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La recensione. A San Bartolomeo al Mare il MOOD -La Femme

San Bartolomeo Mare  – MOOD – LA FEMME

Via Cesare Battisti 58 – Tel. 3397436938 – www.ristorantelafemme.com

Il locale ha due AMBIENTI. Quello superiore con veranda panoramica per le stagioni fredde, ampio ma intimo e raccolto, un insieme di buon tono, tavoli rotondi, ricco tovagliato e mise en place ideali per cerimonie importanti. C’è poi un altro spazio tutt’ intorno alla GRANDE PISCINA, con tavoli anche sulla penisola galleggiante, luci in acqua, collane di lampadine bianche e festose tutt’ intorno. Un campanile svetta oltre i circostanti uliveti e, nelle serate più fortunate, c’è anche una imperdibile luna che completa lo spettacolo soprattutto nelle ore di cambio luce. Questo ambiente estivo è più spartano (senza tovaglie di stoffa, ma soltanto con sottopiatti in ecopelle, peccato) ma risulta anch’esso accogliente e raccolto. In sottofondo c’è musica a giusto basso volume (i più noiosoni come me, che invece preferiscono il silenzio alla musica lounge senza “personalità”, possono scegliere tavoli un po’ più defilati a levante della piscina).

Sbocconcellando dei simpatici apetizer caldi offerti, trattenetevi dal fare altrettanto con il cestinetto di invitanti pani neri e focacce. Ecco i sette ANTIPASTI (€ 14 -18), tra i quali il piatto vegetariano di Couscous con verdure croccanti e pomodori gialli; oppure il loro Cappon Magro (rivisitato e personalizzato). I PRIMI PIATTI sono sei (€ 17 – 20), tra essi il Raviolo cremoso di patate al tartufo estivo fresco; oppure  il Classico Mare, ovvero tagliolini freschi fatti in casa con Gamberi Viola di Imperia, calamaretti e frutti di mare. I SECONDI sono sei (€ 19 – 24) tra i quali il Bianco di ombrina o altro pescato del giorno, in due cotture alla brace ed al forno; oppure la Cassetta del pescatore, un gran fritto di pesce fresco con acciughe, gamberi di Sanremo e verdure di stagione in tempura. I DOLCI sono sette (€ 7 – 8) e tra essi la Torta ai limoni di San Bartolomeo, con frolla limone e meringa oppure, perché no, un classico affogato al caffè che in  “colpo solo” conchiude il pasto.

Il SERVIZIO, a partire dal momento della prenotazione, è poliglotta e di professionalità rara oggi a trovarsi, ma non è impettito, anzi è piacevolmente alla mano, non ha cali di tono e di ritmo ed è anche sorridente (mica ovunque, in Liguria).  

Per la LISTA VINI, qui hanno fortunatamente rinunciato alla bit-crazia dei tablet e sono tornati alla rassicurante carta vini, per il vostro piacere di maneggiarla e scegliere rilassati consultando i commensali e facendo facili confronti. L’elenco è ragguardevole, a partire dalle pagine con 25 Champagne. I prezzi, molti sotto ai 30 euro, sono normali. Potete anche consultarla con comodo sul loro sito web (dove però la carta cibi non c’è, come è comprensibile visto che qui scrivono di rifornimenti giornalieri del pescato e quant’altro al mercato).

PREZZI:  Non ho trovato proposte di MENU. Vista la carta, occorre preventivare, bevande a parte, un minimo da 41 a 49 euro per due portate più dessert, oppure da 60 a 73 euro per tre portate più dessert, comprendendo anche la voce “coperto” di 3 euro, che non ricordo di aver visto in carta.

CONCLUDENDO: “Mood” significa “stato d’animo”, ad esempio “Sono nel mood giusto per una bella serata”; ebbene questo è il sentimento che questo Nirvana suscita in chi ama ambienti di atmosfera, con clientela di moderna eleganza, a prezzi non insolenti, con una qualità di accoglienza e di bellezza sempre più rara a trovarsi. A proposito, il locale è … a circa un chilometro circa oltre il casello autostradale, ma è consigliabile mettere il navigatore.

La recensione. A Lingueglietta il ristorante DA U TITTI

CIPRESSA  – Frazione Lingueglietta

DA U TITTI – Via Dolmetta 2 – Tel. 0183754519 – 3398877614

La carta inizia con il loro Benvenuto ed anche alcune impegnative dichiarazioni sul Titti, che è loro casa e la loro vita, l’impegno verso il territorio, il rispetto dell’ambiente, della cucina stagionale, l’utilizzo di prodotti locali di piccole realtà agricole produttive, materie prime fresche e talvolta povere; il tutto con tenacia, innovazione e anche un po’ di “ordinaria audacia”, ma senza l’impertinenza di impressionarvi ad ogni costo e con il semplice intento di farvi star bene. In effetti le loro ricette, magari non sempre apprezzate dai “conservatori” di cucina locale, escono dall’abitudinarietà e, pur con un “gancio” di base sulla cucina tradizionale, spesso vengono elaborate per giungere a nuovi risultati assai originali, ma senza stravolgimenti insensati o rivoluzioni; un sollievo per chi va spesso al ristorante ed è arcistufo di trovare ovunque gli stessi titoli e le medesime preparazioni appiattite su materie prime omologate, cotture di automatismi, microonde comprese ed altri trallallà.

Concretamente, si può scegliere di pasteggiare alla CARTA (coperto € 4) scegliendo a piacere. PER INIZIARE (€ 24-28), tre proposte, tra le quali l’Animella scottata al burro, ventresca di tonno marinata, bottarga, capperi, fondo di vitello. PASTA E RIPIENI (€ 22) tre proposte, tra le quali lo Spaghetto Benedetto Cavalieri con pomodoro verde, olio foglia di fico, battuto di muscoli. Tre PIETANZE (€ 28), tra le quali il Diaframma, salsa braciola alla napoletana, cipolla in Saor, cicoria ripassata. Quattro DESSERT (€ 12), tra i quali l’Albicocca, caffè, capperi.

Ma, oltre alla possibilità di scegliere alla carta, esistono ben tre alternative di menu: TITTI.IN.GREEN di 5 portate VEGETALI (€ 50) –  ADESSO TITTI  in 6 portate (€ 60)OLTRE TITTI di 7 portate (€ 80). Ecco, nei dettagli, quest’ultimo, che ha un tempo di servizio ragionevole (e rispettato) di circa 2 ore: 1) Ricordi di Viaggio, ovvero diversi apetizer gradevoli e non consueti – 2) Pan e Pumata acciuga, pomodoro e bufala – 3) Palamita lattuga, olive verdi, pistacchio, chimichumi (salsa verde tipica argentina) – 4) Coniglio, fichi, cipolla, dragoncello. 5) Raviolo, pomodoro verde alla brace, intingolo alla ligure, muscoli, zucchine scapece, friggitelli – 6) Rombo, zucchina trombetta, piselli, prescinsoeua, lime, wasabi (salsa giapponese di ravanello) – 7) Pesca Melba – 8) a sorpresa, si termina con un assortimento di Piccola Pasticceria, anche se non ordinate il caffè. Le portate sono presentate con eleganza, ma questa non costituisce un passepartout per propinarvi quantità risibili, anzi esse sono decisamente  bastevoli anche nei diversi menu. 

La CARTA DEI VINI richiede tempo  (ma non troppo denaro): la lista, da pagina 4 elenca gli Champagne, da pag 8 le Bolle, da pag 14 i Bianchi, da pag. 38 i Rossi, da pag. 55 i Rosati, da pag 58 Bevande diverse. Il sommelier, conscio del suo delicato compito, se gradite fornisce volentieri una infinità di dettagli tecnici sulle varie etichette. L’assortimento della sessantina di facciate è stato ben selezionato nel tempo, per cui troverete delle interessanti chicche a prezzi normali.

Il SERVIZIO è svolto da Chiara, amabile Patronne di gentilezza e comunicativa che direi innate, nonché da un rinnovato staff professionale, pronto disponibile e diligente, che accoppia equamente sorrisi aperti e presentazioni rigorose molto utili nella descrizione dei piatti serviti.

E’ indispensabile prenotare anche nei feriali di bassa stagione perché la trentina di coperti è sempre molto presa. Ancor più nella bella stagione, quando i loro tavoli all’aperto sulla terrazza vista colline dense di verde, è illuminata festosamente ed ha mise en place candide impeccabili, eleganti, poltroncine con braccioli (dotate ciascuna di copertina stirata, pel caso di brezze serali).

CONCLUDENDO: un AMBIENTE di calma, classe, convenienza: sissignore anche convenienza… con la possibilità di cenare alla carta con 2 piatti più dessert a partire da 64 euro e menu a partire da 50 euro. Fate un CONFRONTO PREZZI rispetto ad altri esercizi italiani dove presuntuosi piccoli geni, creatori di vostri “itinerari di esperienze”, occupano tutto il tavolo con profluvi di coppette piattini e cucchiai strani, per bocconi di minicianfrugli ostentati in presentazioni da “dormia” (Roger Vergé scriveva 4 righe di descrizione in calce ad ogni titolo in carta e non c’era più bisogni di monologhi). Top-mense profumate di “supponence” per gastrofighetti cosparsi di “arrogance”, i quali subiscono, garruli e giocondi, l’ imposizione di orari e turni precisi, menu fissi o vincoli di C.M.G. (Conto Minimo Garantito) a tre cifre anche per 2 portate scelte alla carta. Tralasciamo altri bei florilegi di patrons neroneggianti beati …   Beh, qui non è proprio così, anzi è il contrario, vivaddio c’è rispetto per il cliente forse nella consapevolezza che l’oste generoso sul lungo percorso ha sempre successo. E poi chef Riccardo è anche molto bravo ai fornelli!  

La recensione: a Santo Stefano al Mare: LA CUCINA

Santo Stefano al Mare – LA CUCINA – Piazza Cavour 7

Tel. 0184 485 040

E’ ormai il ristorante per eccellenza del borgo. E’ ubicato sotto al campanile, sulla piazzetta, con dehor estivo all’ombra a ridosso della chiesa del ‘200, con tavoli piacevolmente accarezzati da brezze serali, illuminati con filari di luci bianche sobrie eppure festevoli. All’interno e nella antistante loro veranda coperta, l’AMBIENTE è di una minuscola e funzionale trattoria moderna, con una certa cura dei particolari e foto storiche alle pareti. Ai tavoli con tovaglia rassicurante le mise en place sono classiche: una boule artistica, un cestello con grissini in pacchetti e pane a fette, olio, aceto, sale e quant’altro d’uso e buona norma a seconda dei piatti disponibili in carta.

La cucina di CLAUDIO DELLE MONACHE, coatron, ha come pietra miliare il pescato locale. Se il mare è agitato il pescato del giorno semplicemente non c’è; ci si adatta in questo caso a forniture di qualificati allevamenti di mare, ma sempre facendolo presente al cliente, come del resto dichiarare l’origine del pescato è d’obbligo di legge. Anche se non succede quasi mai altrove. Otto gli  ANTIPASTI (12-18). L’ Insalatina di gamberi Grana e rucola non è certo un piatto nuovo e originale, così come i Muscoli in Guazzetto, ma entrambi continuano ad essere molto “gettonati”. Tuttavia la scelta più variegata e conveniente mi pare quella dei Quattro Assaggi di Mare, generosi ed invitanti.I sette PRIMI (€ 14-16) vengono presentati sotto il titolo “LE NOSTRE PASTE FRESCHE”. Tra queste  le Picagge Matte (pappardelle di farina di castagne fatte a mano condite con pesto fagiolini e patate). Oppure le Farfalle di borragine pizzicate a mano condite con frutti di mare. Degli otto SECONDI DI PESCE(€ 16-18) ecco il Pescato del giorno al forno alla ligure, o al sale, o sulla piastra) oppure, decisamente, Gamberi e scampi, di taglia media e di pesca locale. Quattro I SECONDI DI CARNE (€ 12-15), a base di filetto di manzo  più relativi contorni (€ 6). Nei DESSERT (€ 7) trovate la Spungata, una  specialità del levante ligure (da non perdere), oltre a sorbetteria varia.Due i MENU del mezzodì, di quattro portate e caffè a 30 oppure 38 euro. La sera non ci sono menu.

Mi rendo conto che ho citato soltanto portate che qui vengono servite da anni, senza varianti, ma sono i loro perfetti “piatti monstre”, che hanno decretato il loro successo presso una clientela fedele e legata alla buona cucina. Stiano lontane le tifoserie feisbukiane della cucina innovativa ad ogni costo! Qui gli avventori sono abituati a portate serie e non trallallà di macchiette e svirgole colorate tanto care ai fuff-blogger (sottile definizione di Visentin, il Critico Mascherato).

Il SERVIZIO approccia con gentilezza, lavora con impostazione familiare ma sta al suo posto senza debordare da rassicurante professionalità. La maggior parte degli avventori, compresi i “foresti”  sono clienti da sempre. copatron GIAMPAOLO VINAI  è pronto, accorto, alla mano e assicura bei momenti “decontractée”.  

La CARTA VINI: è un bell’evento; premesso che sono disponibili bottiglie di Vino della Casa a 12 euro, la carta fa seguito con decine etichette, italiane e straniere ben qualificate. I due patron, cultori anche in privato del buon bere, hanno messo in lista ben 15 Champagne, a partire dall’Aleran Brut Suprème a soli 42 euro: conoscete ristoranti con offerta di equivalente convenienza?

La recensione: così ha scritto Paolo Massobrio dopo una cena insieme al Casa della Rocca di Dolcedo

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CASA DELLA ROCCA – DOLCEDO (IM)

Appena arrivato di fronte al ristorante Casa della Rocca di Dolcedo (Imperia) con la teoria di dehors mi è venuto d’istinto un pensiero: RESISTETE!!!
Anche all’interno il locale è intimo e famigliare, così come lo staff con lo chef Fabio Maiano e sua moglie Valeria Rolando in sala (vedi foto sotto insieme a Samauele Maio al centro), che avevamo trovato, pensate un po’, a Fobello, nel locale d’albergo aperto da Cesare Battisti del Ratanà con la complicità di Vulaiga.
Via allora con un buon polpo verace di scoglio, salsa al Vermentino e primizie estive, le linguine di Felicetti al pesto, il risotto con polvere di pomodoro, capperi di salina, acciughe, chips di aglio di Vessalico e clorofilla. Da provare la nostra bouillabaisse con gambero di Oneglia, scampo, molluschi e pescato del giorno, ma anche la superba spalletta di agnello delle Dolomiti lucane cotto al BBQ con zucchine trombetta dell’orto. Buoni anche i dolci e la piccola pasticceria. (Paolo Massobrio)
via ripalta – tel. 0183682648

La recensione. Il ristorante Villa Noseda a Sanremo

Sanremo – VN VILLA NOSEDA – Ristorante, Club, Lounge Bar

Corso Inglesi 1 – Tel. 335 186 1905 – www.villanosedasanremo.com

Di fronte al Casinò, il locale è una amena ed ampia terrazza quasi completamente verandata, con copertura retrattile a comando elettrico, un AMBIENTE tirato a lucido, con uno stuolo di vellutati divanetti azzurrini circolari che ne rendono più intimi gli spazi. C’è anche una propaggine di terrazza completamente all’aperto verso le palme della passeggiata Imperatrice che offre il meglio nelle serate di piena estate. A monte c’è una estesa parete attrezzata, il lounge bar, vero regno del superbarman che con molta perizia “gioca bene le sue carte” scegliendo fra 200 bottiglie ed una bella collezione di Gin, per preparare aperitivi, cocktail ed adatti liquori da meditazione a chi desidera prolungare il fine pasto.

Ai tavoli le mise en place sono funzionali. Sul loro sito sono fotografati tovagliati completi, ma la sera del mio passaggio ho trovato soltanto dei simpatici runner passanti in stoffa oppure, ai tavoli in balconata, delle tovagliette ovoidali in ecopelle impermeabile scura, refrattaria verso briciole e liquidi. I tovaglioli però erano rigorosamente in stoffa. In tavola anche un piccolo abatjour a batteria, una confezione di Olio EVO di Taggiasca di buona etichetta, sale rosa dell’Himalaya e quant’altro è necessitato nel seguito a seconda delle portate.

La CUCINA è polivalente, come è ovvio in un locale che accoglie anche clientela internazionale eterogenea con orario continuato. Il terzetto ai fornelli, capitanato da CLAUDIO, di origine Albanese in Italia dall’età di 8 anni, per anni già allo Chez Louis di Bordighera, provvede ad una carta che inizia con “I NOSTRI CRUDI”, dal Sashimi (€ 20) sino al Plateau Royal (€ 180), con possibilità per il cliente di personalizzare il plateau secondo il proprio piacimento. Seguono nell’elenco dieci ANTIPASTI (€ 13-23), tra i quali un Flan di zucca e marroni con fonduta al Castelmagno e polvere di amaretto; oppure il Polpo alla vampa con purea di patate e verdure. Otto i PRIMI PIATTI (€ 17-24) tra i quali lo Spaghetto trafilato al bronzo, all’astice. Dieci i SECONDI PIATTI (€ 19-45) tra i quali il pescato di mare all’onesto prezzo di 7-8 euro l’etto. Oppure, desiderando della carne, un buon Filetto alla Rossini. La scelta su sei DOLCI (€ 10) chiude la sosta, ad esempio, con Cheese cake dello chef.

Il SERVIZIO, giovane, gentile e non eccessivamente formale, si tiene piuttosto appartato, serve senza infierisce con tiritere e spiegoni sui piatti, non incalza con rabbocchi continui il vostro bicchiere lasciando che siate voi a servirvi a piacimento, salvo ovviamente voi facciate un cenno. A proposito di CARTA VINI: le etichette sono centinaia, ben assortite, anche di stranieri ed hanno prezzi normali; io ho apprezzato a tutto pasto un Cabochon Doppiozero 2016 Monterossa Franciacorta Brut Nature a 45 euro, a giusta temperatura, con secchiello.

Il loro sito indica che sono aperti in qualunque momento della giornata e fino a tarda notte; certo il momento migliore è quello del cambio luce del tramonto con sullo sfondo le palme della passeggiata Imperatrice. Nella domenica sera del mio passaggio tutto era calmissimo con sottofondo musicale lounge (“da dormia”: Elevation dei Comfort poi Islands sempre dei Comfort & Amparo), ma spesso, proprio la domenica sera organizzano delle SERATE GLAMOUR, molto frequentate, con Aperitivo Show Cooking alle 19.30, seguito da cena e Party Dopocena alle 22.30, con promettenti “isole gastronomiche” di alta qualità e bella clientela il loro link è il seguete: gaudente …  Sanremo è Sanremo, ovviamente!