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La recensione: a San Lorenzo Al Mare l’ Agriturismo Cascina Rio Rocca

San Lorenzo al Mare – AGRITURISMO CASCINA RIO ROCCA

Piazza Mazzini 1 – Tel: 329 161 1968

Sin dal vasto PARCHEGGIO a lato del lungomare ciclo-pedonale a lato della vistosa ex stazione FF.SS, vi avvolgerà il profumo di salino di questo mare Bandiera Blu. Da lì è facile raggiungere la piazzetta a 50 metri dove si trova il locale. Dal nome è evidente che ci troviamo al confine con il Rio Rocca, ma la cascina dove agrilavorano come olivicoltori è altrove. Potrete però assaggiarne le loro produzioni da ortolani, in presa diretta, in questo simpatica struttura (con camere) in centro,  in un AMBIENTE rusticheggiante di due salette dalle volte storiche più il loro ampio patio, decisamente più di tono. I posti sono una quarantina, le mise en place sono funzionali e, purtroppo, i tovaglioli hanno poca consistenza, ma mi hanno manifestato che stanno per sceglierne di migliori.

La struttura “agriturismo” prevede conduzione familiare. Patron DONATELLO GHIGLIONE, mattatore poliglotta, personalizza l’accoglienza più opportuna a seconda del cliente, con franca comunicativa e sostanza d’insieme. Lamoglie KHADIJA EL MOTTAKI è la cuoca bravissima che sa il fatto suo con la cucina ligure. Poi c’è la simpatica loro prole adolescente, NORA dinamica e pimpante ed OMAR  riflessivo e zelante che, incredibilmente, effettuano un SERVIZIO in sala con tanta dedizione e diligenza da captare ammirazione e simpatia.

In lista cibi, evidentemente, non troverete del pescato. Con la loro premessa scritta “La cucina di questo agriturismo utilizza i prodotti dell’azienda agricola e delle sue serre di famiglia, ovvero le olive e l’olio, gli ortaggi, i conigli, le uova, il miele, le aromatiche e tutto quello che riusciamo a produrre in modo naturale e senza utilizzo di chimica pericolosa”, ecco la CARTA la sera del mio passaggio:

ANTIPASTI: Favotti interi e pecorino locale – Quiche. Asparagi selvatici –  Farinata di ceci – Frisceoi con i cipollotto egiziano. PRIMI: Ravioli di boragine olio di taggiasca e Grana Padano 36 mesi – Tagliolini pasta all’uovo fatti in casa con un sughetto di pomodoro cuordibue (essiccato se fuori stagione). SECONDI:  Coniglio alla ligure alla maniera di Diano Gorleri –  Controfiletto di vitellone razza Angus stufato con scalogno di Albenga  – Patatine al forno novelle con la “pelle”. DOLCI a scelta tra i quali è imperdibile la morbidissima Torta di mele.

I PREZZI ? Da angeli ! 35 euro per antipasto, primo, secondo e dessert; oppure 30 euro per antipasto, secondo e dessert; oppure 25 euro per antipasto primo e dessert.

Riguardo ai VINI è sufficiente consultare … la scaffalatura delle bottiglie dei loro vigneti esposte all’ingresso: 13 euro a bottiglia o 4 euro a bicchiere per Vermentino, Rossese, un rosé e, insistendo, qualche altra bottiglia particolare della …“GCC” (Ghiglion’s Casual Colle..scion) .  

Va da sé che le aperture sono condizionate dalle stagioni agricole del loro uliveti di Taggiasca (recentemente ampliati a latifondo) per cui, al di fuori delle alte stagioni, li trovate aperti soltanto dal venerdì alla domenica ed è indispensabile prenotare sempre. Preferite la prima saletta, se volete maggior tranquillità oppure, decisamente, il patio nella stagione estiva. Mettete anche in conto che, soprattutto il sabato, la clientela può essere festosamente esuberante nel caso di happy birthday o simili. Prima di congedarvi date una scorsa alle specialità di loro produzione (olii, olive, vini, salse, pomodori secchi, vasetti vari…), ordinabili poi anche tramite il loro sito “www.rioroccashop.com”.

La recensione, a Bordighera il Ristorante del Capo

BORDIGHERA – Ristorante DEL CAPO – Via del Capo 4 – Tel. 0184 1958823 – 328 4416360

Siamo nel bel centro storico di Bordighera che è ormai ben fornito di numerosi ristoranti per tutti i gusti, ognuno diverso dall’altro, ma accomunati dalla scelta di insediarsi nel cuore borgo pedonalizzato, provvidenzialmente servito da centinaia di parcheggi sulla grande piazza adiacente. Il locale, un bell’ AMBIENTE, ha l’ingresso sotto al portico di accesso alla zona e dispone anche di un simpatico piccolo dehor estivo. Le salette sono due, sistemate perfettamente, con tovagliato color cipria e mise en place tradizionali, comodi sia i tavoli che le sedie; l’atmosfera è elegante, curata, intima ed anche per certi versi quasi familiare ma senza scendere di tono.

Patron/chef LUCA NAPOLI, dai precedenti reputati, ha superato le timidezze dell’apertura avvenuta poco più di un anno addietro ed ora viene in sala, aperto e sorridente, per constatare il vostro grado di soddisfazione. La sua lista cibi non è lunga: un buon segno che rivela forniture giornaliere selezionate per una cucina “pulita”, essenziale, senza inutili “trallallà”.  Gli ANTIPASTI (€ 23-45) sono cinque, tra i quali le triglie di scoglio, crumble alla salvia, pere caramellate e olive Taggiasche;  oppure, per chi ama il crudo, la generosa fantasia di pesce e crostacei.  I PRIMI PIATTI (€ 24-27) sono quattro, tra i quali i Tortelli di gamberi e la loro bisque su crema di fagioli bianchi di Conio; oppure il Plin di fonduta al burro salato, maggiorana e zucca rossa. Dei SECONDI PIATTI (€ 28-30), oltre al Pescato del giorno con verdure e salsa verde o la Zuppa di pesce, sono da segnalare il Pollo latte e miele ripieno di foie gras e riduzione ai crostacei, ma anche l’agnello “French Rack” e novelle al burro nocciola, ovvero un carré di lombi con le costole “pulite” dalla carne, scenografica presentazione tipica della ristorazione francese di alta gamma. I DESSERT (€ 8) sono quattro, tra i quali il Nocciolato, cremoso alla nocciola crumble al cacao e croccante al cioccolato; oppure il Mango e vaniglia, crema alla vaniglia del Madagascar purea al mango e biscotto alla cannella. Il dolce è accompagnabile da un calice ben abbinato (euro € 5-8.

Il MENU DEGUSTAZIONE “LASCIATECI FARE” (€ 50) può essere una possibilità conveniente dal punto di vista prezzi ed è composto da quattro portate proposte dalla cucina le cui componenti vengono precedentemente annunciate a voce.

La CARTA VINI è su tablet e ciò è di sicuro materialmente meno accattivante rispetto al maneggio calmo e condiviso di una lista su carta, ma ha schermate facili ed eventualmente i meno “tecnologici” vengono prontamente aiutati. L’elenco è fornitissimo; certo, i suoi prezzi salano un po’ il conto, ma l’assortimento è all’altezza di qualunque richiesta. Gli Champagne sono una quarantina e le etichette francesi sono ben presenti (a prezzi assai inferiori rispetto al praticato in Costa Azzurra). I vini italiani possono soddisfare qualsiasi raffinato bevitore, anche con i rossi generalmente poco consumati nei ristoranti della Riviera. Qualche bottiglia è prezzata intorno ai 40 euro e una dozzina di buone etichette viene servita anche a calice, a partire da 6 euro. 

Quanto al SERVIZIO, il bravo PINO CIRILLO, con sorriso che apre alla sua rispettosa confidenza, effettua un lavoro professionale con grandissimo garbo e, pur essendo solo soletto in sala la sera del mio passaggio, ha salvaguardato i tempi d’attesa nella normalità, curando anche il bicchiere ma senza troppismi inopportuni.

CONCLUDENDO: un locale elegante ed intimo, dove il confort è la regola, la materia prima è di qualità e viene rispettata. La cucina è eccellente. Il servizio come lo si desidererebbe ovunque. Ma i tavoli sono pochini, per cui è meglio prenotare sempre.

La recensione. Il Grill dell’Hotel de Paris a Montecarlo

credito foto: sito SBM

Montecarlo – GRILL Hotel de Paris – Place du Casino

Tel. +377 98068888 – legrill@sbm.mc


La piazza completamente rifatta è più capiente e razionale rispetto al passato, ma ha perso la caratteristica rotonda con aiuola fiorita che davano al “volgo” la possibilità di ammirare davanti al Casinò ed ai caffè della piazza il passaggio lento delle vetture top gamma montecarline. A chi ha conosciuto la precedente sistemazione, può mancare una atmosfera d’insieme più alla mano rispetto alle attuali palme ben distanziate che, imponenti e fastose ma diverse dalle varietà locali, paiono avere nostalgia dei loro Tropici. Ma lasciamo i romanticismi personali e veniamo alle concretezze. Se non desiderate usufruire dei voiturier dell’albergo, potete lasciare l’auto nel parcheggio interrato da 15 piani e 1800 posti; ma attenzione ad annotarvi, non solo uno dei 15 colori (alcuni similari tra loro), ma anche il numero del posto auto, se volete scongiurare il rischio di una successiva scombuiante ricerca al momento della ripresa.

Ecco l’ HOTEL DE PARIS, che non ha chiuso neppure ai tempi del covid ( la stampa francese scrisse che alcuni clienti vi risiedevano permanentemente con contratto pluriennale e la proprietà rispettò l’impegno). L’onusta struttura, peraltro completamente rifatta da terra a tetto nell’ala di ponente, da sempre è tra i Top Palace nel mondo. I più pignoletti notano che l’addetto non spinge più per voi la porta girevole ma, appena immessi, una assistente sarà pronta ad indicarvi il percorso per i tre ascensori per l’ottavo ed ultimo piano. Da lassù la vista sarà magnificente verso il Principato, che sorprende per le diffuse zone verdeggianti su distese di terrazzi e, mano a mano che percorrerete il ristorante circolare, la vista si aprirà verso le cupole del casinò (foto) e poi fino all’orizzonte marino ed il nuovo porto con navi da crociera e yacht di gran lusso: qualcuno fotografa.

L’ACCOGLIENZA ovviamente sarà perfetta; vi accompagneranno al tavolo. Preferite la seconda posizione più defilata, se in certe stagioni preferite un tavolo meno soleggiato che peraltro, se siete appassionati di belle cucine, offre una interessante vista sul desk della cucina e della spettacolare professionalità della sua equipe.

Gli chef DOMINIQUE LORY e JULIEN LASSEAUX nonché GAUILLAME GIUGGIA (è quello che ha cucinato per me) costituiscono una squadra straordinaria.  Il MENU DEJEUNER (90 euro), tra i più convenienti della catena SBM, valido dal lunedì al venerdì, esclusi il sabato e i giorni festivi o speciali, è composto come segue: 1) Salade “Primavera”, stracciatella et focaccia, favette, crescione con germogli. In alternativa Morilles de montagne, petit epautre, pollen, compte et hibiscus. 2) Poisson de peche locale sur la braise, garniture et sucs d’une bouillabaisse; in alternativa Pièce de beuf fermièr au feu de bois, asperges roties, estragon, mutarde. 3) Baba au Rhum ambré, crème légère à la vanille de Tahiti; in alternativa il loro celeberrimo Soufflé traditionel de l’Hotel de Paris. LA CARTA: in alternativa al suindicato menu dei mezzodì feriali, la sera e nei festivi i prezzi della lista si arroventano e svettano all’altezza di quelli normalmente praticati dai “Grands Restaurants” del Principato. L’intero elenco, come quello dei vini, è comunque consultabile sul sito del “Grill Hotel de Paris”.

 La CARTA VINI guida al “reame” degno del Dio Bacco che “riposa” ineffabile nelle Cave, oggi dichiarato in ben 350 mila bottiglie. E’ arcinoto che si tratta della più fornita tra le cantine d’albergo del mondo intero. Alcuni liquori risalgono all’ 800. Per le etichette più preziose, in tempo di guerra, furono evitate spoliazioni grazie a sette file di migliaia di bottiglie ordinarie e di minor valore addossate una all’altra senza spazi liberi da terra a tetto in fondo alle “grotte”. La “cave” compie quest’anno i 150 anni e sono previsti tre festeggiamenti esclusivi durante il corso di tutto l’anno 2024. Potete trovare il sito per la prenotazione sul sito SBM, ma temo che non sia cosa facile, perché la preferenza è data ai migliori clienti storici. Una stravaganza in tempi normali ? Tra vini leggendari e non, provate a chiedere la couvée, penso ancora disponibile, che nel 2013 (in occasione del 150° della SBM), fu prodotta vendemmiando il vigneto impiantato appositamente … nella famosa piazza antistante il casinò e l’Hotel de Paris…!  

 Dev’essere una bella soddisfazione per l’hotel Hotel Manager VINCENT CHASSEIGNEAUX (che è anche comunicativo), dirigere un Palace come questo, così come per il maitre YVES DEPOUSIER coordinare una squadra di sala che (fa piacere anche al cliente) traspare soddisfatta e sorridente ed entusiasta: tutti qui sono all’altezza di ogni situazione. Un indirizzo per godere di una accoglienza ormai rara e per crogiolarvi nella voluttà di un lusso che, se così posso esprimermi, pare ovvio e naturale, senza ostentazioni.  Provatelo, è aperto a pranzo e cena sette giorni su sette. Quasi tutti gli uomini sono in giacca, anche al mezzodì e le sighnore hanno mises elegantine.

La recensione. Ad Albenga IL MANGIARINO di Mirella Porro

Albenga – IL POSTICINO di MIRELLA PORRO – Via Mariettina Lengueglia  49 – Tel.0182021194 – 3927754635

Sotto le maestose torri del Centro Storico della città, nei pressi del Museo Diocesano, l’ AMBIENTE è piccolo ed intimo, ricco di colori vivaci ben abbinati, abat jour moderni ad ogni tavolo, tovagliette semplici ma simpatiche, stoviglierie di tono che sono state preziosamente conservate dai tempi del loro ex ristorante Cittadella, così come i calici riccamente incisi. Non manca una colonna sonora di sottofondo sempre costituita da musica di qualità (Erroll Garner, Pink Floyd Mandolin Orch., fino ad Etta James, tanto per citare solo alcuni “mostri sacri”), pronti a cambiare genere verso solfe monocordi loungizzanti quando lo richiede l’atmosfera della serata.

Patronne MIRELLA PORRO, già allieva ed anche Maestra di Cucina da Gualtiero Marchesi, offre una LISTA CIBI non ridondante ma con una dozzina di chicche decisamente invitanti. ANTIPASTI (€ 18-20) con tre proposte: 1) Brandapolenta, baccalà mantecato, polenta croccante, paté di olive Taggiasche, erba cipollina; oppure Salmone marinato all’aneto, salsa dolce forte, pepe rosa; oppure Filetti di pescatrice, pomodoro cuordibue, zucchine trombetta, paté di olive Taggiasche. PRIMI PIATTI (€ 18-20) tre proposte: Ravioli di carciofi di Albenga, nocciole, fonduta di Parmigiano; oppure Spaghetti di Gragnano, bottarga, melanzana, pomodoro, menta fresca; oppure Straccetti di pasta fresca al ragu di mare. SECONDI (€ 25) tre proposte: Calamari grigliati, patate di Calizzano, olive Taggiasche, scorza di limone, pomodoro candito; oppure Rombo al forno, carciofi croccanti, puré di patate al limone; oppure Filetto di pesce del giorno scottato, peperoni in agrodolce, crumble di focaccia. DOLCI (€ 8) quattro proposte, tra le quali la Madelaine de Proust della Mirella, ovvero un tortino caldo di mele e uvetta, con gelato alla crema; oppure il “Di Saronno e di Sassello” semifreddo all’Amaretto, meringhe, crema zabaione. La carta termina con il coperto (€ 3).

La LISTA VINI da anni in frequente … ristampa, per cui non m’è dato di esprimermi sulla sua consistenza. Ma, ANGELO BANI, vero mattatore di sala, sa intuire in via breve le vostre preferenze e “buttar li” delle proposte. Per me ha azzeccato a tutto pasto un Ferrari Perlé Trento DOC 2016 che … avrebbe meritato un “Libiamo nei lieti calici” de La Traviata. L’oste Ganassa di Guareschi offrì il conto e diede anche il resto, stante la straordinarietà della cantata : uno splendido racconto facilmente reperibile nel web; scusate l’intromissione. (*) 

SERVIZIO: oltre a quello di Angelo, potete contare sulla presenza anche in sala della moglie Mirella, che unisce capacità, efficienza e savoir faire spontanei. Vi farà sentire come foste di ritorno ad una casa di amici. Senza comportamenti di circostanza, ma con la sincerità di chi ha attraversato una trentina d’anni tenendo alta la bandiera della buona ristorazione con ogni tempo e tendenza e con un unico comun denominatore: l’ospitalità con grazia e sentimento: tutti tornano, fedeli ai suoi “mangiarini”, da trent’anni.   

(*) Per l’episodio di Ganassa del Guareschi, divertente e commovente, imperdibile, il link è il seguente:

https://dainoequinoziale.it/resources/racconti/paesemelo.pdf

La recensione. A Ventimiglia il ristorante MARRIX

Ventimiglia – MARRIX – Passeggita Marconi 31 – Tel. 0184840483


Nella paciosa calma dell’opulente porticciolo turistico di matrice montecarlina, l’AMBIENTE di questo ristorante ha due diverse sistemazioni: un dehor completamente vetrato stile “brasserie di lusso” ed una grande sala con illuminazione soft, orchidee e piante ammirevoli, mise en place classiche ed eleganti, tavoli anche circolari distanziati, porta secchielli a colonna, sedute comode ed avvolgenti con poggiabraccia e minidivanetti ad angolo retto ai pilastri centrali.

L’ ACCOGLIENZA è pronta. Una delle due gentili maitre, forse inorgoglita dall’importanza del locale, all’inizio è stata di una cortesia un po’ “didattica”, ma poi si è ammorbidita amalgamandosi perfettamente con la cura e la gentilezza del collaudato staff di servizio, che è sempre presente e di notevole attenzione e professionalità.

La CARTA CIBI si apre con L’OYSTER BAR con ostriche Gillardeau o Krystale, oppure italiane Sandalia (€ 6 ciascuna), in base al periodo dell’anno, accompagnate dal zenzero candito in casa e salsa Mignonette. Seguono gli STUZZICHINI (€ 18-22), tra i quali la Bruschetta Cuordibue con cipollotto, basilico, bottarga di Tonno Rosso di Favignana, oppure la Nuvola a lunga lievitazione Triglia di scoglio, capperi di Linosa e limone candito. Il successivo CRUDO IN PUREZZA (€ 12-22) offre scampo, gambero Rosso, tonno, Alalunga seguito dai cinque ANTIPASTI (€26-28), tra i quali i Gamberi di Sanremo al profumo di rosmarino e Cognac, fagioli Bianchi di Pigna e spinacino dei loro orti (splendidi); oppure  l’uovo biologico perfetto, carciofi spinosi violetti, bottarga di Muggine di Cabras, delicata salsa Bernese. Cinque i PRIMI PIATTI (€ 26-30), tra i quali i Bottoni di tapioca, gamberi Rossi, foie gras, burro noisette e karkadé, oppure il Velo 40 tuorli, triglia di scoglio carciofi spinosi, capperi di Linosa nel proprio fondo dolce di cottura. Cinque i SECONDI PIATTI (€ 34-55) tra i quali La Vie en Rose di aragosta rosa gratinata al forno profumo di Brandy insalatina d’autunno; oppure il Guazzetto Express di pesci e crostacei locali datterini e veli di pane al profumo di rosmarino. Il pesce, intero, è scelto con presentazione a vassoio. Disponibile anche il piccione in variazione di tre diverse consistenze. l DESSERT iniziano  con la Selezione di FORMAGGI con mostarda di zucca e confettura di fichi (€ 18) e proseguono con  cinque i DOLCI (€ 15), tra i quali il Marrone con latte di montagna e pino mugo con tracce di marron glacé, oppure  la Tarte au Citron versione Marrix. La carta si chiude con il coperto di 4 euro.  Il MENU “PERCORSO CULINARIO, SIETE NELLE MIE MANI” (85 euro), non offre altre specificazioni scritte; chiedendo altri dettagli me ne mi hanno elencato alcuni piatti, salvo chiedere poi conferme con riserva di eventuali varianti decise dalla cucina.

La CARTA BEVANDE si apre con la possibilità di VINI A CALICE di Prosecco, o Trento DOC, o Champagne (€ 10-16) o di vini nazionali ed esteri (€ 10-15) nonché tre vini da fine pasto e meditazione (€ 15-18). Segue un elenco di bottiglie di Spumanti, 35 Champagne ed una degna selezione di vini fermi italiani e stranieri a partire dai 40 euro. All’ epoca del mio passaggio (marzo) una decina risultavano esaurite, ma è normale ovunque in quei giorni precedenti il Salone Vinitaly. Segnalo il Pinot Grigio PORER di Alois Lageder (Magrè) 2021 a 45 euro. 

CONCLUDENDO: i dintorni sono esclusivi, l’ambiente è prestigioso ed elegante, la cucina di RICCARDO MARCENARO e l’accoglienza sono di primordine. Il prezzo del menu da 85 euro è rassicurante. Per una cena completa di tre portate più dessert, con scelta alla carta, la nota finale può variare dai 105 ai 135 euro, che corrisponde alla metà del tiro di schioppo “douloureuse” dei concorrenti francesi di pari reputazione. Tant’è che occorre prenotare per tempo perché il locale è molto gettonato dai Francesi, che qui godono di portate quasi introvabili in Costa Azzurra. Infine, cosa che non guasta, a un centinaio di metri c’è un parcheggio custodito con pavimenti laccati illuminato a giorno .