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Svizzera: nel 1983 gli Italiani non potevano sedersi ai primi tavoli …

1 svizzeraSecondo Swissinfo.ch,  nel secondo dopoguerra erano gli immigrati italiani a suscitare forte diffidenza in Svizzera.  La prolificità italiana faceva temere una ‘italianizzazione’ della Svizzera”. Gli italiani erano anche percepiti come un pericolo poiché si diceva che avessero sempre con loro dei coltelli a serramanico.  Disturbavano anche gli abiti di colore nero indossati dalle vedove italiane, il velo delle Italiane in chiesa… , l’intraprendenza dei  maschi italiani sospettati di molestie. Fin qui niente di nuovo: succedeva anche in Norditalia verso i meridionali. .  Ma In uno snack bar del San Gallo, ancora nel 1983, il gerente vietò agli italiani di sedersi nella parte anteriore del locale, sostenendo che avrebbero spaventato le donne non accompagnate. L’articolo completo è sul seguente link: https://www.swissinfo.ch/ita/societa/immigrazione-italiani–lavoro-svizzera/44901868?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

 

 

 

Tovaglia Si o NO? Se la mettiamo a casa nostra, perché starne senza al ristorante?

dSecondo uno studio effettuato in Francia, il 35% dei ristoranti nuovi stellati Michelin francesi, chissà perché,  NON mettono più la tovaglia (foto de La Table de La Reserve a Beaulieu). Parrebbe essere una tendenza favorita dalle guide… Mah! Fortunatamente, a mio modo di vedere, anche per ragioni igieniche, da noi i tentativi di abolire la tovaglia ci sono, ma la mise en place tradizionale risulta essere ancora di gran lunga la più gradita. E qualche ristorante che “ci ha provato” ha perso determinati clienti, spesso i migliori.  So di un viaggiatore che ha deciso per un altro albergo, rispetto al  prestigiosissimo NORMANDIE ***** (in Normandia), proprio perché nelle foto ha visto che ai tavoli non c’erano le tovaglie).  In Italia la “difesa” mi pare ancora alta, anzi voglio segnalare un articolo con interviste importanti di “Italia a Tavola” intitolato “L’arte della mise en place: nulla va lasciato al caso”. Il link è il seguente:   https://www.italiaatavola.net/professioni/maitres-e-sala/2019/2/16/arte-della-mise-en-place-nulla-va-lasciato-al-caso/58889/

11 curiosità sul Vaticano, pressoché sconosciute.

vaticano GIARDINInella foto: i giardini Vaticani

Chi va a Roma, inevitabilmente, è attratto dal Vaticano. Lo si raggiunge anche in metropolitana (la domenica mattina la polizia italiana alle stazioni consiglia attenzione alle decine di borseggiatori). La coda per entrare nella Basilica di San Pietro è di almeno un’ora in bassa stagione. Ma tant’è… Ho trovato un sito elenca 11 risposte a domande che forse avete sempre voluto porre sul Vaticano.

1. Quante persone vivono in Vaticano?

2. Quanti di questi abitanti sono sacerdoti?

3. Quante persone lavorano in Vaticano?

4. Quante chiese ci sono in Vaticano?

5. Quanti musei ci sono?

6. Quanti edifici ci sono?

7. Quante stazioni radiofoniche ci sono?

8. Quanti canali televisivi?

9. Quanti anni ha lo Stato del Vaticano?

10. Perché la Basilica di San Pietro è la cattedrale del Papa?

11. In quali lingue sono i terminali ATM nella Città del Vaticano?

Ecco le risposte: Continua la lettura di 11 curiosità sul Vaticano, pressoché sconosciute.

Come i musulmani stanno cambiando il turismo

musulmano pregaSono molti gli occidentali che rinunciano a viaggi in nazioni con usi e costumi arabi. Per contro sono  sempre numerosi i musulmani giovani, ricchi che viaggiano che trovano siti loro dedicati, e hotel attrezzati ad accoglierli, con ristoranti, alberghi e altre strutture attenti alle sue esigenze che offrono menu con piatti privi di maiale, resort con piscine separate per uomini e donne, voli aerei con sole bevande analcoliche e itinerari con interruzioni che permettono di pregare cinque volte al giorno, come prescrive il Corano.”   Il seguito, interessante, è sul seguente link:  

https://www.ilpost.it/2019/01/27/turismo-islamico-crescita/