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Frontiera: dopo il film “Io sto con la sposa” il Passo della Morte è ribatezzato Sentiero della Speranza

IL SENTIERO DELLA SPERANZA / LE SENTIER DE L’ESPOIR

Io sto con la sposa

Il 7 febbraio 2015, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Grimaldi e dall’Associazione “Randonneurs du Pays Mentonnais”, è stata effettuata una ricognizione del Sentiero della Speranza, il cammino che unisce Grimaldi a Garavan sfiorando il Passo della Morte e la torre rocciosa della Giralda. È stato ritrovato il tracciato del vecchio sentiero che la vegetazione e i cinghiali avevano in alcuni tratti cancellato e sono stati apposti gli appositi segnali evidenziatori. Tutto è pronto per la giornata di domenica 12 aprile Continua la lettura di Frontiera: dopo il film “Io sto con la sposa” il Passo della Morte è ribatezzato Sentiero della Speranza

MALVASIA: sarà reimpiantata quella di Leonardo da Vinci

A Milano rinasce la vigna di Leonardo da Vinci (si proprio quella donatagli da Ludovico il Moro per compensarlo del Cenacolo), ormai in pieno centro di Milano.

La vigna sarà visitabile al tempo dell’EXPO 2015.

Ne da notizia il Corriere il cui link è il seguente:

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_07/vigna-leonardo-rinasce-casa-atellani-ad277a10-7dfb-11e4-9639-7f4a30c624ee.shtml

 

 

Dopo l’aglio nell’Amatriciana ecco il burro nel Pesto

con Davide Oldani del D'O

Dal Corriere della Sera: Davide Oldani dichiara: “Il pesto deve essere fatto con una parte di burro, oltre che con l’olio . Perché quando tu mantechi la pasta lo fai fuori dal fuoco, non sul fuoco. Quindi serve del burro di primissima qualità che si scioglie piano piano e crea anche una salsa leggermente vellutata che è quella che dà succulenza a tutto il piatto.

Nel mortaio metto pinoli e noci, e poi li schiaccio. Quindi aggiungo il basilico, e lo pesto in modo da ridurlo alla giusta consistenza. Aggiungo olio extravergine di oliva, una parte, e poi un po’ di burro come vuole la tradizione. Solo così il pesto diventa cremoso. Questa cremosità ci permette di condire la pasta che scoli e di mantenere molto verde anche il pesto finito”.

Per quanto riguarda gli ingredienti le scuole sono molte, dal GB Ratto dell’ 800, ad Ada Boni nel suo Talismano, all’Enciclopedia di maestà Guarnaschelli Gotti…   Anche il grande cuoco Luigi Bergese (*) nella ricetta del “Pesto alla Genovese”, indicava la facoltà di inserire quagliata o panna, dava per facoltativo l’aglio e prescriveva addirittura … il frullatore elettrico…

Quindi il pesto ne ha già viste altre, di belle, di brutte e di passabili e certe sue ricette senz’aglio si sono beccate anche l’appellativo di “orrida manteca per milanesi” da parte dell’incontestabile Vittorio G. Rossi…

Il mio sommesso parere è che le varianti possono essere tutte degnissime, possono anche rendere il piatto più gradito ai palati “globalizzati”, ma debbono rimanere varianti… Non trattandosi di ricette tradizionali, basterebbe che, anziché chiamarle “Pesto” e “Amatriciana”, le appellassimo con altro nome. Sono ricette dal sapore divino? Benissimo chiamiamole “Giuseppe” e “Maria” (non scomoderei però il nome del loro Venerato Figliolo), oppure, fuor di facezia, semplicemente “alla Scabin” o “alla Oldani” o altri appellativi già diffusissimi nei ristoranti (pesto leggero, pesto di …
Ferma restando la tradizione riconosciuta e codificata a Genova:  con l’aglio e senza burro.

(*) Luigi Bergese – Osteria La Santa di Genova – “Mangiare da Re” – Ed. Feltrinelli 1969 – prefazione Veronelli – pag. 18

Aprire un ristorante nella propria casa ?!

Come aprire un ristorante nella propria casa : A me pare una pericolosa deriva, comunque uno dei link che ne parla con un certo entusiasmo è il seguente: http://www.umbria24.it/aprire-un-ristorante-nella-propria-casa-ecco-come-i-primi-home-restaurant-arrivano-anche-in-umbria/344258.html

Lupini invece, su Italia a Tavola, ne scrive molto criticamente. Il link è il seguente: http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=38145

 

 

Multe a chi getta mozziconi e chewingum

Il parlamento dovrebbe approvare a breve il decreto “Green Economy”che vieterà, dal 10 07 2015, di gettare a terra mozziconi e chewing gum, con multe da 100 a 500 euro + 25% se l’infrazione avverrà in spiaggia.

Conseguentemente è previsto che : 1) i Comuni dovranno smaltire tali rifiuti, e installare portacenere ecc..  nei loro territori.

Ulteriori dettagli su:  http://www.laleggepertutti.it/78018_multe-per-chi-getta-gomme-da-masticare-o-mozziconi-di-sigarette#sthash.l54QTbFJ.dpuf

Ovviamente è prevedibile che un Consorzio di tante belle piccole Partite Iva associate, con presidenti, segretari, impiegati, controllori e supervisori ecc… ) per la raccolta, smaltimento dei mozziconi, loro stoccaggio, cessione alle imprese smaltitrici, incenerimento con uso di uno zolfanello.. previa sensibilizzazione dei cittadini con campagne informative.. provvidenziali spot radio.. .. .. ..  

Ma certo, si creeranno così nuove occasioni di incarichi, stipendi..contratti.. anzi, io suggerirei umilmente di creare analoghe strutture per le deiezioni canine, il cui smaltimento è oggi colpevolemente addossato solo proprietari di cani.. senza raccolta stoccaggio di strutture preposte…  

Basta. Ci possiamo permettere tutto questo?! Non basterebbe semplicemente il divieto di gettare mozziconi e gomme?