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Al mitico Chateau Eza a Eze è annunciato un menu a partire da 52 euro.

Questa era la mia recensione sulla Guida Filippi Edizioni ZEM:

Eze Village  – CHATEAU EZA

VOTO, in ventesimi :

Cucina 12 – ambiente 19 – Servizio 17 – Prezzo 4 monete

Il nido d’aquila, già residenza reale; trovarsi qui al cambio luce del tramonto è un bel momento.  Affidata l’auto al voiturer, e presa con calma la salita, ecco il ristorante, una vetrata unica sul mondo, con luci soft, fiammelle ai tavoli, sottofondo musicale di qualità. Non ci hanno accolto con il solito “Desirez vous un aperitif ” e, evitati quindi i 25 euro pro-capite di una coppa di Champagne, abbiamo scelto con tranquillità la cena. Dopo 40 minuti,  Continua la lettura di Al mitico Chateau Eza a Eze è annunciato un menu a partire da 52 euro.

Il ristorante della settimana: Il Sogno di Finale Ligure: un menu interessante!

Finale Ligure

Il SOGNO

a FinalBorgo

Via Brunenghi 151

Tel. 019 695472

– 349 528 2014

www.ristoranteilsogno.it

 

Ai quattro “Rivieraschi” che mi leggono, propongo questa settimana di mettere in programma una trasferta leggermente fuori porta, verso l’ameno borgo di Finale Ligure, che però è a soli due minuti dall’uscita autostradale. Per arrivare qui basta poi portarsi sulla via Aurelia a est della Stazione FFSS e prendere verso monte per 2 circa chilometri. Non ci sono altre strade e anzi, attenzione, FinalBorgo è piena di divieti ZTL a tempo e “trappole” il cui flash, come quello sul ponte di legno non perdona.

Evitate tali “accoglienze” dell’amministrazione comunale godetevi le ottime risorse di parcheggio nei dintorni dell’arrivo. Ecco il locale, non appariscente: si scendono due gradini e si percepiscono subito profumi di buona cucina. La porta d’ingresso a volte non sigilla e importa il gelo dal rio antistante, ma ci sono provvidenziali seconde porte verso le sale, dove i termosifoni sono provvidenzialmente bollenti (in estate il bel giardinetto dehor estivo è un plus, tranquillo e ameno). L’insieme è ben sistemate, con tavoli e mise en place di una certa classe, vetrinette di vini, fiori freschi ad ogni tavolo, quadri “toghi”, ambiente un po’ datato ma gradevole. Dal canto suo l’accoglienza del patron, che non manca mai in sala, ha molte frecce al suo arco e, aprendo alla vera convivialità, finisce per farvi sentire “un principino” ma senza sdilinguamenti fuori luogo. Un menu conveniente? Quello di mare, ma di questo mare, con un “Capitaine”, che pesca solo nel Mar Ligure evitando acque internazionali… eccolo: 1) Insalatina tiepida di piccole seppie nostrane, con verdure lesse e salsa verde genovese – 2) Maltagliati di pasta fresca con ragu di gallinella di mare e carciofi – 3) Pescato del giorno al sale, con buona purea di patate olive taggiasche e carciofi saltati – 4) Infine il semifreddo ai fichi secchi con noci, ricotta e ganasce al cioccolato fondente per chiudere veramente in bellezza. Il suo prezzo? A fronte di questa accoglienza tanto calorosa, le addizioni sono soltanto tiepide: estraete 35 euro, un gesto indolore rispetto alla qualità ma anche alle quantità serie che vengono servite qui. Per scegliere tra i 200 vini, occorre tempo, ma non danaro; quello di primo prezzo costa € 14,50 ed è il bianco Stregato dalla Luna di Lvnae. (Greco Malvasia Trebbiano) di soli gradi 11.50, un provvidenziale anti … palloncino. luigino.filippi@alice.it (da La Riviera del 5/3/2015)

Il Carpe Diem al Torrione di Vallecrosia

torrione vallecrosia (14) - Copia

Vallecrosia

IL TORRIONE

Via Col. Aprosio 394

Tel. 0184 295671 – 3283752991

E’ all’estremo ponente del lungo rettilineo che unisce Bordighera a Vallecrosia, con una elegante facciata in legno, ma senza insegne sfolgoranti, per cui è facile oltrepassarlo senza accorgersene e dover poi tornare indietro. In compenso, solitamente nelle ore serali potreste trovare parcheggio proprio davanti al locale evitando il … noto gelo di questa valle. Il locale ha due sale e la seconda è la più frequentata, ma a mio avviso la prima è invece la più leggiadra e accogliente, anche per via dei “rossi” alle pareti di giallo intenso. Per il resto, le mise en place sono molto curate così come ogni particolare: si giunge alla ricercatezza con gli stuzzicadenti nei locali dei bagni. Qui da oltre cinquant’anni fanno qualità, con passo fermo e spirito di servizio “comme il faut”, cui ora si è aggiunto anche il brio e il desiderio di innovazione, prudente, del giovane patron e della simpatica Aurora in sala, un po’ timida, ma gentile e sorridente: mica sempre in Liguria! La “casa” tende da sempre a elencare i cibi a voce, forse perché fa il mercato ogni mattina ma, se preferirete “leggere” sarete presto esauditi con “stampe istituzionali” e troverete, ad esempio, di questi tempi il menu Carpe Diem de La Riviera di questa settimana: 1) Cous cous al profumo di triglia con ciuffetti di totani di piccoli e con cottura di giusta consistenza- 2) Bon bon di patate e gamberi di Sanremo con crosta di mandorle su marmellata di peperoni e zenzero che “non appaiono granché” ma sono sublimi – 3) Spaghetti alla chitarra con dadolata di pesce nei modi collaudati da decenni – 4) Pescato locale, non solo azzurro, con patate, ma di montagna e verdurine locali… affumicate al legno di nocciola, fatto che conferisce un sapore particolare – 5) si può chiudere con tortini di pere e mandorle con crema di cacao, pere e cannella, ma marocchina (che è “tuttunaltracosa”). Il tutto per un totale 40 euro. La carta vini con una ventina di “bollicine” italiane dai 18 ai 150 euro, parrebbe snobbare un po’quelle d’Oltralpe, nonostante che siano molti i “cugini” francesi clienti qui. Ma a mio modesto avviso, tra il centinaio di etichette, un Conte della Vipera 2011 Antinori a 28 euro può essere un bel passepartout a prezzo accettabile. luigino.filippi@alice.it

(da la Riviera del 19/02/2015)

Imperia: Lucio – il Ristorante della settimana su “La Riviera”

Imperia:

DA LUCIO  – LOCANDA DEL MAR

Strada Nino Lamboglia 16

Tel. 0183 652 523

www.ristorantelucio.it

Questa locanda è ultima palazzina adiacente vicino al grande parcheggio sul mare del quartiere del Prino, a solo un chilometro dal casello A6 di Imperia Ovest. Una sapiente ristrutturazione è stata appena conclusa e la casa, che già aveva un suo fascino, ne ha rinnovato la classe privilegiando i colori bianchi immacolati e limitando l’arredo a quanto indipensabile in entrambe le salette. Il Cappon Magro è il re degli antipasti, ma val la pena di tuffarsi anche su calamaretti semplicemente fritti in olio giusto con carciofi o sul Brandacujun mantecato alla perfezione. Nei primi i maltagliati con gamberi e carciofi e/o zucchine trombette a seconda della stagione dimostrano che qui non si scherza affatto con la materia prima. Nei secondi il pesce al forno alla ligure o al sale o all’acqua marina con verdure di stagione sono le scelte consuete, ma anche la grigliata di pesce, dove non si lesinano i crostacei, “passa”, profumata e invitante… L’offerta dessert è all’altezza e ovviamente non ne manca mai uno al cioccolato né qualche sorbetto. Dal canto suo la carta vini svolge “sindacalmente” il suo compito, senza procurare grandi guizzi di emozione in verità, ma con etichette di buona reputazione e a prezzi da galantuomini. In estate c’è un anche un romantico bordo piscina con colori cangianti e tendaggi bianchi svolazzanti, dove a fine cena è anche piacevole indugiare con i proprietari, che non si fanno pregare. L’ultima, in serata di Festival: il capostipite era noto per il canto sublime e una notte, svegliato d’improvviso da una combriccola di amici, scese al ristorante e a notte fonda intonò perfettamente una nota aria lirica, senza doversi prima schiarire la voce. Mi hanno anche confidato che, se a fine pasto un cliente cantasse a quel livello, non solo ne accetterebbero la prestazione come saldo del conto ma, come fece l’oste di Guareschi, potrebbero anche dargli del resto… Pardon, anch’io mi prolungo in ciance, dimenticando il Carpe Diem de La Riviera di questa settimana. Eccolo: Aperitivo – tre antipasti misti – due assaggi di primi – pesce alla ligure – dessert – caffè al costo di 50 euro, più una buona bottiglia, ad esempio di Sciac-tra o Ormeasco dei Nirasca a 16 euro…

Luigino Filippi

Il Ristorante Acquerello a Ospedaletti

Ospedaletti

ACQUERELLO

Corso Regina Margherita 25

Tel. 0184 68 20 48

www.ristoranteacquerello.com/

29 1 2015 (20)

 

Maurizio Marco, da Dolceacqua, serio anzi serissimo dietro la vetrata della sua cucina a vista, coadiuvato ai fornelli dalle due silenziose ma destissime figliole, calca questo “bulvar spiareté” dal “secolo scorso” con regolare passo da alpino, in un locale elegantino dall’aspetto “filante” e immacolato, curato dalla moglie, amorevole “hiperlandlady” americana e dalla accortissima cameriera Collantina. E’un “buen retiro” dove l’atmosfera rassicurante e il contatto facile facile preludono a una serata scorrevole e “décontractée”. La cucina non è banale ma, evitando ghirigori intellettualistici, titilla il palato con materie prime di qualità “arcislowfoodeggianti” non “maltrattandole”. Il cuoco infatti, pur ricevendo gli ordinativi da chi la vorrebbe cotta, da chi la vorrebbe cruda e anche da chi la vorrebbe mezza cotta e mezza cruda, sa quel che fa e quel che non si deve fare e… offre sempre bei risultati nel piatto. E’ difficile resistere a sbocconcellare gli iniziali i pani e le focacce (tiepidi) prodotti in casa (con farine italiane, specificano). Ma presto, con il menu cui La Riviera assegna il CARPE DIEM di questa settimana, a 45 euro, “arrivano”: 1) L’uovo alla coque su crema di carciofi, fonduta di Parmigiano e polvere di porcini, 2) i pansotti di magro con capperi e olive Taggiasche, 3) il baccalà in crosta di pane su passata di cavolfiore, catalogna e olio al rosmarino e, infine come degna conclusione, l’affogato al caffè (decaffeinato su richiesta) con soffice al Gianduja, zenzero leggero e croccante alla nocciola. Con altri 10 euro è possibile aggiungere un altro antipasto che, potrebbe essere, senza alcun dubbio, il salmone affumicato in casa con legno di castagno (tra i migliori mai assaggiati). Venendo invece alla carta vini vi troverete tra le mani un nutrito elenco con molte degne tentazioni, tra le quali mi sono parsi interessanti quattro francesi che, a differenza degli Champagnes, hanno un ottimo rapporto qualità prezzo (sui 30-40 euro). E’ un ristorante che, rispetto al passato, è ancora migliorato e che, bellissima sorpresa (!), può considerarsi tra i primi di una provincia che ha grande necessità di locali che “tengono duro” come questo. I tavoli sono soltanto una decina, molti invece sono i “bisognosi” di belle serate; è perciò è prudente e consigliabile inserire il numero in agenda per prenotare, sempre!