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Al Cagnard di Cagnes sur Mer : nuova vita !

23 9 2013 (8) - Copia

Da qualche mese al Cagnard c’è un nuovo cuoco,  Stéphane Laurin, già secondo del più noto Didier Anis.  La capacità c’è,  la mano è buona, la volontà pare esserci e Stéphane mi ha detto che fa lui stesso la spesa.

I prezzi sono miti: che sia giunto il momento del rilancio del grande Cagnard?

Se ci andate parcheggiate al Continua la lettura di Al Cagnard di Cagnes sur Mer : nuova vita !

Il ristorante della settimana: La farina del mio sacco

La farina del mio sacco (5)

Imperia Porto Maurizio

LA FARINA DEL MIO SACCO

Via Pirinoli 47

Tel. 349 3230 711 – 338 4844 003

 

Hanno un loro provvidenziale parcheggio da tre posti auto davanti al ristorante, ma spesso uno è per il loro SUV; meglio quindi arrivare presto o lasciare l’auto sul lungomare a 200 metri. Il locale ha aperto lo scorso ottobre e la sua buona reputazione è ormai passata da bocca a orecchio. Facile perdonare qualche venialità come la temperatura freddina e l’elenco cibi a voce anziché con comoda carta cibi, perché i veri plus sono più d’uno. Il primo è che par d’essere giunti “a casa” grazie alla familiarità dell’accoglienza, poi la gentilezza sincera del servizio e infine la sistemazione simpatica dell’ambiente, vivaddio con tovagliato classico e mise en place di tono, che ha soffitti a mattoni di costa, pareti parzialmente in pietra a vista e persino pianoforte e fisa a disposizione… non si sa mai… La prima portata è una serie di antipasti piemontesi e liguri: frittelle vegetariane, uovo di quaglia con tartufo, insalata russa, trota in carpione, formaggio con tarassaco, formaggio con confetture, etc… Un “passaggio” nutrito, riprendendovi dal quale continuerete con la generosa crèpes di farina di castagne e farro e, per non farvi mancare nulla, anche con i successivi gnocchi al profumo di tartufi. Il patron va e viene capace, cortese e anche riservato: l’antica pensiona Ambra della Marina di Porto Maurizio, della quale era il titolare, l’ha aduso all’ eterogeneità della clientela ma, anche per amor proprio, si è dato un imperativo: il cliente deve diventare habitué e un amico. Dunque qui non giocano la carta della cucina a sorpresa per meravigliare ad ogni costo ma preparano, diligenti e operosi, i piatti collaudati della cucina di casa che a casa ormai nessuno ha più il tempo di fare. Ma quando, ai secondi, dopo tutto il bendidio precedente, mi hanno proposto la faraona con verdure seguita dalla rollata di coniglio, mi sono arreso, ripromettendomi di assaggiarli al prossimo “giro” e, scusandomi in cuor mio con chi mi leggerà, sono passato al dessert di  pere Martin Sec con tracce di cioccolato. Riassumendo: è una cucina sana, buona, in quantità da stomaci virili, che possano permettersi di godere un pasto completo da una decina di equilibrati antipasti più portate serie e invitanti. La carta vini (stampata) elenca per ora tredici etichette ma, con un patron come questo, scommetto che crescerà; tra di esse ho scelto un Grignolino De Alessi (13.5 gradi!) a 12 euro. E’ un indirizzo da inserire in agenda, per una serata informale e conveniente, con la famiglia allargata, con una combriccola di amici, etc … con un conto che prova che al mondo qualcuno vi ama e vi vuole felici: 24 euro più il vino, ovvero, vino compreso 60 euro in due. “Sursuncorda”! Nei dintorni non conosco miglior rapporto Q/P!  luigino.filippi@alice.it

Il ristorante della settimana: Scola a Castelbianco

 

6 2014 (13)Castelbianco

ALBERGO SCOLA

Via Pennavaire 166

Tel. 0182 77015

www.scolarist.it

A una quindicina di chilometri a monte dal casello autostradale di Albenga, la grande casa in pietra svetta nel buio, con illuminazione parca e invitante. Sin dal parcheggio privato (a una cinquantina di metri dall’ingresso) sentirete il profumo del caminetto che, attraversato un giardino, troverete sempre acceso nella saletta ante ristorante. Una famigliola di appassionati segue da decenni questa “locanda istituzionale”, perennemente aperta dove anche nei feriali “impossibili” troverete sempre qualche cliente. Hanno saputo adeguarsi alle mutazioni dei tempi e hanno ormai smesso di “fregiarsi” delle “fungate” di ottobre per offrire invece, oltre che la cucina della tradizione, anche dei piatti meno consueti nel nostro entroterra e più “à la page”, preparati anche con prodotti particolari. Ecco ad esempio, il menu Carpe Diem, da andarci “giù a sbanfa”: 1) Il carciofo di Albenga, cucinato in cinque modi – 2) Il tortello di fichi e fegato grasso su passata di scalogni – 3) La guancia di manzo stracotta in fondo di caffè – 4) I tre sorbetti finali (buoni ma un po’ sottotono rispetto al bendidio che li precede). Il tutto per totali 35 euro. Con qualche piatto in più si passa al menu a 60 euro, oppure si può tranquillamente scegliere alla carta, comprendente anche la selvaggina o dei piatti vegetariani. E’ bello anche “sfidare” (come d’uso dire oggi) la completezza della sterminata carta vini e l’assenza di asterischi, divertendovi a scegliere un vino “non consueto” (come ho fatto io con un Petit Verdot di uno degli unici due produttori italiani) e ne troverete (anzi ne potrete incassare, sempre secondo il linguaggio mediatico 2015) anche la seconda bottiglia. Dimenticavo: l’interno del ristorante ha molto charme, arredi sobri ma ben coordinati e sul tutto dei tendaggi e mise en ‘place che fanno dimenticare il consueto minimalismo ligure a volte un po’ tristanzuolo. Così come il carattere assai gioviale dei titolari che assicurano un servizio “di prima coi baffi”. Sono professionisti che non “se la abbaiano” nell’illustrarvi il cibo e vini (sui quali anzi il giovane patron è molto competente), hanno sorrisi senza forzature e attenta disponibilità a vostre particolari esigenze. Non resta che fissare anche una camera e godersi i colori della primavera in valle la mattina dell’indomani. (luigino.filippi@alice.it)

da “La Riviera” del 19/03/2015

Il ristorante della settimana: Le Antiche Terme di Castelvittorio

Castelvittorio

15 3 2014 (17)

Ristorante Hotel Terme

Via Madonna Assunta

Tel. 0184 241 046

Chiuso Mercoledì

Menu: € 22 – 30

Carte di credito: tutte

 

Nella sala severa un po’ “alleggerita” da piante, arredi e mise en place di buon gusto, una cuoca che ha un mezzo secolo di esperienza e non fa mai comparsate in sala (come usano colleghi più “moderni”), ha mano ferma nel rispettare le regole di sempre della cucina locale. Gli Antipasti tipici delle Terme (€ 11) prevedono diversi assaggi di specialità locali, la Zuppa di maltagliati con Fagioli bianchi di pigna (€ 9) e insolitamente leggera, l’agnello da latte alle erbe aromatiche cotto in forno (€ 12,50) è il loro grande piatto storico, così come d’altronde la capra e fagioli. Al dessert spuntano anche dei formaggi di pregio, come la Toma di Colle Langan (€ 4). Quanto al carrello delle tentazioni finali (€ 5) è difficile non assaggiare la torta di mele e poi un po’ di sacher torte e magari anche un  Bunet e via andando…. Ma le quantità sono generose e chi vuole trattenersi ha come uniche “vie di scampo”  la scelta tra il Menu CARPE DIEM Completo, di sei portate a base di funghi porcini ma solo freschi (nella giusta stagione) compreso dolce a scelta (€ 30), oppure il Piccolo Menu con raviolini di verdure, coniglio al Rossese con Taggiasche, golosità di Sabrina (€ 22). La carta vini ha una suddivisione adatta ai tempi, perché è un elenco in crescendo in ordine di prezzo, a partire dai 12 euro sino a vini pregiati di oltre 100 euro. I rossi necessitano di una pausa di ambientamento perché la cantina è un po’ freddina d’inverno; ci sono poi “sette vini del mese” in promozione dai 13 ai 20 euro.  Il plus insolito, per gli appassionati, è infine rappresentato da patron Silvio, vero archivio vivente del mondo dell’albergazione/ristorazione ponentino… della quale conosce ogni dettaglio degli ultimi 60 anni.  luigino.filippi@alice.it