Archivi categoria: Recensioni

A Sanremo. Il ristorante La Pignese

Sanremo – LA PIGNESE – Piazza Sardi 7

Tel.0184501929 – www.lapignese.it

Espongono la “Licenza ad esercitare” datata 08 maggio 1927 e siamo ormai alla quarta generazione, stabilissima, che continua nella linea di piacevolezza ormai qui proverbiale. A cominciare dal grande dehors con protezioni immacolate anche nei giorni di aria marina salmastra. Più appartate le due salette interne, maggiormente discrete, eleganti anch’esse, ben sistemate con tovaglie immacolate e stoviglierie di pregio, ai tavoli ben distanziati, solitamente prenotate da Sanremaschi che frequentano il locale da sempre e in tutte le principali ricorrenze di famiglia, fermo restando che in una città come Sanremo, la clientela non può che essere eterogenea e internazionale. E’ che i VENTIMIGLIA accontentano tutti coloro che apprezzano una cucina classica e seria, anche nelle quantità  rimangono lontani da trallallà modaioli nei piatti. All’ultimo mio passaggio m’è parso che questo periodo sia uno dei loro migliori, post stress festivalieri che li hanno visti accogliere nuvole di artisti ed addetti ai lavori per una dozzina di giorni ma, mi dice “RadioMarmitte”, senza flettere in qualità neppure nei giorni più “caldi”.

Ma veniamo alla CARTA: sei ANTIPASTI (€ 23-28), tra i quali la “marinarissima” Composizione di pesce e verdure del tipico “Cappon Magro”, fino alla “terragnissima” Polenta grigliata al timo con fonduta di Castelmagno. ei PASTE (€ 17-20), tra i quali gli Spaghetti “monograno Felicetti” alla Amatriciana e Gamberi di Sanremo, ma anche tre ZUPPE (€ 18-32) tra le quali il classico Minestrone alla Genovese oppure la Zuppetta di pesce. Otto I SECONDI di PESCE (€ 26-34), tra le quali il Pescato del giorno alla Ligure con patate e olive Taggiasche o al sale o alla griglia; oppure la sontuosa Grigliata di pesce crostacei e verdure. Quattro le proposte di CROSTACEI (€ 35-38), tra le quali i prestigiosi Gamberi Rossi di Sanremo, alla griglia, o al vapore, oppure in Sauté flambati alla grappa di Moscato. Tre le proposte di CARNI (€ 26-28), spicca la Tagliata di Manzo “Coalvi”, con fonduta di Gorgonzola e pere caramellate. Tre le VERDURE (€ 9,) tra le quali la Julienne dei carciofi di Poggio. I DESSERT (a partire da 8 euro) sono serviti dal Gran Carrello dei Dolci le cui tentazioni sono molte ed invitanti. Non ho trovato MENU, ma da quanto sopra si deduce che, ALLA CARTA, tre portate più dessert costano da  83 a 115 euro.


Il SERVIZIO, in scuro, ben presente e professionale, vi attornia quanto necessario, valente costruttivo, con perizia di dire e di fare, pronto a fronteggiare ogni situazione, coordinato abilmente dalla patronne che non “molla” mai la sala ed anche da patron MARCO, sanremascamente assuefatto alle cangianze diuturne di clientela eterogenea ma che sa il fatto suo e si occupa  anche dell’avventore … che “la vuole cotta, oppure cruda, oppure ancora mezza cruda e mezza da cuocere”, senza perdere il suo aplomb di ristoratore di fronte a tutte le situazioni.

La CARTA VINI, con buona possibilità di scelta, ha etichette ben assortite e prezzate il giusto, molte tra i 30 ed i 50 euro, ed anche mezze bottiglie e vini a bicchiere a 9 euro. C’è anche una paginata intitolata “Vini da Collezione” che direi essere un paradiso per sibariti impenitenti… .

CONCLUDENDO: una sosta rassicurante per chi cerca una cucina tradizionale, con materia prima giusta, preparata con competenza e maestria (ora c’è anche un nuovo cuoco, bravo), con porzioni serie, ben servite in un ambiente accogliente secondo i canoni classici. Un indirizzo presso il quale resettarsi rispetto all’attuale diffuso mondo modaiolo, di truzzi da “stritfud” o di ciuccerelloni che ganzano presso finti “fainedainingh” fuffaioli …

A Sanremo: l’Osteria del Marinaio

Sanremo – OSTERIA DEL MARINAIO – Via Gaudio 30

Tel. 0184533354

AMBIENTE: L’esercizio storico, dai precedenti sempre all’altezza della miglior cucina della città, da qualche anno si è esteso ai locali di fronte alla sede storica ed anche di un dehor adibito a caffè-gelateria. La ristrutturazione è stata funzionale ma di buon gusto,  con parziale pietra a vista con interstizi color sabbia chiara quasi caraibica, poltrone e divani comodi, illuminazione di tono, tovagliato immacolato, mise en place “giuste” e qua e là note di colore piacevoli. Tutto lindo, curato, splendente, con clientela eterogenea ma solitamente calma, lungi dalla caduta di tono di molti locali in zone movidaiole/turistiche, con carte “ingessate” dodici mesi all’anno.

Il locale quasi confina con due pescherie che forniscono forniture facili per il cuoco, VITTORIO CARILLO, già al celebre Don Alfonso di Sant’agata dei due Golfi, che offre una carta ben fornita ed una cucina senza cianfrugli. Essa inizia con due MENU “A MANO LIBERA”, serviti per tutto il tavolo. Il primo (€ 45) è di 3 portate, con ipotesi di abbinamento a 3 calici di vini adatti (+ € 24); il secondo (€ 70) è di 5 portate ed è abbinabile anche a 5 bicchieri di vini adatti con (+ € 40). Segue una decina di proposte di CRUDO, dalle ostriche (€ 4-6 l’una) sino alla ricca  Degustazione di Crudo (€ 45). Seguono gli ANTIPASTI CALDI (€ 15-25), tra i quali la “Luciana” dell’Osteria, ovvero dei polipetti in guazzetto di pomodoro e olive Taggiasche. A seguire i PRIMI (€ 15-35), tra i quali gli Scialatelli dell’osteria (gallinella o scorfano, frutti di mare, gamberi e scampi) oppure, addirittura ormai raro a trovarsi, il Minestrone di verdure dell’orto per far felici i vegetariani.  Seguono i SECONDI (18-35) tra i quali i Crostacei in varie fatture, oppure il Pescato del giorno al sale, o alla Ligure, o alla griglia con CONTORNI a scelta (€ 7). Ricca la scelta dei DESSERT (€ 8-10) per i quali, tra gli altri, vale la pena di chiedere quale sia il Dolce del giorno della loro pasticceria; c’è anche una adeguata Degustazione di Formaggi con confetture di loro produzione (€ 15). Chiude la lista l’indicazione del coperto (€ 3).

SERVIZIO: Il pranzo scorre via al ritmo giusto; il servizio, sotto gli occhi della professionalissima  patronne ANGELA RUSSO, puntuale e preciso, asporta in un battibaleno  i piatti terminati e rabbocca prontamente il bicchiere ma, se avvertite di non avere fretta si adeguerà e potrete anche mescere voi stessi il vino, se così vi sconquiffera.

 La CARTA VINI, con oltre cento etichette ben selezionate personalmente da patron UMBERTO BRANCACCIO (che se ne intende),  prevede anche una dozzina di vini serviti  a calice. Le bottiglie di primo prezzo sono accessibili a partire da 18 euro, con molte bottiglia tra i 30 e i  40 euro.

CONCLUDENDO: Un locale centralissimo, con parcheggi coperto a pochi minuti a piedi che consente di arrivare e ripartire rilassati, dove la regola è il comfort, ma con atmosfera non impettita. Senza imbrancarvi in ambaradan ganzanti e vocianti di locali con troppismi turistici ed assaporare una cucina che non si arroviglia su ricette strane: un bel momento, da veri Bon Vivant!

La recensione. A San Bartolomeo al Mare: la LOCANDA DEL CAVALIERE

San Bartolomeo al Mare

LOCANDA DEL CAVALIERE

Via XX Settembre 26

Tel. 3928627393

www.locandadelcavaliere.it

Comodamente ubicato in una zona tranquilla e defilata posta alla fine della discesa di uscita dell’ Autostrada, l’accogliente struttura è tra le più belle del circondario ed è estremamente versatile come ristorante chic con antiche volte in pietra, dehors protetti, terrazze, giardino storico adatto anche ad eventi importanti. Per il futuro sono previste anche quattro camere e due suite.

L’ AMBIENTE, grazie anche alla attenzione ai particolari, è di grande charme: le luci a faretti strategiche più lampada ad ogni tavolo, il sottofondo musicale lounge non invadente, le sedute originali, il tovagliato bianco candido (in tela cru della nonna), le posaterie eleganti, tutto cospira a creare atmosfera acconcia a serate di una certa romanticheria.

LA CUCINA: da più di un anno di questi fornelli si occupa lo chef FFEDERICO PINASCO dai trascorsi reputati per il quale, dice lui stesso, “ è fondamentale costruire e gestire un gruppo coeso di persone sia in cucina che in sala per creare un insieme che faccia felice il cliente”. Con queste premesse impegnative, ecco la CARTA CIBI: APERITIVI : tre possibilità, ad iniziare dallo Spritz ligure (Asinello, Prosecco e soda) € 10. ANTIPASTI (€ 16-28) il Pescato in carpaccio (o al vapore) dal mercato di Oneglia, con giusta misura di battuto di rapa bianca, agrumi e puntarelle; oppure il morbido Ovetto, spuma di cavolfiore, galletti e patate mantecati al Gruyère. PRIMI PIATTI (€ 18-28) tra i quali il pregiato Riso Riserva San Massimo, burro, acciughe, limone; oppure le Tagliatelle all’uovo, salsa al tartufo nero e astice al burro. SECONDI (€ 20-35) tra i quali non manca mai il Filetto alla Rossini, con foie gras, tartufo nero, patate arrosto, spinacino all’italiana, in salsa Madera; oppure Il pescato del giorno dal mercato di Oneglia in ogni fattura. DOLCI (€ 8) tra i quali la mela cotta al caramello, sfoglia, lemon curd, gelato alla vaniglia, o il Cioccolato, crema alle castagne, sorbetto ai cachi.  Chiude la carta il Coperto (€ 3) .

Per il SERVIZIO, patronne Paola, che parrebbe annidata dietro al metro e cinquanta della consolle di comando, è invece onnipresente anche ai tavoli al momento giusto, coadiuvata dai maitre Alberto Toto e la sua vice Nicole Trucco che , ben motivati, lavorano con entusiasmo, non perdono un colpo ed hanno comunicativa facile, nella giusta misura.

La CARTA DEI VINI è ben fornita, ben selezionata ed ha prezzi giusti. Non mancano etichette straniere interessanti.

CONCLUDENDO: è un locale che fa qualità e, pur cambiando poco la carta, tiene alto il vessillo della buona cucina, in un ambiente di charme molto curato, con un personale che trasmette positività, anzi, quasi … voluttà da Bon Vivant. Ma un difetto ci sarà pure… Neh, se non arrivate presto, il parcheggio è a circa 200 metri, ma è vasto e tranquillo.

A Sanremo: Il Baccarà Bistrot Bello

Sanremo – BACCARA’ Bistrot Bello – Piazza Vincenzo Muccioli 15

Tel. 0184 1958592

Siamo in pieno centro, a metà tra l’ Ariston e il casinò, ma c’è un ampio parcheggio a circa 300 metri a monte, dove la sera è rassicurante trovar sempre posto. Il locale è posizionato in zona d’angolo strategica ed è perfettamente insonorizzato rispetto al traffico antistante. Sono tre piccoli AMBIENTI, uno un po’ “in vetrina”, l’altro più intimo con caminetto ed anche un tranquillo piano superiore altrettanto romantico. Le pareti hanno tappezzerie “spensierate” con soggetti e colori variopinti, quasi orientaleggianti, di buon gusto, la mobilia necessaria è piacevolmente vintage. Le mise en place sono impeccabili, compresi classicissimi tovagliati e stoviglierie. La musica di sottofondo, di qualità e a volume giusto, consente colloqui discreti senza sovrastare le voci.  Le poltrone e i divanetti sono comodi.

La CUCINA, da ottobre 2024 è affidata ad un bravo chef,  già per anni ai reputati fornelli de La Conchiglia di Arma di Taggia: una referenza che è una garanzia in partenza, se assecondata da adeguate forniture del mattino. La cucina è ligure, ma senza preclusione anche verso altri piatti meno locali. Tutti serviti in quantità serie in stoviglie di forma classica senza “pozzetti e arrangiamenti” di forma, goccette, pennellatine , etc etc .  

Nove  ANTIPASTI (€ 16-38), tra i quali il Cappon Magro (ricetta personalizzata) ,con pesce bianco, verdure miste di stagione, frutti di mare e salsa verde all’olio di oliva; invitante anche il Brandacujun, baccalà mantecato, cannolo di patate e olive dry, mostarda di mele e crema di pinoli. Sette i PRIMI PIATTI (€ 18-26), tra i quali l’inenarrabile Risotto con Pecorino, mostarda di mele, uova di trota, gambero Rosso e pepe di Timut;  oppure gli Gnocchi di patate, burro e salvia, Castelmagno e tartufo nero. Tutto nasce da una mano che punta al rigore lineare di preparazione, senza apparpigliarsi ad “alibi” di salsine e stranezze. Come capita, tra la decina di SECONDI (18-35), con il Fegato d’anatra  padellato, salsa al Porto, marmellata di Cipolle di Tropea e pan brioche, che rispetta perfettamente la ricetta classica francese. Oppure le seppie “alla Luciana” servite semplicemente su polenta tostata.  Degli otto DESSERT (€ 8-10), in verità  dai titoli piuttosto consueti, cito il Cannolo alla siciliana con mousse di ricotta e crema alla vaniglia; oppure  la serie di sorbetti al liquore serviti in flutes. Il Coperto è a 3 euro.

PREZZI: per tre portate più dessert, si va da minimo di 65 euro  ad un max di 112 euro più bevande. Disponibile anche un MENU JUNIOR, destinato evidentemente ai bambini,  con due scelte da  12 e 14 euro. Una lavagnetta all’esterno raccomanda anche qualche piatto del giorno, nel caso di arrivi o disponibilità “speciali”.

Il SERVIZIO conta su quattro persone in sala in elegante tenuta scura, più il patron, ristoratore di lungo corso, con diverso “dress code young”,  tutti perfettamente pronti ad un servizio che non s’inciampa neppure stando dietro a  clienti noiosoni. Professionali e sicuri, evitano però di pavoneggiarsi e sono precisi, puntuali, conviviali quanto deve essere per mettervi perfettamente a vostro agio. L’unica donna è la brava MARINA, dal sorriso aperto ed una misurata verve che non guasta.

La CARTA VINI elenca 15 Champagne, 40 Spumanti italiani e prosegue con un buon numero di  etichette ben selezionate. I suoi prezzi sono consoni al tono del locale, a partire da 20 euro sino a svettare a 450 per uno Champagne blasonato.

CONCLUDENDO: un locale comodo, di impostazione e bellezza classiche, per cene che scorrono via al ritmo  giusto evidenziando una cucina corretta e di buona esecuzione, senza voli pindarici di fantasia e   senza cadute di tono. So che i quattro Rivieraschi che mi leggono per avere le novità, mi rimprovereranno per aver tardato a segnalarlo, ma in compenso l’ho testato due volte ed ora, con questo cuoco e questo intero staff, ho la certezza di aver trovato un locale per una sosta riuscita…

La recensione: Chez Louis, ristorante a Bordighera

sdr_vivid

Chez LOUIS – Corso Italia 30 – Tel. 0184 261603

www.chezlouis.it – NON EFFETTUA RIPOSO SETTIMANALE

A circa 200 metri dal capace parcheggio della stazione FF.SS., lo individuerete subito nella zona semipedonalizzata grazie alla scritta laterale sulla tenda bianca del dehor, contornato da vasi di piante. Ma è la sala interna la zona di maggior fascino casual-romantico, con un sottofondo musicale lounge purtroppo un po’ da “dormia” che si direbbe di trasferito dal web, a volume adatto a “privacyzzare” le conversazioni rispetto ai tavoli vicini. Gli arredi sono di gusto, una parete è coperta da esposizione di bottiglie importanti, non mancano quadri e sculture, c’è illuminazione strategica, grande tavola che si direbbe “per gli amici”a lato dell’ingresso, tavoli quadrati pratici non troppo grandi, con una mini lampada, tovagliette grigio-marrone sintetiche, tradizionale tovagliolo in cotone di un candido bianco che fa piacere, cestinetto con pane di campagna a fette.

Dalla ricca CARTA CIBI ecco alcune proposte: PER INIZIARE: Sardenaira di nonna Maria (€ 14); oppure il Frittino di calamari, ciuffetti e acciughe (€ 12). ANTIPASTI: Parmigiana di polpo con stracciatella (€ 18), oppure Selezione di 6 ostriche Fin de Claire ( € 22). PRIMI: Gnocchi con crema di Castelmagno e tartufo nero di Seborga (€ 20), oppure Chitarrone Verrigni alle vongole veraci con pomodorini (€ 20). IL MARE: Gran fritto misto del golfo Ligure (€ 25), oppure Tataki di tonno con Ponzu (salsa di soia agli agrumi) e verdure in padella (€ 26). LA CARNE: Filetto garronese lardellato ed affumicato con composta di cipolle di Tropea (€ € 32). DESSERT: Semifreddo allo zabaione con la sua mousse (€ 9). Il Coperto è di 3 euro. In stagione dispongono di Tartufo Bianco d’Alba. C’è anche una paginata di proposte di PIZZA, che però mi pare poco richiesta ma che a volte mi è tornata provvidenziale sul tardi, nel dopo-teatro (che è a pochi passi).

La CARTA VINI è su tablet con conseguenti facilità (o difficoltà) di consultazione a seconda della vostra confidenza con lo “strumento”. Per quanto mi riguarda, stanco di smanettarlo ogni volta, con l’aiuto del valido maitre storico (che s’intende anche di vini), ho scelto un buon Champagne base, ancora in carta ad un accettabile rapporto Q/P (€ 60).

Il SERVIZIO è effettuato con sorriso a 32 denti dal polivalente patron JEAN PIERRE NOVEMBRE, dallo “storico” MAURO (qui già dai tempi del mitico papà Benito) e il giovane MARIO. Tutti si danno da fare “alla pari”, attenti soltanto al vostro confort ma, salvo non manifestiate diversamente, potete curare voi stessi la mescita del vino; qui non praticano neppure lo “sport” della “corsa” al rimpiazzo della bottiglia dell’acqua, come sempre più spesso si può notare altrove.

CONCLUDENDO: è un locale  “che va” ed è spesso preso da eventi e cerimonie (che mi dicono organizzi anche oltre confine) e, provvidenzialmente non ha giorni di chiusura settimanale. Ma è bene prenotare sempre!