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La recensione. Al casinò di Montecarlo Le Train Bleu – Restaurant Gourmet Belle Epoque

Montecarlo – LE TRAIN BLEU – Restaurant gourmet belle époque

Casinò di Montecarlo – Tel. (+377) 98 06 24 24

Aperto dalle 19 sino a chiusura casinò.

L’Orient Express ha annunciato il suo primo viaggio DOLCE VITA nell’aprile 2025 che toccherà Portofino e l’Italia. Ma per chi arriva a Montecarlo e, inabissatosi nel parcheggio di 18 piani, ne esce poi a veder stelle e luminarie tra l’Hotel de Paris e il Café de Paris (in Francia quasi tutto è “De Paris”), già trova una copia del ristorante di un Train Bleu … E’ nel casinò di Montecarlo nel quale, quasi due secoli orsono, Charles Garnier, staccatosi dal praticato di  costruzioni neoclassiche e neobarocche di tutti i casinò d’Europa, volle dare tocchi di esotismo e di eclettismo (intelligentemente salvaguardato sino ai nostri giorni): un po’ reggia, theatre, tempio, orangerie. E il ristorante, che pare appunto un vagone del Train Bleu Paris-Monaco primi ‘900, è tutto boiserie, ottoni lucidi, sequele di specchi immacolati, moquette di tre centimetri, velluti vermigli, antichi lampadari ed appliques: il tutto da lasciare a bocca aperta.

Ma veniamo concretamente al cibo. Sei ANTIPASTI, tra i quali l’Uovo Barzotto, Nduja, ceci neri di Puglia e radicchio saltato (€ 22); oppure i Tre Scampi spadellati gaspacho, acciughe, crostini, cetriolo croccante (€ 90). Due ZUPPE tra le quali il Minestrone di verdure con pasta, pesto con o senza  lardo (€ 22). Otto PASTA E RISOTTI, tra i quali i Paccheri Train Bleu alla Norma con ricotta salata (€ 24). Quattro i piatti di CROSTACEI (€ 25 a pezzo) più eventuali contorni (€ 15). PESCATO DEL GIORNO, al forno, o grigliato o in padella  (€ 70) più eventuali tre contorni (€ 15). Sei le CARNI, tra le quali il Mezzo Galletto arrosto con aromi e fagiolini (€ 28) , oppure  il Carré d’Agnello in casseruola, con fagioli del Piemonte (€ 56). Sette i DOLCI (€ 23), tra i quali il Macaron Foresta Nera crema al cioccolato, mascarpone vanigliato, crumble al cioccolato, amarene, gelato al kirsch. La sera del mio passaggio c’era anche una carta speciale, con i SUGGERIMENTI DELLO CHEF Richard Rubbini: sette proposte con Tartufo bianco Tuber Magnatum Pico. Ne ho approfittato con gli Gnocchi di patate Monalisa al tartufo bianco a € 45, scoprendo però solo dopo che “di suo” già comprende soltanto 2 grammi di tartufo, per cui ho dovuto completare con grattata supplementare a € 23 al grammo

La CARTA VINI è all’altezza del locale , con prezzi a partire da 41 euro per un Nero d’Avola Colosi 2022, sino a 1600 euro per uno Chateau Brion blasonato. Segnalo il Pouilly Fumé Leon Blanc 2023. Disponibili  una quindicina di mezze bottiglie (€ 32-140) ed una selezione di vini a bicchiere a partire dal Vin du Mois a 10 euro. L’acqua San Pellegrino è a 10 euro.   

Il SERVIZIO: del Direttore di Sala che dirvi? In tre diverse visite annuali finalizzate unicamente a miei reportages, non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo di persona. Ma gli addetti, una poderosa brigata in scuro, sono  professionali, non sussiegosi ed anzi attenti, premurosi, gentili, sorridenti e sanno farvi sentire “a casa”.

CONCLUDENDO: non si viene certo qui per l’innovazione in cucina; il compito principale del locale pare principalmente quello di accogliere ed accontentare giocatori, molti Italiani, i quali solitamente hanno in comune tra loro la fretta di tornare in sala giochi e non certo di titillarsi con ghirigori in piatti innovativi. Molte proposte peraltro si attestano su ricette classiche francesi, italiane ed internazionali. Nell’insieme c’è la preziosità di un ambiente piacevolmente fané gradevolissimo, “preso” una tantum. Una magia è anche la clientela, assai variegata ed eterogenea, ma sempre elegante come volesse essere ancora giustamente deferente a “la pompe” dell’ambiente: resistono le cravatte e qualche mise tratta dalle boutique montecarline … P.S. Prenotate sempre ed avrete anche ingresso libero gratuito all’ala giochi nella quale si trova il ristorante. Apre alle 19 e chiude a notte fonda.

La recensione: ad ALASSIO il Ristorante dell’Hotel LAMBERTI

Alassio – HOTEL LAMBERTI – Via Gramsci 57 – Tel. 0182 642 747

DARIO CAVALLI ed il figlio BRUNO, hanno ormai completato l’opera ed hanno dato vita ad una struttura degna del meglio di Alassio.  Nel boutique-hotel, la ristorazione ha due ambienti: il primo è quello più importante con propaggine di veranda vetrata, classicissimo, tovaglie comprese;  l’altro nel sottostante locale wine bar (IL LAMBERTINO), cantina VISTA con 550 etichette, per degustazioni, snack informali ed anche per feste private.  

Venendo al ristorante principale: all’arrivo vi  aperitiveranno con generosa flute di bollicine metodo classico, offerta: una pratica piacevole ancora sorprendentemente in uso in questa casa che sa come si inizia la buona ospitalità. Sorseggiandolo potrete consultare in santa pace la CARTA. Ecco i cinque ANTIPASTI (€ 24-35), tra i quali il Polpo arrostito sulla ghisa, con vellutata di patate all’arancia Pernambucco,  gocce di burrata, chips di zucca al rosmarino e polvere di capperi disidratati; oppure la Sogliola “quasi alla mugnaia”con spuma di salsa Olandese e foglia d’ostrica (una pianta costiera carnosa e saporita). La maison, per quanto riguarda la cucina, conta sulla bravura dello chef Fabio DEGRADA, qui dal 1998, che non si è mai addormentato sugli allori e dal 2020, è “…secondato” ,soprattutto per i primi, dalla giovane e capace Roberta ORSI. Quattro i PRIMI PIATTI (€ 27-33), tra i quali i Plin ripieni di Foie gras saltati al burro demi-sel della Normandia e uvetta sultanina, con anatra cotta a bassa temperatura, riduzione al Porto e polvere di pane tostato; oppure gli gnocchetti di patate con seppioline e carciofi della Pina padellati al lime e polvere di Bottarga di muggine. Sei i SECONDI (€ 27-53). Tra quelli di mare cito il Baccalà “Morro Rafols” in tempura con spinaci novelli, vinaigrette ai lamponi e salsa “sweet banana”. Tra quelli di terra ecco le Costolette d’agnello pré-salé al forno con riduzione alla camomilla e tarteletta sablé con pomodorini confit e carote glassate alla soia. Cinque di DESSERT (€ 9 – 17) a cominciare dal plateau dei Formaggi con varietà che cambiano settimanalmente, accompagnati da pane ad hoc e composte; oppure tra i dolci, la Tarteletta con Ganache ai marroni, marron glacés, caramello e alchechengi. Per i dessert ad ogni piatto c’è un abbinamento vini consigliato. NON propongono più i MENU degustazione come fino a qualche tempo fa.

BEVANDE: La CARTA VINI è certamente tra le più fornite della Liguria intera. Essa occupa infatti ben 109 grandi pagine del poderoso volume in pelle (altro che freddi tablet elettronici… !) ed è tenuta aggiornatissima senza cancellature. I suoi prezzi sono regolari e consoni al locale. Tre pagine sono occupate dalle mezze bottiglie e quattro pagine dalle magnum. Otto vini vengono serviti anche a calice. L’acqua minerale è a € 3,50 .  

IL SERVIZIO, in scuro, non è però ingessato e, professionalissimo,  ha giusta attenzione ai particolari e risulta comunicativo e simpatico ma senza annoiarvi con sesquipedali eccessi nelle descrizioni dei piatti, peraltro già reperibili perfettamente in carta cibi. L’AMBIENTE  è elegante e romantico con una candela artistico-decorativa ad ogni tavolo, comode poltrone con braccioli,, qualche tavolo rotondo … Non manca neppure qualche posto auto privato, pur essendo facile il parcheggio nei dintorni. Che altro chiedere di più?

Ad Imperia: ristorante Salvo Ai Cacciatori

Imperia – Salvo Cacciatori Via Viesseux 12 – Tel. 0183 293763

In pieno centro di Oneglia, con molte strade nei dintorni dove il parcheggio non è impossibile, il locale tiene alta la bandiera della ristorazione di qualità dalla prima metà del secolo scorso, quando  nonno AGOSTINO SALVO (che ricordo ogni sera al tavolo d’angolo sino a quando  non volò al Paradiso dei bravi ristoratori) aveva dotato il locale del meglio dell’epoca, compresi i lampadari che splendevano tanto da dare prestigio al circondario.

Oggi gli anfitrioni sono i suoi nipoti ENRICO E MARCO e l’ambiente, rifatto con design più attuale (Marco è architetto), ha aria più ovattata ed intima e conta addirittura su una bella esposizione delle preziosità del tempo, che vedrete semplicemente osservando con attenzione l’oggettistica presente sulle discrete mensole in sala: ognuna ha una sua storia e quasi leggenda, ma l’insieme non crea pesantezza d’ arredo. Negli ultimi tempi, in “era post-covid”, non ho più trovato le tovaglie in stoffa ed i tavoli, ignudi e qualcuno con desco in cristallo immacolato, sono dotati di poggia-posate in metallo: è una tendenza che oggi riguarda all’incirca una decina tra la cinquantina dei migliori ristoranti della provincia citati dalle Guide Nazionali 2025 in provincia di Imperia, fenomeno duraturo ma non irreversibile, spera chi anche a casa propria gradisce la tovaglia.

In prima pagina della carta cibi ecco tre MENU, con la promessa “per presentarvi al meglio la cucina dei “Cacciatori” e l’eccellenza delle materie prime che selezioniamo giorno per giorno”. Vengono chiamati: 19_05 di quattro portate a 70 euro;  19_46 quello di sei portate a 90 euro; infine il 19_96 vegetariano di quattro portate a 65 euro. Possono anche essere considerati come una opzione conveniente rispetto alla scelta alla carta.

Segue LA LISTA  (Coperto € 4) con sei ANTIPASTI (€ 16-24): tra i quali l’Anticucho di polpo (un tentacolo un po’ impegnativo, che ricorda un piatto di spiedino in salsa peruviana) ; oppure il Petto di quaglia , bon bon al Ramato Cippa, ovetto di Corinto, puntarelle. Cinque i PRIMI PIATTI (€ 22-26) tra i quali il Risotto Carnaroli Riserva San Massimo con burro affumicato, animelle, bottarga di muggine, nocciola; oppure lo Spaghetto gentile, rapa rossa, erborinato di Rezzo, pane aglio e timo.  Cinque i SECONDI PIATTI (€ 29-35), tra i quali la Spalla d’agnello 36 ore sedano rapa, caffè e cipollotto; oppure la Ricciola di lenza, fagottino di verza, beurre blanc, sake, soya. Cinque i DESSERT (€ 13) tra i quali, tutti i giorni da 78 anni,  lo storico 1946, ovvero un Semifreddo con brico a parte di cioccolato caldo.

La CARTA VINI, con la sua ventina di paginate, offre una scelta per ogni esigenza: 26 Champagne, “24 bollicine” italiane ed una ricca lista di vini fermi italiani e stranieri a prezzi giusti.  Una dozzina di etichette che possono essere servite a calice, a partire da 7 euro.

L’ ACCOGLIENZA ED IL SERVIZIO  sono professionali, garbatissimi e, non solo sfatano decisamente la diceria che i liguri sorridano poco, ma hanno davvero ottima comunicativa, ovviamente se voi gradite qualche parola in più.

CONCLUDENDO: Un locale di tono per ogni occasione, dove coniugare qualità e confort. Un punto fermo, comodo ed accogliente, che ha saputo attraversare il tempo adeguandosi alle mutate esigenze di mediterraneizzazione della cucina, ma restando con piede ben fermo sulla tradizione ed un occhio attento alla cacciagione, decennio dopo decennio, chef dopo chef, ancora con tanti bei giorni davanti !

P.S. Sulla loro pagina Facebook trovate il video dell’ultimo cambio cuoco avvenuto in questi giorni. Presumo che, a breve, sul sito web del ristorante troveremo anche le novità in carta del nuovo chef FABIO VISCITO proveniente dal Lunasia dell’ Hotel Plaza e De Russie ***** di Viareggio, al quale La Guida il Golosario Ristoranti ha riconosciuto il Faccino Incoronato (il max della classifica) Il link è il seguente: https://www.facebook.com/reel/1420165248944148?locale=it_IT

Per gourmet più esigenti il Golosario offre 10.000 segnalazioni di Ristoranti, Negozi e cantine Wine Tour. L’app disponibile per iOS e Android; i libri su Amazon e nel circuito Mondadori

ricevo e giro: Diecimila segnalazioni fra ristoranti, negozi e cantine Wine Tour selezionati dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti de ilGolosario, in un’unica app comoda e intuitiva.

Le nuove edizioni de ilGolosario 2025 e ilGolosario Ristoranti 2025 – assieme a ilGolosario Wine Tour 2024 – sono in libreria oltreché disponibili nell’app ilGolosario Totale, aggiornata in continuazione.

«Da oltre 25 anni raccontiamo l’Italia del gusto attraverso i nostri libri: ilGolosario (26^ edizione), ilGolosario Ristoranti (10^ edizione) e, più recentemente, ilGolosario Wine Tour. Il nostro obiettivo è valorizzare il lavoro degli artigiani del gusto, proseguire la nostra ricerca al di là dei nomi più conosciuti e offrire a tutti la possibilità di raggiungere il massimo riconoscimento – spiegano Paolo Massobrio e Marco Gatti, curatori delle guide –. Questo avviene, ad esempio, nella guida ai Ristoranti, dove la corona radiosa, massimo riconoscimento, viene assegnata a ristoranti gourmet, trattorie, bistrot, agriturismi e pizzerie che raggiungono l’eccellenza nella loro categoria. Il Golosario ammiraglio segnala invece produttori artigianali di tutta Italia (ben 2.335 segnalazioni) e negozi (sono 4.141) con le migliori pasticcerie, enoteche, boutique del gusto, panetterie, macellerie e gelaterie. L’enoturismo, poi, offre esperienze entusiasmanti, dai picnic in vigna alle degustazioni più elaborate in cantina, puntualmente descritte nel nostro libro e nell’appilGolosario Wine Tour recensisce ben 1.528 aziende vitivinicole che offrono un’esperienza».
Punto di forza del sistema Golosario e Golosaria è l’autorevolezza dei libri, ma anche l’app in continuo aggiornamento, con nuove segnalazioni di locali scoperti dopo l’uscita dei libri, modifiche dei dati, trasferimenti, chiusure e cambi di proprietà. Un lavoro redazionale quotidiano svolto da Paolo Massobrio, Marco Gatti e dagli oltre 90 collaboratori della guida.

E se i libri sono disponibili fin da ora su Amazon e in libreria (distribuiti da Mondadori) l’app è scaricabile gratuitamente e la consultazione delle sezioni NEGOZI e CANTINE WINE TOUR è libera. Per accedere alle schede dei RISTORANTI è necessario un abbonamento annuale al costo di 7,99 euro. Il servizio dura 365 giorni dal momento della sottoscrizione. Allo scadere dell’abbonamento, per continuare a consultare le schede dei ristoranti, occorrerà rinnovarlo.

La recensione: a Dolceacqua La Pasta di U

(foto tratta dal web)

Dolceacqua – LA PASTA DI U – by Chef Davide Rebaudo

Via Roma 14 – Tel. 0184 1751854

Questa famiglia non dorme sui suoi pur meritati allori: oltre al loro complesso completo e paradisiaco (Au Cian di Isolabona), molto preso anche per banchetti ed eventi, stanno creando una rete di locali alla mano, meno impegnativi dal punto di vista della sala, ma tenendo ferma la qualità delle materie prime e della cucina. All’inizio dello slargo sud in pieno centro di Dolceacqua, quel che fu il caffè storico del borgo, è stato trasformato in laboratorio di produzione di pasta fresca con annesso ristorante, ma con pochi cambiamenti che non ne hanno diminuito, anzi hanno migliorato, l’antica attrattiva del sito. Ora troverete un simpatico insieme informale, bistrotteggiante, con i tavoli che non hanno tovaglie in stoffa ma in carta sintetica la quale funge anche da funzionale lista cibi. Il tovagliolo è purtroppo un minuscolo velo cartaceo forse di cm. 25×25, ma nell’insieme potrete contare su accoglienza e servizio premurosi e simpatici che rasserenano i noiosoni (come me) ed aprono alla piacevolezza della sosta.  

L’impressione di essere “giunti a casa” si rafforza subito dopo quando vi porteranno il sacchetto di carta con il pane intiepidito, con la mollica ancora morbida che rivela meritoriamente il taglio al momento (non capita quasi mai altrove). Sorseggiando magari un aperitivo, eccovi quindi con calma a consultare la LISTA CIBI : Coperto € 2 – BARBAJUAI (specialità della casa): sei a € 9; dodici a € 16 – SCEGLI LA TUA PASTA (€ 10-11): sette scelte tra tagliolini, trofie, gnocchi, ravioli – SCEGLI LA TUA SALSA (€ 2): sei scelte tra pesto patate e fagiolini, quattro formaggi, ragù, sugo pomodoro, burro e salvia, all’arrabbiata – LE NOSTRE INSALATE (€ 7-10), ovvero insalata verde oppure Salade Nicoise – PIATTI SPECIALI (€ 12-25): sei possibilità tra Lasagne – Gnocchi alla zucca con ragù di coniglio – Gnocchi viola ai quattro formaggi – Ravioli di ricotta curcuma e limone ai frutti di mare – Tagliolini al nero di seppia con ragù del giorno – Tagliolini all’astice. Per i DOLCI (€ 5) sono sei le possibilità classiche, ma sono decisamente consigliabili  le Michette di Dolceacqua in zabaione caldo.

Di norma compare anche una lavagnetta con i PIATTI DEL GIORNO che, la sera del mio passaggio in novembre, consistevano in: fantastiche Acciughe impanate (€ 12) – Insalata di polpo (€ 16) – Insalatina di carciofi e scaglie di Grana (€ 15) – Ravioli al tartufo con salsa di arrosto (€ 22) e, dulcis in fundo, i Tagliolini al tartufo (€ 30) la cui “grattata” è stata generosa. Si tratta di ricette classiche, di cucina locale e non, ma molto curate e servite in quantità ragguardevoli, in tempi giusti e con sapori perfetti anche nei particolari.

LA CARTA VINI. L’elenco  consiste in 14 vini bianchi, 6 rosé, 5 “bollicine”, una ventina di rossi e, in pagina a sé stante, una decina di Rossese di Dolceacqua. Tutto a prezzi moderati, molti sui 20 euro, un particolare che invita a bere senza preoccuparsi dei prezzi dei vini, che ovunque, altrove, stanno diventando dissuasivi. Molti vini possono essere scelti anche a calice a prezzo inferiore ai 5 euro; il che consente anche di differenziare la bevuta a seconda dei piatti differenti: una meraviglia.

CONCLUDENDO: il locale ha un certo successo dovuto alla serietà professionale dei proprietari dei quali Davide Rebaudo è la giovane generazione, i quali con esperienze importanti da decenni, credono in quel che fanno e sanno come farlo bene. I prezzi sono invitanti e non c’è problema anche a ordinare solo due piatti. Tutti qui si rilassano e … tornano.  Infine, hanno che un loro locale/bis a SANREMO – Piazza Eroi Sanremesi 5 – Tel. 0184 573269

P.S. : armatevi di santa pazienza per parcheggiare a Dolceacqua e attenzione alla ZTL che non perdona, segnalata all’inizio da un cartello in posizione ed altezza tale che, venendo da monte, non è visibile dal parabrezza.