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Un Ispettore, con esperienza, può evitarsi dei “chiodi”?

L'ala e la coscia

Il sito Dissapore da la notizia che ” Un anonimo ispettore di una non specificata guida gastronomica inglese ha riportato sul Guardian quali sono i parametri che utilizza per scegliere i ristoranti da testare.

Recensioni, premi e liste di guide lunghe così sono ottime bussole, ma è leggendo i menu che l’autore dell’articolo intuisce se valga la pena incamminarsi per un sopralluogo o meno. E questi sono i suoi criteri: Continua la lettura di Un Ispettore, con esperienza, può evitarsi dei “chiodi”?

Esce la 17° edizione de “Il Golosario 2016”

ARRIVA in libreria la  NUOVA EDIZIONE DE “ILGOLOSARIO”

Esce la 17°  edizione de “ilGolosario” 2016, la guida di Paolo Massobrio alle cose buone d’Italia che, racconta il meglio del gusto italiano con i suoi territori, i prodotti tipici e le storie dei suoi artigiani. Con oltre 10 mila segnalazioni, Il Golosario 2016 è un vero e proprio riferimento per il “turismo enogastronomico italiano” Continua la lettura di Esce la 17° edizione de “Il Golosario 2016”

La recensione della settimana. Ad Altare Ristorante Locanda QUINTILIO

quintilio 2012 (6)

Altare – Locanda QUINTILIO

Via Gramsci 21 – Tel. 019 58000

www.ristorantequintilio.it

Ad Altare, al Colle di Cadibona sul confine tra Alpi e Appennini, c’è l’indirizzo meno lontano dal mare del Ponente Ligure dove assaggiare tartufi, respirando un’aria già langaroleggiante. Anche quest’anno a quella che viene appellata Fiera del Tartufo di Millesimo si trovava molto ciarpame di anonimi articoli eterogenei come in qualunque mercato settimanale, ma ben pochi tartufi. La Valle da anni sa promuovere (?!) così il prezioso Tuber Magnatum Pico Valbormidese e di conseguenza pochi lo conoscono fuori zona. Va detto che quest’anno la stagione è un po’ avara ma, se qui nasce un tartufo, potete star certi che esso, prima di prender la via per Alba, verrà offerto a questo ristorante.

Quintilio da cinque generazioni sa come accontentare i suoi “fedeli” e si trattiene molto nei ricarichi sul prezioso tubero pur servendolo in quantità serie. Si tengano lontani “gastrofighetti okkei” e pedanti “malmosto say”: la sua cucina è quella abbondante concreta e classica della “frontiera” ligure-piemontese, per meglio dire, Valbormidese. Ma, volendo tartufo, le portate da chiedere sono ovviamente quelle piemontesi. Qualche esempio? Tutte con Tartufo bianco: Tartara di fassona battuta a coltella – tagliolini artigianali – risotto con Carnaroli mantecato al Parmigiano Reggiano – uova al tegamino – cardo e fonduta filante. Per tre piatti con tartufo più un dessert, ad esempio un “San Bajun”, si sta sugli 80 euro, comunque sotto ai 100 euro.  Lorena la giovane patronne, una “stelassa” che è anche sommelier, è una perfetta padrona di casa che accoglie sorridente e a viso aperto, fa spedita guardaroba evitando i giacconi sulle sedie, è attentissima ai particolari ed è in perfetta simbiosi con il capace personale “storico”, non vi crocifigge con inutili bla bla. Il sito è stato anche ristrutturato di recente e, “permessi” permettendo, rifarà a breve anche due locali, che dovrebbe farlo diventare ancora più comodo intimo e accogliente. C’è anche un grande tavolo nell’ adiacente enoteca “privé”, per una dozzina di persone. A proposito, la carta vini è un bel momento per ricchezza di scelte inversamente proporzionali ai suoi prezzi che sono assai convenienti (molte bottiglie costano sotto ai 20 euro). Un indirizzo per gourmet “Pro pagana Fide”, da un secolo. Ma, siccome  nessuno è perfetto,  è chiuso la domenica sera e, beati loro,  anche tutto luglio, ma kìssene di questi tempi.

Ristorante Serenata ad Arma di Taggia – La recensione della settimana

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Arma di Taggia – SERENATA

Via Andrea Doria 66 – Tel. 0184 843 131

www.ristoserenata.it

aperti da martedì a sabato solo a cena. Al sabato anche a mezzodì.

In un mondo che vive di pubblicità, persino … il Buon Dio deve suonare le campane ogni domenica e quindi trovare chi apre un ristorante in autunno è già uno “scoop” che si diffonde da sé. Sì, un ristorante è rinato (nell’ex-ristorante Pino). Lo spazio unico, per max 26 coperti, è stato completamente rifatto, trasformato e alleggerito. Prevalgono i colori bianco cipria alle pareti, ovunque è luce, nitore ed essenzialità, sotto al ricco lampadario a gocce di cristallo che troneggia solingo e importante. Qualche particolare sarà completato: al momento non ci sono quadri alle pareti (a volte è un pregio), non ho trovato piante in sala né fiori ai tavoli, le mise en place sono eleganti e le poltrone comode: tutto parrebbe quindi incentrato sui piatti! La famigliola (di Bielorussi, con esperienza a Montecarlo, se ho inteso bene) ha avuto l’acume di affidare questi fornelli a OSCAR FERRETTI, al secolo nipote del famoso Giannino, ristoratore a Sanremo. Una scelta indovinata, sia dal punto di vista immediatamente referenziale che mediatico, perché conosciuto per serietà e capacità. Oscar promette cucina mediterranea di pesce, crostacei e frutti di mare con dichiarazione scritta che “ i piatti vengono preparati con materie prime di alta qualità, utilizzando solo prodotti freschi”. E così è stato nel passaggio qui della vostra umile “guida provatutto”, a cinque giorni dalla inaugurazione, serata nella quale ho presto abbandonato le cautele d’uso in locali nuovi e sconosciuti, per tuffarmi sui consueti ma generosi antipasti misti di mare, sulle tagliatelle all’astice, sul pescato al sale (che, se ordinato  alla Ligure viene purtroppo servito in pesci monoporzione interi parzialmente da “spinare”), sul dolce al cioccolato …, in definitiva tutte preparazioni tradizionali. Ma procediamo con ordine: i menu sono due, uno che comprende: 1) Insalata Serenata – 2) Valzer Marino – 3) Mezzo astice (con preparazione a piacere) – 4) Dolce a scelta – compresi acqua e caffè a 78 euro, che scende a 68 euro se accettate le proposte del cuoco. Nonostante il demodé dei titoli di fantasia, le portate sono semplici e senza divagazioni sui temi né comode scorciatoie “prodomoloro”. Alla carta tre antipasti sui 25 euro, due primi sui 24 euro, quattro secondi sui 25 euro, cinque dolci sugli 8 euro, posizionano i prezzi su una fascia medio-alta per la Riviera, ma con portate che consentono di coniugare seriamente il verbo “mangiare”. La cantina, che pur dovrà crescere prima o poi, ha una trentina di buoni vini a prezzi normali a partire dai 17 euro, con qualche chicca, come un Monthuys Brut Reserve che non conoscevo ma che, oltre che inconsueto, è anche conveniente (39 euro). In sala, oltre ai cortesissimi proprietari con “trepidanze d’avvio”, uno scafato cameriere in scuro, già di “lungo corso” al Royal,  assicura un servizio ben fatto che completa adeguatamente il quadro. Infine… si dice che chi ascolta Beethoven si senta più ricco e spensierato… Beh, in questo locale che forse non per caso si chiama “Serenata”, a fine serata può capitare che la proprietaria ne suoni al pianoforte una aria romantica; chiedendole “un Rachmaninoff” ho percepito anche atmosfere di maggior pathos. Che bel fine serata con la vostra … Ermione, anche in un feriale di mezza stagione!

Ristoranti. La recensione della settimana: Rivamare a Borgio Verezzi

Borgio Verezzi :  RIVAMARE-OSTERIA-CAMERE

Lungomare Via Aurelia 27 –  Tel. 019 611 906

23 10 2015 (14)Buongustaia Rosanna, preziosa storica “antenna” enogastrò della Riviera a inizio estate mi segnalò una chicca appena rinata. Con il favore della calma d’autunno, eccomi quindi al “Rivamare-Osteria-Camere”, il cui nome è di “perfetta liguritudine”. Ma dell’ importante proprietà, sovrastante la loro spiaggia (con parcheggio provvidenziale) risalente all‘ 800, nulla è modesto né tradisce l’età. Il rifacimento ha conservato quel che c’era da salvare, compresa una simpatica scalcagnata porta interna  ormai d’antan,  cimelio che chiamerei “le origini”. Insomma hanno avuto attenzione ai dettagli d’arredo e la sala a tutta vetrata verso il mare (portate occhiali da sole), ha l’aria ospitale, linda persino nelle piantine d’interno che paiono spolverate ogni giorno, così come sono prive di aloni le vetrate a 40 metri dalle onde. Mica facile, complimenti!

Veniamo al cibo. 15 titoli in carta più 6 dessert. Tra cui la Panizza con acciughe al salmoriglio, mandorle tostate e crema di rape rosse (€13); la Pasta “Mancini” al dente con una cinquina di piccoli freschissimi gamberi Viola d’ Oneglia e nocciole intere tostate al punto giusto (€ 15) oppure alla milanese con burro salato poco, scorza di limone, prezzemolo e Grana (€ 12); Buonissimo il Pescato al sale servito anche alla Ligure (€ 8 all’etto). Come dessert d’obbligo in questa stagione, i marron glacé in semifreddo con salsa al fondente (€ 6). La … resa dei conti s’accontenta: 30 euro per due piatti più dessert, più 15 euro per una buona bottiglia come il mio splendido Rosé Lacrimarosa di Mastroberardino, servito in un secchiello da ghiaccio anch’esso dal fondo cipria (che cura dei particolari)! Buono anche l’espresso finale.

Si può anche approcciare ancora più al risparmio questo locale. Infatti dallo storico forno a legna inviano in sala (solo la sera) ben 10 tipi di fragranti focacce (formato grande pizza che costano 10 euro ciascuna. Tra le quali una al Castelmagno, granella di nocciole, miele e mozzarella, un’altra con cipolla Rosa DI Tropea, salsiccia e mozzarella, nonché una con acciughe dissalate pomodorini olive taggiasche e origano e così altre sette invitanti preparazioni. Molti clienti optano quindi per una sosta “decontractée” simpatica e risparmiosa, ovvero ordinano due focacce diverse suddivise a metà (€ 10 + 10), aggiungono due dessert (€ 6 + 6) e mezza bottiglia da 8 euro spendendo 40 euro in due, godendosi un ambiente moderno/elegante di una certa classe senza immalinconirsi in locali di pari costo ma troppo spesso disadorni e sciamannati e con musiche di sottofondo pietose.

Dimenticavo: ai tavoli con “careghe” bianche (senza cuscini), le tovaglie a grandi quadri blu in linea armonizzati con i colori anche diversi della sala, sono coperte da copritovaglia in simpatico “papé de péssa” ma i tovaglioli sono in bella stoffa blu, con sopra un immancabile “gotto” per la loro acqua, un calice per il vino e piatti di una certa classe, bottiglia di Olio Extravergine di Taggiasca della Viani. Il servizio, con vestiti eguali, effettuato in famiglia, è puntualissimo, disponibile e ben fatto. In ultimo: veniteci al tramonto per godere del cambio luce sul mare e, senza dimenticare che potete anche pernottare. Non ho visto le camere ma dalle foto sul sito mi paiono degnissime. Che bellezza svegliarsi qui una domenica abbagliati dal sole d’inverno! Un difetto: sul sito sono indicate prolungate chiusure…  Luigino.filippi@alice.itwww.buongiornogourmet