Archivi categoria: Guide Gastronomiche

Stelle Michelin 2017

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Teatro Parma: Presentazione Guida Michelin 2017

I ristoranti segnati in rosso hanno cuochi liguri.

Perdono due stelle

Devero (Cavenago di Brianza – MB) per un cambio di chef, Oliver Glowig (Roma) per chiusura.

Perdono una stella

La Casa degli Spiriti (Costermano – VR), Castello di Trussio (Dolegna del Collio – GO), Maso Franch (Giovo – TN), Aquila Nigra (Mantova), Unico (Milano), La Locanda di Piero (Montecchio Precalcino – VI), Al Tramezzo (Parma), Il Cecchini (Pasiano di Pordenone), Antica Osteria al Teatro (Piacenza), Il Sole di Ranco (Ranco – VA), Il Flauto di Pan (Ravello – SA), All’Oro (Roma), Giuda Ballerino (Roma), Orso Grigio (Ronzone – TN), Vo (Torino), Il Povero Diavolo (Torriana – RN), L’Accanto (Vico Equense – NA).

Nuove stelle 

Vistamare (Latina), La Veranda (Bardolino – VR), Dal Corsaro (Cagliari), Accursio (Modica – RG), Pietramare (Isola di Caporizzuto – KR), Quintessenza (Trani – BAT), Veritas (Napoli), Il Mosaico (Ischia – NA), Piazzetta Milù (Castellammare di Stabia – NA), The Corner (Roma, stella confermata per Marco Martini), Magnolia (Roma), Bistrot 64 (Roma), Per Me (Roma), Assaje (Roma), Aminta Resort (Genazzano – RM), Il Pievano (Gaiole In Chianti – SI), Lux Lucis (Forte dei Marmi – LU), La Leggenda dei Frati (Firenze), Lume (Milano), Felix Lo Basso (Milano), La Tavola (Laveno Mombello – VA), 21.9 (Piobesi d’Alba – CN), Zappatori (Pinerolo – TO), La Madernassa (Guarene – CN), Nostrano (Pesaro – PU), Da Francesco (Cherasco – CN).

Nuovi due stelle 

Danì Maison (Ischia – NA), Seta (Milano), Locanda Margon (Ravina – TN), Terra (Sarentino – BZ), Enrico Bartolini – Mudec (Milano).

Tre stelle

Gli 8 tre stelle in Italia sono tutti confermati: Osteria Francescana (Modena), Enoteca Pinchiorri (Firenze), Le Calandre (Rubano – PD), La Pergola (Roma), Reale (Castel di Sangro – AQ), Dal Pescatore (Canneto sull’Oglio – MN), Da Vittorio (Brusaporto – BG), Piazza Duomo (Alba

Come si vede la Liguria non ha avuto movimenti rispetto allo scorso anno.

Seguirà a breve su queste news una comparazione tra le quattro più diffuse Guide italiane di ristoranti.

Divertissement di commenti post uscita Guide Ristoranti

gdeFlorilegio di commenti sulle Guide ai ristoranti 2017: scopri chi l’ha sparata più grossa

 .E’questo il titolo di un articolo con il quale  Antonio Tomacelli (*) ha voluto riprodurre alcuni commenti sulle Guide di Ristoranti fatti da “Enzo Vizzari, Claudio Sadler, Dina Vignola, Antonio Scuteri, Lorenza Fumelli, Adriano Aiello, Carlo Buffoli, Clara Barra, Alfonso Isinelli, Nicola Cavallaro, Lido Vannucchi, Chiara Giovoni, Giancarlo Maffi”.

Ne cito qualcuna, lasciando agli interessati la possibilità di leggerle tutte sul seguente sito: www.intravino.com

“Calcolando quei 3/400 premiati per ogni guida, restano senza uno straccio di diploma, un cappelluccio o una forchettina solo il mio fruttivendolo e il gatto qui presente sulla scrivania. …

Ho il sospetto che “l’auspicata” sinergia tra cuochi e critica non si stia concretizzando.

– Giornalisti e chef non dovrebbero essere amici. – Esatto! Solo duelli all’alba dietro i vari Conventi delle Carmelitane.

È indubbio che è assai complicato muovere critiche negative se si è “amici” o peggio non si paga.

Poi la storia del pagare (al ristorante), mi fa ridere sinceramente. Non esiste il critico di professione, con lauto stipendio e rimborso annesso. Siamo Seri.

In Italia il mestiere di critico, con poche eccezioni, non esiste. E la questione economica è alla base. Ci sono i non moltissimi stipendiati e chi unisce passione e scrittura, ma con scarsissima pecunia, facendo altro nella vita. E fa la differenza tra l’Italia e il resto del mondo, dove i quotidiani e i periodici hanno il loro critico che quello fa di mestiere. E si investe nell’editoria di settore, cartacea e online. Qui si tagliano i budget…

Il dato di fatto è che le guide sono grandi alleati o grandi nemici a seconda di come si pongono nei confronti dei ristoratori. Oggi più che mai il successo di un locale è legato strettamente al giudizio favorevole delle guide. Questo non è assolutamente equilibrato.

Ecco il problema secondo me. Molti interpretano i cappelli così: 5 sei er mejo 4 sei quasi er mejo 3 sei bravino ma manco tanto 2 se proprio devo 1 a ridicolo! Ecco, non è così. Per niente.

La verità è che i cuochi hanno seriamente un ego grande. I critici un grande ego. Quello che mi chiedo è: a far la differenza è sempre ciò che si mette nei piatti? O sono gli uffici stampa, le conoscenze e i giri giusti? Ci sono numerosi e talentuosi cuochi che non sono riconosciuti per quanto meriterebbero. Ce ne sono altri che strameritano e sono giustamente riconosciuti. Ma tra gli ultimi e i primi c’è un grande mare costituito da P.R., uffici stampa e lobby varie. È così nella nostra Italia e in molti altri paesi. Ho delle mie convinzioni in merito. Forse sbagliate ma non sono così sicuro. Anzi non lo sono affatto.

(*) Antonio Tomacelli:                                                                                                 Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.   ”

                                                                                                                                                           

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P1170186Nella Prefazione alla GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2017 editata dal Gruppo L’Espresso è scritto, tra l’altro, che  “…nei ristoranti italiani la qualità è cresciuta, continua a crescere e si consolida il livello dell’offerta dei locali di fascia media, cerniera imprescindibile tra l’alta ristorazione e la trattoria. E la trattoria stessa si mette al passo con i tempi, aggiornando il suo modo di essere senza perdere le proprie peculiarità (dimensioni, modi del servizio,tipo di cucina). Una realtà sempre più consistente, novità significativa, è la proliferazione di pizzerie di qualità per le quali quest’anno e stato ampliato lo spazio dell’apposita sezione della Guida. Fra i quasi 200 mila luoghi dove si mangia sono stati selezionati 2700 e, più o meno sinteticamente, ne vengono raccontati circa 2000, esprimendo un giudizio sulla qualità della cucina (e solo la cucina, è bene ripeterlo).Essere presenti in Guida vuol dire quindi, indipendentemente dala classifica, far parte del vertice di questa piramide della qualità.”  Dopo 38 edizioni scompaiono i voti espressi in “ventesimi” per lasciare il posto ai “cappelli”. Erano una difficoltà crescente i giudizi espressi in frazione di punto a locali fra loro profondamente diversi e lontani, per storia, cultura, dimensione, stile di cucina… La nuova classifica è oggi per molti versi simile a quella dell’anno scorso, soprattutto nella parte più alta, ma viene ritenuta più equilibrata, più giusta.”

Del resto anche la Francese Gault e Millau, antica partner de L’Espresso, ha già adottato il criterio dei cappelli da qualche anno. Rilevo anche un’altra novità: anziché citare max tre piatti per ogni ristorante come gli anni scorsi,  quest’anno ne è stato citato un numero molto maggiore.  Alcuni simboli segnalano inoltre: se si tratta di trattoria con cucina tradizionale, le cucina e tutto pesce, i locali che servono anche la pizza, chi fa  cucina etnica, i fuori orario, chi ha camere, “i salvadanai” dove si spende meno di 30 euro, una particolare cura ai vini, i locali inseriti a nuovo in Guida.

Ecco dunque le classifiche della Guida riguardanti TUTTI i ristoranti del Ponente Ligure (dei quali 5 sono nuovi inserimenti:

3 Cappelli  = Cucina ottima (1 locale) – 2 Cappelli (1 locale)  = cucina di qualità e di ricerca 1 Cappello (10 locali) = buona cucina;  nessun Cappello = locale consigliato nella sua categoria; gli “inoltre” senza  testo descrittivo sono segnalazioni di altri ristoranti degni di notaL’elenco non è in ordine alfabetico ma parte dal Confine Francese andando sempre  levante verso il Savonese. P1170185

 

VENTIMIGLIA

Balzi Rossi (1 cappello)

Giardino del Gusto 

DOLCEACQUA

A Viassa 

CASTELVITTORIO:

Terme 

VALLECROSIA

Il Torrione 

BORDIGHERA

La Cicala

Lido Giunchetto

e inoltre:

Magiargé 

OSPEDALETTI

Acquerello (1 Cappello)

Byblos 

SANREMO

Glam

Paolo e Barbara (3 cappelli) (primo ristorante ligure)

e inoltre:

La Kambusa

La Pignese

Vino Panino e Co 

ARMA DI TAGGIA

Conchiglia (1 cappello)

e inoltre:

Playa Manola 

IMPERIA

Agrodolce

Didù

La CinciaBigia

Sarri (1 cappello)

e inoltre:

Cacciatori

Chez Braccioforte

Dalla Padella alla Brace

Lucio “A Casetta” 

SAN BARTOLOMEO AL MARE

La Femme – Meridiana 

CERVO

San Giorgio (1 Cappello)

e inoltre:

Serafino 

ALASSIO

Il Gazebo Grand Hotel Alassio

La Locanda dell’Asino Hotel Baia Blu

Nove Villa della Pergola (2 cappelli)

e inoltre:

Hotel Lamberti,

La Vigna 

ALBENGA

Pernambucco

e inoltre:

Babette

Osteria dei Leoni 

GARLENDA

Hotel Meridiana Rosmarino 

ORTOVERO 

Grani di Pepe 

CASTELBIANCO

Gin

Scola 

BORGIO VEREZZI

DOC (1 cappello)

e inoltre:

Osteria Rivalmare 

FINALE LIGURE

Ai Torchi

e inoltre:

Hotel San Pietro – Sotto Sale

Il Sogno 

in frazione VARIGOTTI


Muraglia Conchiglia d’Oro (1 cappello)

e inoltre:

Aqua 

NOLI

Hotel Palazzo Vescovile Il Vescovado ( 1 Cappello)

Lilliput

e inoltre:

Da Pino

Nazionale 

BERGEGGI

Hotel Claudio 

SAVONA

Hotel Mare A Spurcacciuna (1 Cappello)

Molo Terrazzetta

Suavis

e inoltre:

Alessandro Franco

Blue Restaurant

Vino e Farinata 

ALTARE

Quintilio

MILLESIMO

Locanda Angelo (1 Cappello)

Ma ecco il quadro completo PER L’INTERA ITALIA partendo dai 5 cappelli sino a 1 cappello:

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