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La sala: cresce il problema del personale qualificato. Ecco i “rimedi” di tre professionisti.

La rivista professionale Hotellerie et Restauration (https://www.lhotellerie-restauration.fr/actualite/penurie-de-personnel-la-charge-mentale-de-l-incompetence ) , della quale raccomando l’abbonamento on line, pubblica una intervista a tre professionisti riguardante l’abbassamento della professionalità. Ecco le dichiarazioni di alcuni titolari.

“L’incompetenza può essere convertita in competenza con tempo e impegno, ma il ‘non mi interessa’ no. Il problema è soprattutto in sala. Questa mancanza di coscienza professionale riguarda tutta la società. Avevo una stanza dell’hotel rinnovata. L’elettricista ha trovato il modo di dimenticare la terra!”

“Ho creato una figura manageriale che copre tutta la nostra organizzazione e libera i responsabili di sala e cucina ma anche il vicedirettore che aveva la missione di controllare la qualità del lavoro. Quando passi il tempo a monitorare, non vai avanti ”. “Manderò il mio responsabile di sala ad un corso di formazione per imparare a supervisionare le persone che non sono molto coinvolte. Si stanca di dover ripetere tutto 50 volte!”.

 “ Semplifico il più possibile i compiti per limitare la negligenza: niente più quadri alle pareti perché sono sempre appoggiati, niente più tende, tovaglie mal posizionate. Le posate sono sul tavolo per non essere dimenticate. Mi avvalgo di un’impresa di pulizie per garantire la qualità della pulizia. Non esiste più alcuna finitura, alcuna perfezione. Metto cose statiche che proteggono da interventi sfortunati ” 

“Se i giovani esprimono una tale mancanza di entusiasmo bisogna cercare di capirne il motivo. I giovani non sono più come noi. Non rispettano gli orari. Hanno bisogno di fiducia e rispetto. Al contrario, anche un eccesso di competenza può essere un problema. Ne siamo stati testimoni con un quadro eccessivamente esigente. Era in pericolo. Ha spaventato la nostra squadra. Devi bilanciare le cose con attenzione. C’è una società di formazione che ha allenatori che imparano come gestire e motivare i tuoi team. Avevo un apprendista incontrollabile con problemi di salute e familiari. Lo abbiamo capito, lo abbiamo aiutato. È diventata la nostra migliore collaboratrice.

Al GIAPPUN di Vallecrosia, per le Feste, anche nei giorni di Natale e San Silvestro, potete scegliere alla carta. Eccola:

E’ uno dei rari locali che non prepara il menu di Natale né quello di San Silvestro. Patron Pasquale e la bravissima chef Debora, da poco tempo a questi fornelli, vi consentono di scegliere i vostri piatti preferiti senza obbligarvi ad un menu… Caso rarissimo nella buona ristorazione.. Il telefono è: 0184250560 . L’indirizzo è via Maonaira 7 – Vallecrosia

La recensione, a San Bartolomeo al Mare: La Locanda del Cavaliere

San Bartolomeo al Mare – LOCANDA DEL CAVALIERE

Via XX Settembre 26 – Tel. 3928627393 – www.locandadelcavaliere.it

A fine ‘800 l’avv. Scofferi, “U sciù Miché”, acquistò la bella proprietà e ne adibì una parte a locanda, condotta dal suo “manente”. In due secoli si sono avvicendati il terremoto del 1887 e diversi fatti storici. Come locanda ebbe diversi nomi: chiamata ai primi del 900 ‘’Cà di Scimuì’’e successivamente ‘’Osteria di Angeinolla’’, negli anni ’30 “La Villetta” vide alloggi, uffici comunali, scuole elementari ed anche stalla per i cavalli nella parte inferiore. Finché gli  Uggeri, famiglia di osti, cuochi ed architetti, si dette animo di comperare e ristrutturare il rudere con professionalità e dedizione, sino a farne un gioiellino.

Oggi è appunto PAOLA UGGERI a mandare avanti la Locanda, un complesso “tumultuoso” di pietre, con possenti pilastri che reggono antiche volte dando luogo, incredibilmente, ad un perfetto insieme elegante, sia all’interno che nel dehor verandato con ulteriore prospiciente terrazza, a sua volta dominante il parco privato dal verde cangiante ma non umidoso.

La patronne, dopo aver realizzato quindi una delle locande più belle della zona, oggi rimette anche in gioco la cucina della casa. Dal 7 dicembre 2023 c’è un nuovo chef, FEDERICO PINASCO e il suo staff personale. Il suo curriculum è nutrito: dopo l’ università eccolo subito a La Femme a San Bartolomeo al Mare, poi otto mesi di scuola a Brescia con il grande Iginio Massari,  poi diversi stages al Cormoran**** di Villasimius, sei mesi da U Titti di Lingueglietta, all’ Hotel Matteotti ***** , a Milano alla Trattoria all’Antica con cucina tradizionale, infine la formazione decisiva di venti mesi al Lume di Milano con Luigi Taglienti e il prezioso sous-chef (oggi stellato) Giorgio Pignagnoli.  Il Pinasco, tornato alla sua Cipressa ai tempi della pandemia, ha officiato onorevolmente come chef ai fornelli del Buona Vita dal 2021 ad oggi.

Ma veniamo tosto alla CARTA CIBI che elenca senza complessi sia ricette locali che altre di tradizione nazionale, in felice connubio tra tradizione e modernità.  Gli ANTIPASTI sono quattro (€ 15-25) tra i quali il Pescato con agrumi e puntarelle; oppure l’uovo morbido, topinambur, funghi a funghetto, fonduta al Gorgonzola. I PRIMI sono quattro (€ 16) tra i quali i Pansotti ripieni di Prebuggiun, pesto alle erbe, spuma di pinoli, Parmigiano Reggiano; oppure  Fusilloni rigati metodo Massi, ciuppin di triglia, carciofi croccanti. Evidentemente il cuoco non gioca la carta della cucina che strabilia con trallallà caleidoscopici, ha professione, sensibilità e sa il fatto suo, ma resta prudente. Perciò, pur con qualche novità rispetto al suo abituale elenco di pietanze equilibrate, si attesta su classici collaudati. I SECONDI sono cinque (€ 20-35)  tra i quali il vero Gambero Viola di Sanremo al vapore, Fagioli di Conio, cavolo nero croccante, olio nuovo Tèra de Prie; oppure Il Filetto alla Rossini, tartufo nero, patate arrosto, salsa al Madeira e, ovviamente, foie gras. I DOLCI sono quattro (€ 7) tra i quali il Cioccolato, croccante alla nocciola, sorbetto al Maracuja; oppure la  Mela cotta al caramello, sfoglia al limone, gelato alla vaniglia.

LA CARTA VINI, con oltre 100 etichette ne elenca molte entro i 30 euro, ma offre altresì bottiglie pregiate, anche straniere, sino ad un Tignanello 2019 Antinori a 180 euro.

Per il SERVIZIO Donna Paola è coadiuvata da Kevin e Giulia, solerti e attentissimi. Nessuno diluisce oltre misura le presentazioni dei piatti ma tutti sono preparati, affabili, sorridenti.   

CONCLUDENDO: Un locale elegante, con accoglienza e servizio curati e garbati, tempi  giusti. Che bello trovare una cucina di qualità servita anche in quantità serie, senza cadute di tono, dall’inizio alla fine… E’veramente un quadro simpatico, provate, vi sentirete dei principini!