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La recensione: a San Lorenzo al Mare “AGRITURISMO CASCINA RIO ROCCA”

San Lorenzo al Mare – Agriturismo CASCINA  RIO ROCCA

Piazza Mazzini 1 – Tel: 329 161 1968

Siete nel grazioso borgo di San Lorenzo al Mare, che ha un capace PARCHEGGIO a lato della pista lungomare ciclo-pedonale appena inaugurata, dove coglierete anche l’avvolgente  profumo di salino del mare Bandiera Blu. Da lì sarà uno scherzo, tramite un viottolo di una cinquantina di metri, raggiungere la piazzetta dove si trova il locale. Le aperture sono condizionate dai lavori necessari in azienda e possono esserci periodi di chiusura anche prolungati, soprattutto nelle stagioni di maggior lavoro dell’ annata agraria da ottobre a maggio. Quindi è prudente prenotare sempre.
L’AMBIENTE , con una quarantina di posti, dei quali molti nella veranda coperta ben sistemata (pur senza vista), riflette esattamente la personalità del patron: un competente “mattatore” che cerca innanzitutto la franca comunicativa ed offre sostanza d’insieme. Le mise en place, nonostante la casual-rusticità del locale, possono contare su tovaglie e tovaglioli bianchi immacolati (anche se di carta ma corposa e naturale). Grazie alle volte e pilastri antichi, i tavoli risultano non troppo ravvicinati e, incredibilmente per un ambiente così informale, la clientela è generalmente piuttosto calma e discreta.

Il SERVIZIO è affidato oltre che al patron anche ai suoi due figli adolescenti, NORA alacre e pimpante e OMAR zelante e scrupoloso, aiutati da AMINA valente e accorta collaboratrice alla quale nulla sfugge e a tutto provvede: onnipresenti al momento giusto, tutti e tre “passano” guardandosi intorno e cogliendo, anzi prevenendo i vostri desiderata: bravi! (a differenza degli inservienti della maggior parte dei locali che “passano ad occhi bassi”, per prevenire stop imprevisti).

Il ristorante dichiara per iscritto: “La cucina di questo agriturismo utilizza i prodotti dell’azienda agricola e delle sue serre di famiglia, ovvero le olive e l’olio, gli ortaggi, i conigli, le uova, il miele, le aromatiche e tutto quello che riusciamo a produrre in modo naturale e senza utilizzo di chimica pericolosa”. Inutile quindi chiedere pesce o Champagne. L’offerta segue la stagionalità delle produzioni e la LISTA CIBI non è stampata. Ma patron DONATELLO GHIGLIONE elenca sorridente e pacioso i piatti preparati dalla moglie KHADIJA EL MOTTAKI, Marocchina, che “centra”in pieno ricette tipiche liguri. La sera del mio passaggio: 1) Insalatina di cavolo nero, scaglie di formaggio, frigugge di pane di grano fatto in casa – 2) Sformatino di carciofo – 3) Farinata di ceci – 4) Friscioei di cipolla egiziana – 5) Ravioli di bietola selvatica e borragine e olio Extravergine d’Oliva – 5) Lasagnette tipo genovesi (in questa stagione preparate con asparagi selvatici)  – 6) Coniglio alla Ligure – 7) Stufato di controfiletto di Angus  – 8) Sorbetto di limone o Crostata preparata con la loro marmellata oppure Torta di mele tagliate sottili nell’impasto;  oppure il transnazionale Bicchierino a strati con biscotto salato, crema diplomatica, frutti di bosco e tracce di scaglie di cioccolato fondente “.

Dell’elenco che precede potrete SCEGLIERE ALLA CARTA come segue: un Antipasto  € 5, oppure il Giro di quattro Antipasti  € 12 – un Primo € 12 (il bis + € 3) – un Secondo € 15 (il bis + € 5) – un dolce a scelta € 5, OPPURE trovare una parte del bendiddio di cui sopra nei tre MENU DEGUSTAZIONE a 25, 28, 35 euro.  

Non esiste la CARTA VINI ma sono disponibili, a voce e soprattutto “a vista” sugli scaffali, i vini della loro Azienda Agricola, a 13 euro a bottiglia o 4 euro a bicchiere: Vermentino, Rossese, un rosé e, insistendo, qualche altra bottiglia particolare della …“Ghiglions Collescion” per dirla, british-vernacolando. Qua e là sono esposti anche specialità di loro produzione (olii, olive, vini, salse, pomodori secchi, vasetti vari…), che potrete acquistare ed asportare (o anche riordinare  tramite il loro sito “www.rioroccashop.com”).

CONCLUDENDO: siete stufi di piatti con pennellate decorative, tracce di cosiddetti “balsamici”,  pizzichi di fogliettine e germogli in cresta, gocce variopinte e trallallà vari, che completano piatti mezzi vuoti nerofosforescenti ? Desiderate trovare ancora posti sinceri dove coniugare  seriamente il verbo mangiare, anche per nutrirvi, con stoviglie e ricette della tradizione ligure, persino servite amabilmente? Il tutto con cuore e portafoglio entrambi leggeri ? Provate …  C’est familial, typique et … la “douleureuse” ne fait pas souffrir”, sornionano sorridenti i molti Francesi che si spingono sin qui. Ma veniteci presto e senza rimandare, perché si sa che …il “poi poi” è il preludio del “mai mai”.                 

Nizza: apre LES BAINS alla fine della Promenade des Englais di levante

Il sito prima dell’inizio dei lavori e, in basso, il sito oggi.

Lo scorso agosto 2022 avevo annunciato l’apertura di questo nuovo stabilimento come da testo qui sottostante. Bene, la “grotta pied dans l’eau”aprirà nei prossimi giorni. La spesa per assaggiare la cucina di Antonio Dimichele (allievo di uno chef tristellato) in questa favolosa grotta sul mare sarà a partire da 22 euro a piatto. Al momento non sono conosciute le cordinate di prenotazione, ma aggiornerò questa notizia appena lo saranno.

“LES BAINS DU CASTEL” SULLA SPIAGGIA DI CASTEL PLAGE

4 AGOSTO 2022 LUIGINO FILIPPI

credito foto: Nice Matin: lo spazio cucina e bar in costruzione

Aprirà sul l’incomparabile propaggine di scogliera al capo a mare di levante dominante la Baia di Nizza, dove finisce l’ultimo lembo di spiaggia da sempre frequentata dagli adoratori del sole d’inverno. Sorgerà in una grotta naturale di 240 mq. + due terrazze coperte a sfioro sul mare. La cucina è il bar sono pressoché pronti. Avra spazi per un centinaio di coperti, compresi quelli sulle due terrazze. Avrà 12 addetti di cui 4 in cucina. Appena aprirà riferirò qui ma, probabilmente occorrerà attendere ancora qualche tempo…

Per l’interessante storia del sito, già casamatta militare, consiglio il seguente link: https://www.montecarlonews.it/2022/08/08/notizie/argomenti/altre-notizie-1/articolo/leterna-incompiuta-da-laddio-a-nizza.html

La recensione. La nuova gestione del RISTORANTE GIAPPUN A VALLECROSIA

Vallecrosia – Ristorante GIAPPUN – Via Maonaira 7 – Tel. 0184 250560

 Il locale, già storica stazione di posta per cambio cavalli, è ubicato a una cinquantina di metri dal semaforo della statale nel centro città ed ha poco distanti due piazzette rassicuranti per il parcheggio. Da queste, fatti pochi passi nel vicolo pedonalizzato, si è presto arrivati.

L’AMBIENTE è elegantino ma funzionale e senza troppi “trallallà” e romanticherie, i faretti a soffitto sono regolabili, non ci sono lampade ai tavoli né candele, la musica di sottofondo è di qualità con volume adatto alla riservatezza delle conversazioni, i tavoli hanno tovagliato classico e mise en place regolari da ristorante signorile.

La lista si apre con la voce “APERITIVO” (€ 8) consistente in 3 apetizer con calice di “bollicine delle casa”. Il pane, anche alle noci nonché la focaccia e i grissini, sono tiepidi e anticipano la bella sorpresa di un ottimo savoir faire in cucina.

Quattro gli ANTIPASTI (€ 18-25), tra i quali le Capesante alla plancia, crema di patate alla nocciola, riduzione di liquirizia e tartufo di stagione; oppure il Giardinetto di primizie, spuma di verdura, vinaigrette vegetale.

Quattro i PRIMI PIATTI (€ 16-28), tra i quali il buon Risotto con Gamberi di Sanremo nella saporita bisque e coulis di prezzemolo (se lo amate morbido chiedete qualche minuto di cottura in più); oppure gli Gnocchi di patate, ragù di triglia, olive verdi, olio al finocchietto.

Quattro i SECONDI PIATTI (€ 25 – 30), tra i quali il Trancio di pescato del giorno, con verdurine di stagione saltate e spuma di cappero, oppure con bacelli verdi, yogurt e bacche rosse. Il cuoco MARCO BERARDINELLI, già in uno storico ristorante della Val Pennavaire, qui esprime il suo meglio anche con il pescato. Tuttavia non è da trascurare il fatto che questo è pressoché uno dei rari ristoranti liguri che, in una portata di carne, inserisce delle appetitosissime spugnole, chissà perché tanto neglette in Liguria, pur essendo gradite dai gourmet … .

Cinque i DOLCI (€ 7-9), tra i quali il sorprendente e imperdibile Sorbetto alle erbe oppure la curiosa Bavarese di asparagi, cioccolato e… sorpresa: tutto preparato con precisione tipica di chi con i dolci sa essere preciso, anzi direi di minuzioso equilibrio, senza lasciarsi andare a pressapochismi: risultato superbo!

Due i MENU: il DEGUSTAZIONE di cinque portate a 50 euro, oppure il SOLO A PRANZO, di due portate a 30 euro, entrambi costituiti da piatti già elencati nella lista alla carta e quindi di indubbia convenienza.

La CARTA VINI non era ancora pronta alla data della mia visita (tre giorni dall’ apertura) ma, l’ho vista in bozza e posso dire che prevederà un buon assortimento e vivaddio prezzi normali. Saranno disponibili anche vini a bicchiere.

SERVIZIO: patron PASQUALE, in giacca scura, è serio quando è il momento della concretezza professionale, ma non indugia sul serioso anzi, se lo gradite, ama a tratti  “checcozaloneggiare” con arguzia e simpatica verve con chi al ristorante rifugge dall’aplombe del servizio impettito ed ama la comunicativa franca ed aperta. Una sosta rilassante e decontractée, anche per i molti avventori che con la nuova gestione troveranno un buon rapporto qualità/prezzo, decisamente inconsueto mano a mano che ci si avvicina alla Francia.

La recensione: A Pietra Ligure (SV) IL VECCHIO CUOCO

Pietra Ligure – IL VECCHIO CUOCO – Via Nunzio cesare Regina 20 –

Tel. 019 2077146

Il navigatore depista invitando pervicacemente a fermarsi sullo zig zag di un cavalcavia dell’Aurelia da dove si diparte … una lunga scala verso il borgo: spegnetelo. Dirigetevi verso il levante del lungomare Via Don Giovanni Bado, percorretelo verso ponente per circa un chilometro fino alla “Panetteria al Mare” e parcheggiate. Prendete a piedi verso il centro di Piazza Martiri Libertà e contate le traverse verso ponente: alla sesta sarete giunti a destino, vicino al ben segnalato posto dei Carabinieri.

FRANCO GARABELLO  è un ristoratore che, in Pietra Ligure dal 1985, non esita ad adottare la ragione sociale di “Vecchio cuoco”. Il suo locale con piccolo dehor, conserva la sua elegante rusticità, con orditure  orizzontali in “carasse” (tronchetti rustici), sistemazioni interne alternanti antiche oggettistiche contadine a reti ed attrezzami da pescherecci, tendine della nonna; il tutto ora anche ingentilito da una leggiadra piccola esposizione di quadri firmati dalla patronne. I tavoli sono piuttosto ravvicinati, le sedute di buon tono con appoggio comodissimo, tovagliato tradizionale in stoffa, mise en place piacevoli, compresa la bottiglia regolare di olio di Taggiasca della Guardone. Una vera tentazione  (alla quale resistere) sono i loro galeotti grissini artigianali nonché le focaccine e pani caldi. Ma attenzione: qui le porzioni sono quelle di una volta e ogni piatto potrebbe quasi essere bastevole come piatto unico …

La carta si apre con l’ ANTIPASTO DEGUSTAZIONE (€ 20): imperdibile generosa composizione di Cappon Magro, gamberone, Brandacujun, acciuga ripiena, polpo e patate, cozze nude. Dei PRIMI PIATTI (€ 14-17) cito i Raviolini di Pesce Cappone su bisque di gamberi, oppure i Ravioli del Plin con erbe aromatiche. E se la vera innovazione di questi tempi fosse proprio la ricerca della tradizione? Infatti! La rosa di proposte prosegue con i SECONDI PIATTI (€ 15-20), come  la Buridda di stoccafisso con patate, pomodori, pinoli e olive; oppure la ormai rarissima Trippa con patate e fagiolane. Anche i DESSERT (€ 6), elencati a voce, hanno titoli ben conosciuti. La lista chiude con il coperto € 2,50, l’acqua € 3, il caffè € 2.

CARTA VINI:  taluni vini hanno una breve descrizione delle loro caratteristiche all’assaggio, compresa la gradazione alcoolica. Prezzi: vini bianchi dai 13 ai 31 euro, rossi dai 16 ai 32 euro, “bollicine” (solo italiane) dai 18 ai 32 euro. Un consiglio? Un “2 luglio rosé”, Tenuta Maffone, 12,5°. Alcune etichette vengono servite anche a calice (5 euro).

Il SERVIZIO diretto dalla predetta Donna LUCIA, dolce e garbata patronne, ben coaudiuvata, non mena il can per l’aia e brilla per attenzione, solerzia e buona esecuzione: par d’essere a casa, soprattutto quando, a fine serata il cuoco compare in sala; non per fare il bello, ma piuttosto, se lo gradite, per sentire il vostro parere sul pasto ed ascoltandovi con attenzione e senza sicumera alcuna.

Attenzione: il locale ha in tutto una ventina di coperti e anche nelle giornate in cui nei ristoranti c’è scarsa affluenza qui può succedere, di dover aspettare il secondo turno, verso le 21, quando terminano i molti stranieri che sono soliti a cenare “di buon’ora”. Per prudenza,prenotate sempre.

La recensione: Locanda GIN a Castelbianco

Castelbianco – Locanda Ristorante GIN

Via Pennavaire 99 – Tel. 018277001 – www.dagin.it

IL PERCORSO: dallo svincolo autostradale di Albenga il cartello indica Castelbianco a 12 chilometri, ma non necessita di salire sino al sommità del villaggio e basta fermarsi in basso, alla terza frazione, sul bordo del rio Pennavaire con spazi di un certo respiro tra impenetrabili colline verdi. Se avete un’auto oltre i cinque metri, anziché parcheggiare nel loro spazio privato antistante la locanda, sarà più sicuro il parcheggio dei ciliegi, adiacente alla costruzione, comodo e anche romantico.    

La locanda, che pur gode fama di pietra miliare tra le migliori ristorazioni della zona, fino a qualche tempo fa sorprendeva anche per l’inconsueta raffinatezza dell’AMBIENTE rispetto a ciò che abitualmente si trova nei locali di paese. Ora da qualche tempo la casa ha evoluto il suo look e schiarito i colori delle pareti alleggerendo l’insieme. Ad esempio non ci sono più le tovaglie in lino fino a pavimento così come le argenterie e tutto è più “snello” ed alla mano. Ci sono tavoli in legno massiccio tirati a lucido con sottopiatti rotondi, mini abat-jour a batteria, stoviglierie di fine fattura, contenitori per grissini focaccine e pani vari (tiepidi), un appoggio per due posate; però restano “impavidi” in tavola i tovaglioli con il nome del ristorante già facenti parte del precedente finissimo loro tovagliato.

Ciò che non è cambiato affatto è l’impeccabile e curatissimo SERVIZIO di Patron Marino, ora coadiuvato da un bravo cameriere in scuro, i quali accolgono con gentilezza spontanea e professionalità indiscussa.   

L’offerta non prevede una scelta alla carta; ci sono i seguenti tre menu, che non sono ferrei e se, ragionevolmente, un avventore sceglie di sostituire un piatto non faranno gli occhi grossi. Al costo dei menu è prevista (insolitamente) l’aggiunta del coperto e, ovviamente, le bevande.   

1) MENU ORIGINI TRADIZIONE (€ 60) comprendente cinque portate, Segnalo la battuta di manzo con burro aromatizzato al tartufo e gli gnocchi di patate, zabaione salato e grattata di Uncinato.

2) MENU LADY CHEF INNOVAZIONE (€ 50), comprendente quattro servizi, tra cui il loro carosello di antipasti una fantasia di portate e degustazioni, nonché i Tortelli di Toma Brigasca e frutti di bosco con gel ai lamponi olio alle nocciole e timo.

3) MENU NATURA SPERIMENTAZIONE VEGETALE (€ 40) di quattro portate, tra le quali il cannellone di spinaci e anacardi su crema alle mandorle, nonché Tenta-rosticciato di tofu alle alghe e patate al vapore.   In quest’ultimo menu i piatti hanno una presentazione assai personalizzata e, anche nella sostanza, patronne Rosa ha evoluto diverse sue ricette per cui, nei piatti vegetariani e vegani troverete alcune composizioni veramente originali piacevolissime, che possono tranquillamente “giocarsela” onorevolmente con i loro piatti tradizionali.

La CARTA VINI è “talvolta” in … ristampa. Il patron ha però piacere di guidarvi alla adiacente cantina dove troverete belle etichette. Per i prezzi, davanti a cotanto “ben di Bacco” o si è … chiaroveggenti oppure, consci del pregio di talune bottiglie che riposano sugli scaffali importanti, è meglio chiedere senza remore al patron il quale sarà felice di evitare dubbi ed anche di dimostrare la convenienza dei prezzi praticati. Io ho scelto un fresco Trento Brut DOC Cuvée Blanche di Letrari, viticoltori dal 1647: non ricordo il prezzo, ma era ragionevole.

CONCLUDENDO: In un paese all’avanguardia anche in tecnologia web , classificato tra “I BORGHI PIU BELLI D’ITALIA”, ci si riconcilia con l’ambiente agreste, ma c’è a disposizione anche questo locale dal cibo raffinato e con accoglienza direi quasi amorevole. Una botta di vita vera a prezzi ragionevoli. Tutti tornano, per cui è meglio sempre prenotare!