti di recente, dei quali concordo sul prestigioso riconoscimento Michelin:.

In fondo all’elenco ci sono anche i retrocessi e i chiusi.  

Ristoranti 3 stelle (tutta la Francia):

Annecy (74): Le Clos des Sens
Les Baux-de-Provence (13): L’Oustau de Baumanière
Cassis (13): Villa Madie
Chagny (71): Maison Lameloise
Courchevel (73): Il 1947 a Cheval Blanc
Eugénie – les-Bains (40): Les Prés d’Eugénie – Michel Guérard
Fontjoncouse (11): Auberge du Vieux Puits
Isola di Noirmoutier / L’Herbaudière (85): La Marine
Marseille (13): AM di Alexandre Mazzia
Marseille (13 ) : Le Petit Nice
Megève (74): Flocons de Sel
Menton (06): Mirazur
Monaco: Le Louis XV – Alain Ducasse all’Hôtel de Paris
Ouches (42): Troisgros – Le Bois sans Feuilles
Paris 1er: Kei
Paris 1er : Pienezza – Cheval Blanc Parigi
Parigi 4: L’Ambroisie
Parigi 7: Arpège
Parigi 8: Alléno Paris al Padiglione Ledoyen
Parigi 8: Le Cinq
Parigi 8: Epicure Parigi
8: Pierre Gagnaire
Parigi 16: Le Pré Catelan
Reims (51): Plate Champenoise
Saint-Bonnet- le -Cold (43): Régis e Jacques Marcon
Saint-Martin-de-Belleville (73): René e Maxime Meilleur
Saint-Tropez (83): The Golden Wave – Cheval Blanc St-Tropez
Valence (26): Pic
Vonnas ( 01): George Blanc

Ristoranti 2 stelle (tutta la Francia):

Aumont-Aubrac (48): Cyril Attrazic
Blois (41): Christophe Hay – Fleur de Loire
Bommes (33): Lalique
Bordeaux (33): Le Pressoir d’Argent – Gordon Ramsay
Busnes (62): Château de Beaulieu – Christophe Dufossé
Cancale (35): La conchiglia
Cannes (06): La Palme d’or

Le Cannet (06): Villa Archange
Carcassonne (11): Il tavolo Chaudes-Aigues di Franck Putelat
(15): Serge Vieira
Clermont-Ferrand (63 ): Le Pré – Xavier Beaudiment
Collonges-au-Mont-d’Or (69): Paul Bocuse
Colmar (68): JY’S
Courchevel (73): Le Chabichou di Stéphane Buron
Courchevel (73): Le Montgomerie
Courchevel (73): Il Sarkara
Dijon (21): William Frachot
Èze (06): La Chèvre d’Or
Garons (30): Michel Kayser – Restaurant Alexandre
Illhaeusern (68): Auberge de l’Ill
Joigny (89): La Côte Saint-Jacques
Jongieux (73 ) ): Les Morainières
Kaysersberg (68): Olivier Nasti Laguiole’s Table
(12): Bras
Laubach (67): La Merise
Lembach (67): Auberge du Cheval Blanc
Lyon (69): Mère Brazier
Lyon (69): Le Ninth Art
Lione (69): Takao Takano
La Madelaine-sous-Montreuil (62): La Grenouillère
Magescq (40): Relais de la Poste
Martillac (33): La Grand’Vigne – Les Sources de Caudalie
Monaco: The Blue Bay
Narbonne (11 ): Il tavolo di Lionel Giraud
Nizza (06): Flaveur
Nîmes (30): Duende
Obernai (67): La Fourchette des Ducs
Parigi 1°: Ristorante Le Meurice Alain Ducasse
Parigi 1°: Palais Royal Restaurant
Parigi 1°: Bespoke by Thierry Marx
Parigi 6°: Guy Savoy
Parigi 6° : Marsan di Hélène Darroze
Parigi 7: David Toutain
Parigi 8: L’Abysse au Pavillon Ledoyen
Parigi 8: Le Clarence
Parigi 8: Le Gabriel – La Réserve Parigi
Parigi 8: Le Grand Restaurant – Jean-François Piège
Parigi 8: La Scène
Parigi 8 : Le Taillevent
Parigi 12°: Tavolo – Bruno Verjus
Parigi 16°: L’Oiseau Blanc
Parigi 17°: Maison Rostang
La Plaine-sur-Mer (44): Anne de Bretagne
Plomodiern (29): L’Auberge des Glazicks
Port-Lesney (39): Maison Jeunet
Porto-Vecchio (2A): Casadelmar
Pujaudran (32): Le Puits St-Jacques
Pyla -sur-Mer (33): The Skiff Club
Ramatuelle (83): Vela – The Ramatuelle Reserve
Reims (51): Les Crayères Park
Reims (51): Racine
La Rochelle (17): Christopher Coutanceau
Saint-Amour- Bellevue (71 ): Il 14 febbraio
Saint-Émilion (33): La Table de Pavie
Saint-Rémy (71): L’Amaryllis
Saulieu (21): La Côte d’Or
Talloires-Montmin (74): L’Auberge de Montmin
Talloires- Montmin (74): Jean Sulpice
Tolosa (31): Py-r
La Turbie (06): Hostellerie Jérôme
Uriage-les-Bains (38): Maison Aribert
Val-d’Isère (73): Maison Benoît Vidal
Veyrier-du-Lac (74): Yoann Conte
Vienne (38): La Piramide – Patrick Henriroux
Wingen-sur-Moder (67): Villa René Lalique

Ristoranti 1 stella (solo Provenza-Alpi-Costa Azzurra- Principato di Monaco)

Château-Arnoux-Saint-Auban (04): The Good Stage
Manosque (04): Ristorante Pierre Grein

Moustiers-Sainte-Marie (04): La Bastide de Moustiers
Saint-Crépin (05): Les Tables de Gaspard
Antibes (06) : Le Figuier du Saint-Esprit
Antibes (06): Les Pecheurs
Antibes (06): Louroc – Hôtel du Cap-Eden-Roc

Beaulieu-sur-Mer (06): Il Restaurant des Rois – La Riserva di Beaulieu
Biot (06 ) : Les Terraillers
Èze (06): Château Eza
Èze-Bord-de-Mer (06): La Table de Patrick Raingeard

Juan-les-Pins (06): La Passagère – Hôtel Belles Rives
La Colle-sur-Loup (06 ) : Alain Llorca
Nizza (06): JAN
Nizza (06): L’aromate
Nizza (06): Le Chantecler
Nizza (06): Les Agitateurs Nizza
(Nizza 06): Pure & V
Roquebrune-Cap-Martin (06): Ceto
Saint-Jean-Cap-Ferrat (06): Le Cap
Théoule-sur-Mer (06): Blue Gold
Vence (06): Saint-Martin
Villeneuve-Loubet (06): Flibuste

Aix-en-Provence (13): Art
Aix-en-Provence (13): Mickaël Féval
Aix-in Provence (13) : Pierre Reboul
Eygalières (13): Maison Hache
Gémenos (13): La Magdeleine – Mathias Dandine
La Ciotat (13): Colori di Shimatani
La Ciotat (13): La Table de Nans
Le Puy-Sainte- Repair (13): Hélène Darroze a Villa La Coste
Le Sambuc (13): La Chassagnette
Le Tholonet (13): Le Saint-Estève
Les Baux-de-Provence (13): L’Aupiho – Domaine de Manville
Marsiglia (13): Alcyone
Marsiglia (13): L’Épuisette
Marsiglia (13): Saisons
Marsiglia (13 ) ): Signature
Marseille (13): A Table, to the South
Saint-Cannat (13): Le Mas Bottero
Saint-Rémy-de-Provence (13): L’Auberge de St-Rémy-de-Provence – Fanny Rey & Jonathan Wahid
Saint-Rémy-de-Provence (13): Ristorante a Tourrel
Salon-de-Provence (13): Villa Salone
Ventabren (13): Dan B.
Bandol (83): Les Oliviers
La Cadière-d’Azur (83) ) : René’Sens di Jean-François Bérard
La Celle (83): Hostellerie de l’Abbaye de la Celle
La Croix-Valmer (83): La Palmeraie – Château de Valmer
Le Lavandou (83): L’albero al sole
Les Arcs (83): Il Relais des Moines
Lorgues (83): Bruno
Lorgues (83): Il giardino di Berna
Saint-Raphaël (83): Récif – Les Roches Rouges
Saint-Tropez (83): Colette
Tourrettes (83): Faventia
Ansouis (84): La Closerie
Avignon (84): La Mirande Avignon
(84): La Vieille Fontaine
Avignon ( 84): Pollen
Bonnieux (84): La Bastide
Cadenet (84): Auberge La Fenière
Châteauneuf-du-Pape (84): La Mère Germaine
Cucuron (84): La Petite Maison de Cucuron
Gigondas (84): L’Oustalet
Joucas (84): La tavola di Xavier Mathieu
L’Isle-sur-la-Sorgue (84): Le Vivier

Monaco: La Table d’Antonio Salvatore al Rampoldi
Monaco: Le Grill
Monaco: Pavyllon, ristorante di Yannick Alléno, Monte-Carlo
Monaco: Yoshi

ECCO INVECE I CHIUSI O RETROCESSI :

DA 3 A 2 STELLE Michelin

Guy Savoy – Paris, VIe
Christopher Coutanceau – La Rochelle (17)

Da 2 a 1 stella Michelin
Jean-Luc Tartarin – Le Havre (76)
La Table de l’Alpaga – Megève (74)
Michel Sarran – Toulouse (31)


Da 1 stella a “raccomandati”

Auberge des Saints Pères – Aulnay-sous-Bois (93)
Le Fanal – Banyuls-sur-Mer (66)
La Marine – Barneville-Carteret (50)
Castel Marie-Louise – La Baule (44)
Château de Sully – Bayeux (14)
Le Pavé d’Auge – Beuvron-en-Auge (14)
L’Atelier Alexandre Bousquet – Biarritz (64)
Le 1131 – Abbaye de la Bussière – La Bussière-sur-Ouche (21)
Mon plaisir – Chamesol (25)
La Table du Connétable – Auberge du Jeu de Paume – Chantilly (60)
Azimut – Courchevel (73)
Le Champ des Lunes – Lauris (84)
Marcore – Paris, IIe
Agapé – Paris, XVIIe
Sushi Shunei – Paris, XVIIIe
Maison Kieny – Riedisheim (68)
Les Hautes Roches – Rochecorbon (37)
Le Panoramic – Tignes (73)
Le Prieuré – Villeneuve-lès-Avignon (30)
Le France – Villers-le-Lac (25)


Soppressione della stella e uscita dalla selezione
Hervé Busset – Conques (12)
Le Marcq – Marcq-en-Barœul (59)
Le Rigmarole – Paris, XIe

Chiusura definitiva in orso d’anno
Christophe Bacquié – Le Castellet (83)
Le Kintessence – Courchevel (73)
ONA – Arès (33)
L’Allée des vignes – Carjac (46)
Dominique Bouchet – Paris, VIIIe
L’Innocence – Paris, IXe
Abri – Paris, Xe
Un Parfum de gourmandise – Périgueux (24)
La Meynardie – Salignac-Eyvigues (24)
SEPT * – Toulouse (31)
Le Pousse-Pied – La Tranche-sur-Mer (85)
Pertica – Vendôme (41)
La Promenade – Verfeil (31)

PAROLA DI ISPETTORE: CONFESSIONI DI UN GOURMET…

dall’esilarante film L’aille et la cuisse: Louis de Funes ispettore di ristoranti. Alcuni spezzoni sono visibili su varii siti web

Nei prossimi giorni verrà presentata la nuova guida Michelin France. Il che mi ha ricordato una intervista non nuova pubblicata sul sito della Guida Michelin (“2 minutes” del 31/5/2022), che è però rimasta poco nota…. La traduco di seguito:

“Gli ispettori sono la parte nascosta della Guida Michelin; essi setacciano ogni giorno I territory per scovare le migliori tavole. Uno di loro si confida su questo lavoro, del tutto diverso dagli altri.

Come sei diventato ispettore?

 Come tutti i miei colleghi, ho iniziato la mia carriera nel settore alberghiero e della ristorazione, e più specificamente nelle professioni di camera e servizio. Avendo lavorato, durante i miei studi, in molte case stellate, mi sono necessariamente interessato alla Guida MICHELIN. E, molto rapidamente, volevo andare dall’altra parte del palco! Ho quindi fatto domanda spontaneamente e, dopo aver superato il processo di reclutamento, sono arrivato alla guida all’età di 30 anni.

Lavorare alla Guide MICHELIN come ispettore rappresenta per te una forte ambizione, un sogno d’infanzia?

Sì, assolutamente! Fin dai miei primi anni di formazione in un ristorante a 2 stelle, mi sono detto che un giorno mi sarebbe piaciuto fare l’ispettore: la Guida MICHELIN era per me un mito assoluto. E poi, essendo la guida molto internazionalizzata quando ero ancora studente, sapevo che questo lavoro avrebbe potuto conciliare la mia sete di scoperta e di viaggio e la mia divorante passione per la cucina. Sembrava molto eccitante avere come parco giochi professionale non solo una regione della Francia, ma forse diversi paesi del mondo.

E’ vero che voi non mangiate che nei ristoranti stellati?

A rischio di deludervi, non è affatto così… Ci sono meno di trenta ristoranti a 3 stelle in Francia, e non passiamo le nostre giornate a provare questi indirizzi da soli. Pranziamo o ceniamo in tutti i tipi di stabilimenti, dalle locande dei villaggi ai ristoranti dei più grandi hotel, cercando i migliori indirizzi in ciascuna delle nostre categorie di prezzo e qualità. La buona sorpresa può essere ovunque, e per trovare un indirizzo eccellente devi anche passare attraverso tabelle di qualità meno buona. Tuttavia, riconosco che provo ogni giorno piacere nel provare nuovi indirizzi e rivalutare quelli che fanno già parte della selezione.

Quale è la giornata tipica di un ispettore?

Si compone di due saggi da tavolo – pranzo e sera – che portano sempre alla stesura di una relazione. Facciamo anche molte ricerche in loco, perché il nostro lavoro consiste anche in un orologio attivo della professione e una parte significativa della prospezione. Infine, quando siamo nei nostri uffici di Parigi, scambiamo con gli altri ispettori e con i team editoriali per fare un resoconto delle nostre settimane di tournée e prepariamo i nostri viaggi futuri. Personalmente, uso i social network per identificare nuovi indirizzi e proiettarmi nel mio tour. “Dénicher la bonne table au bon moment : voilà ce qui rend ce métier si excitant.”

Non è un lavoro solitario?

In effetti, le settimane di tour sono spesso solitarie. Quando vado sulle strade della Francia, sono solo nella mia macchina. Quando vado in un ristorante, di solito sono solo. Ma a volte capita che per alcuni indirizzi, ci incontriamo tra gli ispettori per condividere un pasto e incrociare i nostri sentimenti. E poi, se l’ispettore è per lo più solo, non è mai isolato! Tutte le selezioni che compongono la guida sono il risultato di decisioni collegiali, quindi c’è molto scambio nel nostro lavoro. In sintesi, questa forza dell’individualismo – ed è anche grazie a questo che possiamo rimanere anonimi – è messa al servizio della produzione collettiva.

Cosa preferite nel vostro mestiere?

Fare l’ispettore significa confrontarsi quotidianamente con i mestieri alberghieri e della ristorazione, professioni di passione che erano nostre prima di entrare nella Guida MICHELIN. Inoltre, amo viaggiare, il che mi permette di prosperare quotidianamente senza sentire il peso della routine. Apprezzo anche il lato profondamente umano della nostra professione: andiamo alla ricerca del talento di donne e uomini artigiani, tutti appassionati di quello che fanno. Non c’è gioia più grande per un ispettore che trovare il tavolo giusto al momento giusto… Questo è ciò che rende questa missione così eccitante.  Infine, e questo è essenziale, mi diverto sempre tanto a tavola! Sono consapevole di quanto sia fortunato ad assaggiare i piatti dei ristoranti più diversi. E se questo lavoro richiede qualche sacrificio familiare e personale, è una professione di passione che mi permette di incrociare la mia esperienza del settore alberghiero e della ristorazione, la mia sete di scoperte e il piacere di mangiare bene”