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Crollano le vendite dello Champagne e aumentano quelle del Crémant in Francia. Idem in Italia, ma a favore dei Trento DOC.

I giornali francesi segnalano il fenomeno. Idem i ristoratori italiani. Pare che i consumatori, a fronte di aumenti dal 20 al 30% dei prezzi delle blasonate “bollicine” francesi, abbiano cercato delle alternative, trovandole nei migliori Crémant e nei Trento DOC (ultimamente migliorati anche in qualità). Tengono invece le vendite degli Spumanti Metodo Classico e salgono, anche all’estero, quelle dei Prosecco.

Influencer e “marchette” pubblicitarie occulte: basta. Diventa obbligatorio evidenziare chiaramente che trattasi di pubblicità. Basterà ?

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato. Le linee guida a garanzia del rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi. I maggiori influencer dovranno rendere chiaramente riconoscibile un video di natura commerciale, attraverso la scritta “Pubblicità” che dovrà apparire in caratteri grandi e maiuscoli.

Per la notizia completa il link è il seguente:

https://www.gamberorosso.it/notizie/influencer-pubblicita-occulta-food/?utm_term=75987+-+Rivoluzione+nel+mondo+dei+food+influencer%3A+da+adesso+non+potranno+fare+pi%C3%B9+le+%22marchette%22&utm_campaign=NL+IL+BUONO+DELLA+SETTIMANA+ITA&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=8308+-+3849+%282024-01-14%29

La Catechesi del papa il 10 gennaio ha riguardato anche il nostro approccio al verbo mangiare…

credito foto: facciabuco

Papa Francesco, ha detto: “Quello che fa la bontà o la cattiveria, diciamo così, di un cibo, non è il cibo in sé ma la relazione che noi abbiamo con esso… Questo rapporto sereno che Gesù ha stabilito nei confronti dell’alimentazione dovrebbe essere riscoperto e valorizzato, specialmente nelle società del cosiddetto benessere, dove si manifestano tanti squilibri e tante patologie… Si mangia troppo, oppure troppo poco. Spesso si mangia nella solitudine. Si diffondono i disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità… – e aggiunge – l’empatia di chi sa condividere il cibo con il bisognoso, oppure l’egoismo di chi accumula tutto per sé. Perché il peccato di chi cede davanti ad una fetta di torta, tutto sommato non provoca grandi danni, ma la voracità con cui ci siamo scatenati, da qualche secolo a questa parte, verso i beni del pianeta sta compromettendo il futuro di tutti.

Raspelli cessa la sua attività per la GEDI e dice anche quel che pensa di certa ristorazione pseudocreativa d’oggi.

La seconda parte dell’intervista del Gambero Rosso a Edoardo Raspelli riguarda un giudizxio sulla ristorazione di oggi e si conclud così: “Rieccolo, il terribile Raspelli, il fustigatore indomito. Perché sarebbe un momento tragico? «Ma non vede cosa accade in giro? La ristorazione italiana è andata a Patrasso, è andata in malora. E’ in mano agli esibizionisti che inventano piatti con l’unico obiettivo di scioccare, accostando ingredienti che vengono da chissà dove, intanto la gente va sempre meno al ristorante, abbiamo una realtà di menu corti e di ristoranti vuoti. Insieme alla cucina va a Patrasso la sala, è un disastro totale, vieni trattato come un coglione ignorante, arriva un piatto e ti subissano di chiacchiere, ci abbiamo messo dentro questo questo e quest’altro, lo abbiamo cotto così e cosà… stesse cose sulla carta dei vini, ordini un barbera qualunque e stanno a raccontarti tutto, la vigna tale, l’appezzamento tale, le ore di esposizione al sole. Ma chissenefrega, io sono qui per mangiare e bere». 

Però, Raspelli, il mondo cambia. Si sperimenta, si evolve. «La fantasia va benissimo, io sono un adoratore della fantasia, ma dietro ci deve essere un’idea, un ragionamento. Gualtiero Marchesi aveva fantasia. Pier Angelini è un altro esempio di fantasia ben indirizzata, penso alla sua passatina di ceci e gamberi. A mandarmi fuori dai gangheri è l’esibizione a tutti i costi di una creatività immotivata. Se vado da Marco Sacco che al Piccolo Lago mette la carpa cruda nel dessert, ecco: a me fa solo ribrezzo».

Raspelli viene sfrattato, con quella pec dalla firma illeggibile, da un mondo che non sente più suo, «una catastrofe» fatta di chef senza bussola, senza passione per i fornelli. Forse perché stanno troppo tempo in tv? «Macchè, la televisione non c’entra. Tutte le volte che sono andato da Vissani l’ho trovato al ristorante. L’ultima volta da Moreno Cedroni a Senigallia  lui c’era, ovviamente mi ha riconosciuto, abbiamo chiacchierato e ho mangiato benissimo;. ma la volta prima non c’era lui, sono andato come un cliente qualunque e ho mangiato ugualmente bene, perchè il bravo patron è quello che addestra la squadra a lavorare bene anche senza di lui».

In questo mondo che ha perso l’anima si aggirano elogiatori incompetenti e prezzolati, «siamo in balia degli influencer, oggi anche se esce una nuova aspirina lo sappiamo dall’influencer che l’ha testata». Di cibo ne capiscono? «Mi capita di leggere le loro recensioni e chiedermi: ma come si fa? La critica enogastronomica oggi non esiste più. Sui vini si sfiora il ridicolo, lei da quanto tempo non legge che un vino è cattivo, che non vale quello che costa, che ha una ossidazione completamente sbagliata?»”

Il link per l’intervista completa è il seguente:https://www.gamberorosso.it/notizie/critico-raspelli-licenziamento-gedi-lastampa-ilgusto/