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E’ uscita la prima guida della stagione. Ecco le classifiche del Gambero Rosso di tutti i 29 ristoranti citati da Ventimiglia a Savona

Come ogni anno, è giunta la stagione dell’uscita delle guide nazionali dei ristoranti: dell’Espresso, del Gambero Rosso, del Golosario Gatti Massobrio e della Michelin. Delle guide Espresso e Michelin vengono a tuttoggi centellinate poche anticipazioni e non ne conosco la data di uscita. Si sa invece che il 6 novembre sarà presentata la “Ristoranti del Golosario Gatti Massobrio 2024” la quale, è storicamnete la Guida con il maggior numero di locali (ben 60 da Ventimiglia a Varazze).

Ma la prima guida uscita, già da alcuni giorni nelle migliori librerie, è stata la Guida 2024 del Gambero Rosso (22 euro). I ristoranti in essa recensiti, da Ventimiglia a Savona, sono 29 (dei quali soltanto 11 in tutto nella provincia di Imperia).

L’elenco completo è qui di seguito, nell’ordine da Ponente a Levante da Ventimiglia a Varazze. I voti sono in 100esimi e prendono in esame cucina, cantina e servizio.

Ventimiglia: 84/100mi – ……Balzi Rossi

Ventimiglia: 82/100mi – ……Marco Polo

Ventimiglia: 80/100mi – …..Casa Buono (inserito su Imperia)

Bordighera: 79/100mi – ……La Cicala

Bordighera: Trattoria ………..Magiargè Vini e Cucina

Sanremo: Trattoria  ……….Nuovo Piccolo Mondo

Sanremo: 82/100mi – ………..Paolo e Barbara

Taggia: 81/100mi – …………….La Conchiglia

Imperia: 79/100mi – ……………Salvo Cacciatori

Imperia: 82/100mi – ……………Sarri

S. Bartolomeo Mare: 82/100mi – La Femme Mood Osteria

Andora:  80/100mi – ………….. Vignamare

Laigueglia: 82/100mi – ………..Savò Hotel Windsor

Alassio: 80/100mi – ………………Gazebo Restaurant del Grand Hotel

Alassio: 80/100mi –  ……………..Nove del Villa La Pergola

Albenga: 80/100mi – …………… Babette

Castelbianco: 70/100mi – ……Da Gin

Finale Ligure: 76/100mi – …….Il Sogno

Finale Ligure: 78/100mi – ……Ai Torchi

Noli: 79/100mi – ……………………Controcorrente

Noli: 75/100mi – …………………..Da Ines   

Noli: 75/100mi – ……………………Nazionale

Noli: 82/100mi – …………………..Il Vescovado

Spotorno: 79/100mi – ………….Terrazza 21 dell’Hotel Premuda

Savona: 79/100mi – ……………..Materia Bistrot

Savona: 84/100mi – ……………..A Spurcacciun-a

Altare: 81/100mi – ……………….Quintilio

Millesimo: Trattoria ……………..Pantarei

Calizzano: Trattoria ………………Msetutta

Un nuovo park con tunnel di collegamento per “alleggerire” Montecarlo …

credito foto: Nicer Matin

Dopo 7 anni di studio, quando nascerà il parcheggio di 20 (venti) ettari per 3 mila veicoli in zona La Brasca sulla Moyenne Corniche a Eze, collegato al Principato di Monaco tramite un tunnel ? Lo scopo pare sia quello di creare un collegamento rapido per alleggerire la pressione sui parcheggi di Montecarlo . Il terreno è costato 20 milioni di euro fin dal 2017….( notizia tratta da Nice Matin)

Ristoranti: meglio il cuoco che si rapporta al cliente rispetto agli chef “turris eburnea” …

Il bravo DOMINIQUE ANTOGNONI ha scritto quanto segue su Facebook. Condividendolo in pieno, lo ripropongo qui, parola per parola, non senza ringraziarlo vivamente.

“L’umanità nell’alta ristorazione non esiste o forse è sparita. E anche l’oste. E’ da qui che iniziano i problemi dei ristoranti così detti creativi, qualsiasi cosa significhi la parola. Da tempo mi stavo chiedendo: dov’è stato il cortocircuito che ha fatto diventare antipatici alcuni chef ed i loro risto? Cosa ha fatto allontanare le persone con una buona disponibilità economica? Cosa ha reso questi locali irritanti come la sabbia nelle mutande?

L’altro giorno ho avuto la risposta, mentre mi trovavo da Vissani. Ad un certo punto, dopo la mezzanotte, prima che andassimo a dormire, ha chiesto a me e a chi mi accompagnava: “Cosa vi faccio domani a pranzo? Volete uno spaghettino? Dai vi faccio uno con tonno, pomodoro e polvere di caffé, vi piacerà da matti”.

Il giorno seguente non ci ha dato tregua. “Volete qualcos’altro? Una insalata?”, per poi aggiungere, a fine pasto: “Avete mangiato poco, cos’altro vi preparo? Volete un po’ di prosciutto?”. Poi ha chiamato il maitre, lì con lui dal 1987 (a proposito della sparizione dell’umanità al giorno d’oggi), dicendogli di prepararne un piattino. Non ci crederete, ma con il prosciutto (un Mangalitza dell’azienda Solobrado, che dista pochi chilometri da lui e fa dei salumi e dei prodotti fantasmagorici, ma questo ormai lo sapete già) è arrivato anche del pane appena sfornato. Badate bene: era evidente che tutto questo disturbo fosse per noi, semplicemente perché in quel giorno il ristorante era chiuso all’or di pranzo.

Ecco, è sparita l’umanità ed è sparito il cuoco che era anche oste. Lui lo è ancora, ma ha 73 anni e fa parte della vecchia guardia. Oggi se chiedi un’alternativa ti dicono che non si può e ti guardano come ti guardava l’inquisitore tanti secoli addietro. Manca solo che ti diano delle bacchettate sulle dita per aver osato di stravolgere l’andazzo prestabilito. Questa rigidità la respiri ovunque, in alcuni locali. Parte dal menù degustazione per tutti i commensali, altrimenti fuori dai cojoni, e va fino alla mancanza di reale interesse sul come ti trovi lì da loro. Il cuoco ha perso umanità ed è diventato un po’ sergente e un po’ Sua santità, perché quando entra in sala a fare il giro dei tavoli se ne sbatte altamente di come tu abbia mangiato, te lo chiede solo perché sicuro di essere adulato. E qui interviene il secondo fattore. Se osi rispondere con poco entusiasmo ti guarda con disprezzo. Tu, che magari sei amministratore delegato, imprenditore che hai due master o via dicendo, devi stare come uno scolaretto e sentire un pippone sul come non capisci la sua cucina. Che diamine c’è da capire? Se un piatto è buono lo capisce anche uno che fino a tre minuti fa andava con le pecore, se non lo è non lo è e basta.

Ecco, la mancanza del fattore umano ha fatto sì che le persone con una buona disponibilità economica tornassero nei ristoranti classici, con una cucina italiana e riconoscibile e dove ti chiedono “Cosa ti faccio da mangiare?”.

Piccola nota. Vissani passa fra i tavoli e chiede a tutti: da dove arrivate, vi fermate qui, cosa festeggiate, siete sposati? E’ il cuoco di una volta, che faceva anche l’oste. La gente ama questo. Per il Papa si va in Vaticano, non al ristorante.