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Nuova a Pompeiana (IM), la trattoria BONA A VUI, di Davide Bisato.

Pompeiana (IM) – BONA A VUI Trattoria di tradizione

Strada Lagoscuro 10 – Tel. 3332021654

Davide Bisato, chef/patron, ha aperto questo locale da metà agosto 2023 quando qualche rifinitura era ancora da terminare. Non ha fatto alcuna pubblicità, ma ha avuto il benvenuto ufficiale persino da parte del Sindaco. Ma poi è stato il semplice passaparola da “bocca a orecchio” che ha funzionato, per cui anche a fine estate ha numerosa clientela anche nei giorni feriali. Ubicato in una costruzione indipendente al margine del campo sportivo comunale, in una zona calma e con passaggio di auto pressoché nullo, è un locale lindo e decisamente solare, semplice ma non “tirato via”, costituito da una grande sala dai soffitti alti, rimessa a nuovo, con illuminazione a giorno a soffitto oppure a faretti nella veranda costruita con abbondanza di bella boiserie (più intima), uno spazio all’aperto che si presenta ancora spartano, ma che presto verrà degnamente completato.

I tavoli quadrati sono ben distanziati tra loro, le sedie in vimini sono comode ed avvolgenti, le mise en place sono ridotte al minimo con tovaglietta in ecopelle più tovaglioli di carta e in tavola la bottiglia d’olio di Monocultivar Taggiasca ed altre vettovaglie sono di qualità; il cesto del pane contiene anche grissini e gradevoli taralli.

ll cibo è cucinato secondo tradizioni liguri e non soltanto, le porzioni sono generose. In carta, meritoriamente senza applicazione di coperto, ecco quattro ANTIPASTI tra i quali il misto di verdure ripiene, panissa, torta verde, salumi e altri antipasti della lista (€ 20). Quattro PRIMI (€ 12-16) tra cui i morbidi gnocchi artigianali con gamberi e zucchine. Quattro SECONDI (€ 15-16) tra i quali i Calamari alla piastra con trombette alla scapece (la ricetta prevede zucchine fritte, emulsionate appena calde in olio, aceto di vino, menta e aglio). Per i DOLCI (€ 6) la scelta è fra sei proposte, tra le quali la fetta di Tatin di pesche.

Sulla LAVAGNETTA, che cambia ogni settimana, alla data del mio passaggio ci sono sei proposte, tra le quali il Flan di zucca con fonduta e amaretti (€ 13) e, tanto per rimanere sul vegetariano, i grossi Plin di ortica con crema al Parmigiano e nocciole (€ 14).

Disponibile il MENU BONA A VUI (€ 35), per minimo due persone, combinato dalla casa, con antipasto misto, due primi, un secondo, un dolce, acqua minerale. Per i più piccoli c’è il MENU BIMBO (€ 15) con pasta, carne panata e patatine fritte, gelato.

La CARTA VINI inizia con vino a calice (€ 3), mezzo litro (€ 6), un litro (€ 10) di Trebbiano, Rosso di Montalcino, Rosé). Seguono una ventina di bottiglie di buona etichetta di Spumanti e vini bianchi, rossi e rosé (€ 16 -30) ed anche birra alla spina.  

Il SERVIZIO non è troppo formale come si conviene in una trattoria, ma è sorridente, puntuale e disponibile.

Infine, non guasta sapere anche che l’arrivo e le ripartenza sono rilassate grazie alla disponibilità di un ampio PARCHEGGIO.

CURIOSITA: ‘Bona a vui’ è un antico saluto in dialetto ponentino. Significa “buongiorno a Voi” ed era spesso seguito da “e aa mura” = “e alla mula”, animale da trasporto che accompagnava quotidianamente i contadini. Un saluto che Davide ha fatto proprio nel rispetto, anzi deferenza sincera ed amabile, verso la clientela che da anni lo ha preferito quando era al ristorante del campo golf di Sanremo.

La recensione: ad Arma di Taggia: ristorante LA CONCHIGLIA

Arma di Taggia – LA CONCHIGLIA – Via Lungomare 33 – Tel. 0184 43169

Sulla passeggiata a mare, completamente pedonalizzata, la movida estiva della cittadina rimane piuttosto defilata e non scalfisce la paciosa calma esclusiva di questo elegante patio, appena rinnovato, per una ventina di buongustai. L’AMBIENTE ha mise en place classiche con tovagliato di Fiandra e argenterie, non manca la proverbiale rosa di prima qualità ad ogni tavolo ed i secchielli a colonna  per le bottiglie. All’interno l’eleganza sale di tono e il sottofondo musicale è ricercato ma a volume quasi impercettibile. Ma veniamo subito alla carta cibi che NON  prevede il coperto ed elenca:

Sei ANTIPASTI, tra i quali il Mantecato di patate e baccalà a “Brandacujun” (€ 18),  ma anche il Fegato d’oca (è più pregiato e costa il doppio di quello di anatra) cotto al torcione con  confettura di cipolle di Tropea e melone in petali (€) 39, accompagnabile con un bicchiere di Sauternes.

Quattro PRIMI PIATTI, tra cui Il Risotto con fiori di zucchine e i gamberi (€ 28).

Cinque SECONDI DI PESCE, tra i quali il Dentice arrostito al forno, riduzione al vino bianco,verdure di stagione (€ 40).

Quattro SECONDI DI CARNE, tra i quali il Tartare di manzo battuto a coltello servito secondo la tradizione (preparato al tavolo: un piccolo spettacolino).  

Sette DOLCI, tra i quali la loro storica  e leggera Mousse al tabacco, biscotto di cacao con frutta fiammeggiata al rum. 

Infine il “NOSTRO MENU” (€ 75): 1) Crudo di pesce battuto a coltello, scorzette di agrumi canditi – 2) Totanetti di lampara in zemino di zucchine trombette – 3) Gamberi rosa cotti in bianco su passata di Fagioli di Conio olio e rosmarino – 4) La pasta con ripieno di scampi e burrata, fondente di pomodoro e olio al basilico – 5) Pescato del giorno sfilettato e spinato, cotto in tegame salsa al vino bianco e olive taggiasche – 6) Guazzetto di fragole e anguria, crumble alle mandorle, gelato al fior di latte – 7) Caffè con dolcetti.  Portate invitanti e perfette, servite in quantità dignitose, anzi strabocchevoli rispetto a quelle di molti loro pari nell’ alta ristorazione, molti dei quali, in alta  stagione, non presentano il loro abituale menu a prezzo prefissato. 

La CARTA VINI è molto ben fornita a prezzi ragionevoli ed elenca anche etichette da intenditori. E’ stampata tipograficamente su cartoncino  e …  quindi non subisce ritocchi sino alla ristampa successiva. Può infatti capitare di trovare qualche bottiglia di valore, ma a … prezzi dimenticati; anzi, questo ristoratore (!) può anche essere vostro “complice” ed indicarvele.

Un cenno sul SERVIZIO, che usa le cloches, è amabilmente professionale e compassato e non trasmette mai nervosismo, neppure nelle serate di locale  completo. Sono  dei TOP della ristorazione da anni al vertice delle classifiche tra i migliori ristoranti di Liguria, anzi d’Italia che hanno attraversato i decenni aggiornando la loro cucina ed adeguandola ai tempi di mediterraneizzazione, ma sempre rispettando le regole della correttezza  e della qualità senza compromessi.

La recensione. A Ormea l’hotel ristorante San Carlo

Ormea (CN) – Hotel Ristorante SAN CARLO – Via Nazionale 23 –

Tel. 0174 399 917

A 800 metri s.l.m. ed a una mezzora da Imperia, ecco un albergo immerso nella frescura, che sul web risulta aperto tutto l’anno, ma che mi pare vada per la maggiore nella la stagione estiva quando, nella sua trentina di camere, accoglie anche molti stranieri i quali tornano fedelmente qui da anni, si direbbe per tradizione familiare, forse anche in virtù dell’ottimo rapporto qualità/prezzo della struttura. Le acque del fiume Tanaro che gorgogliano dabbasso (una musica) alimentano la loro riserva privata di laghetti di trote per i clienti, i quali possono anche pescare a mosca o a spinning in una delle più belle riserve di pesca del fiume Tanaro.

Il grande spazio ristorante ha due ambiti, quello verso il fiume, dove arrivando alle 19.30, ho scelto il tavolo n. 1 adiacente alla porta vetrata che dà accesso al terrazzo esterno, completato il quale si apre il salone verso monte. Le mise en place sono classiche e il SERVIZIO, al mio passaggio di  quest’anno, è stato professionalissimo, brillante e gentile.  

La CARTA CIBI, con traduzione in francese, indica un Coperto di 2 euro (che comprende il cestinetto con buon pane appena affettato e pacchetti di grissini “Torinesi”. Eccone uno stralcio:

ANTIPASTI: quattro con base la trota (€ 12-13). Invitante il Carpaccio di vitello piemontese  con bagna cauda e scaglie di Crutin al tartufo nero (€ 15). Più generalisti, ma utili per meglio conoscere la linea di cucina, sono gli Antipasti misti, caldi e freddi (€ 18).

PRIMI PIATTI: la loro specialità è la Lasagna di Ormea di “fulmentin” alla toma molla, ma esistono anche due piatti di ravioli, tre di tagliolini ed altri a base di polenta con prezzi sempre intorno ai 10 euro.

SECONDI: trionfa ancora la Trota in quattro scelte, con granaglia di nocciole, o alla mugnaia, o al burro e salvia, o alla griglia, oppure con aglio-prezzemolo-limone e vino bianco (€ 13). Soprattutto la numerosa clientela francese, apprezza qui dei piatti non consueti nell’entroterra della costa ligure: l’Agnello pre-salé a scottadito ai ferri (€ 16), le Lumache alla Bourguignonne (€ 15) e l’Insalata Nicoise preparata alla perfezione secondo la ricetta codificata.

DOLCI: sinteticamente indicati in carta come “I nostri dolci” (€ 6), ne vengono “raccontati” una “manciata” a voce;  ho scelto un buon Budino di latte di mandorle con marmellata di arance amare e granelle di pistacchi: buono.

MENU:  La casa ne prevede due  il “TUTTA TROTA”  (€ 39) comprendente un assortimento di 6 antipasti proposti dello chef, una trota affumicata per secondo e un dessert, ma è da prenotare in anticipo. C’è poi anche il DEGUSTAZIONE (€ 40) di sei portate che potete vedere sul loro sito web (al ristorante la sera del mio passaggio non mi è stato presentato alcun menu, ma è una sgradevole tendenza ma molto diffusa un po’ ovunque in questa estate 2023).    

CARTA VINI: l’ho trovata un po’ snellita rispetto allo scorso anno, ma resta sempre ben fornita e selezionata. Segnalo il Pinot Nero Blauburgunder Sud Tirolo Alto Adige DOC ben strutturato ed elegante, che ha accompagnato piacevolmente tutta la cena.

CONCLUDENDO. Un ritiro signorile calmo e piacevole, una tavola di concretezze, un prezzo onesto, anzi conveniente: qui c’è la prova che il Buon Dio ci ama e ci vuole felici.

Post Scriptum del 4 10 2023: anche in stagione di funghi, potrebbe capitare di non trovarli disponibili, perché si forniscono soltanto di funghi freschi locali. Nel caso meglio accertarsene sin dalla prenotazione.

Post Scriptum 2 per rettifica: dal 22 ottobre 2023 in poi verrà effettuata chiusura stagionale dell’albergo.

sanremobella@gmail.comwww.buongiornogourmet.it.

La recensione: il ristorante Pernambucco ad Albenga

RISTORANTE PERNAMBUCCO

Viale Italia 35 – Tel 018253458 – www.ilpernambucco.it

In pieno centro, con un suo parcheggio privato bastevole, è una vera oasi di pace con tanto di prato verde curatissimo contornato da fiori a bordo del dehor con bianchi tendaggi. Ampi tavoli rotondi, mise en place classiche ed eleganti, per una quarantina di coperti molto “presi” da  famiglie locali nelle occasioni importanti e da gourmet passaparola da bocca a orecchio, oltre che da chi segue le Guide Nazionali Ristoranti sulle quali  sono da sempre presenti con buone valutazioni.

Il locale ha più di mezzo secolo, ma non lo dimostra. LUCIANO ALESSANDRI, da fine anni sessanta ristoratore alla Carretera di Alassio e dal 1971 a questo indirizzo, non molla affatto. Quanto ai fornelli, sua moglie, l’infaticabile Donna IVANA e la spumeggiante nuora NICOLETTA,  pur evolvendo cautamente le preparazioni,  sanno tenere il passo coi tempi senza rinnegare la tradizione. La “stella polare” di riferimento sono sempre stati il pescato locale, le forniture tutte di primordine, gli impiattamenti “seri” e generosi.

Gli ANTIPASTI sono nove, dei quali il più completo è l’Assaggio in tre portate degli Antipasti della casa (€ 30). Sempreché non siate amanti di ostriche, nel qual caso non sono da perdere quelle denominate “Speciali” di Adrian Gray, tenute per almeno 42 mesi nel bacino Charentais, carnose e croccanti e con piacevole retrogusto di nocciola (cad. € 6,5). 

I PRIMI PIATTI sono sette, dalle semplici ma non banali Trenette al pesto con basilico di Albenga (€ 15),  fino al Risotto Carnaroli allo zafferano con capesante sfumate al Cognac (€ 30).

I SECONDI sono dieci e tra essi cito il Pesce nostrano cotto al cartoccio o al forno con verdure, olive Taggiasche e aromi mediterranei (€ 35); oppure il generoso Gran fritto misto del Mar Ligure (€ 30).

 Ai DESSERT, solitamente annunciati a voce, sono previsti, tra gli altri, il Ministrudel di mele con gelato alla crema, oppure  anche il più intrigante Tris di dolci a sorpresa.

Esistono anche tre ulteriori possibilità: il PIATTO UNICO (€ 55), costituito dalla grande padella di scampi e gamberi con spaghettoni alla Ratenni, che saranno al dente con peperoncino (se lo preferite più leggero chiedetelo), oppure il MENU DEGUSTAZIONE  (€ 50) di 4 portate  nonché  il MENU DEL BUON RICORDO (€ 55); quest’ultimo da anche diritto al Piatto del Buon Ricordo, una ceramica decorata diversamente ogni anno, oggetto di raccolta da parte dei collezionisti (quest’anno raffigura, stilizzandole,  le Cozze Ripiene, Antica ricetta ligure).

La CARTA DEI VINI è un elenco di circa 200 buone etichette, molte pregiate. Inoltre MASSIMO ALESSANDRI, il giovane patron, segue personalmente le vigne di famiglia ubicate in valle (a Ranzo), con risultati sorprendenti che reggono il confronto con bottiglie nazionali tra le più qualificate ma con rapporto qualità prezzo ben più conveniente. Oltre a Vermentino, Pigato, Granaccia, Sirah, il vignaiolo francesizza pure: provate un po’ il suo VIORUS,  bianco secco da uve Viognier (80%) e Roussanne (20%).

L’AMBIENTE elegante e il SERVIZIO ben eseguito completano la piacevole sosta. Nei lunedì estivi organizzano anche piacevoli e qualificate serate musicali, “brunch”…