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La Svizzera chiude le frontiere al cibo italiano?!

HO CAPITO BENE? Scrive Il Golosario di Paolo Massobrio…

Succede in Svizzera, dove nelle ultime settimane le dogane al confine con l’Italia erano diventate zona di scambio tra fattorini dei ristoranti comaschi e clienti elvetici che approfittavano del delivery tricolore. Ma nel Cantone sono scoppiate le polemiche contro il cibo di contrabbando e per “preservare la sicurezza della popolazione” l’Agenzia delle Dogane ha bloccato il commercio imponendo l’obbligo di sdoganamento. (La Verità) 

Lo Stato può finanziarsi battendo nuova moneta? Se lo chiedono … seriamente …in Svizzera…

Ricorda un po’ Pinocchio nel Paese dei Balocchi. E’ una ipotesi razionalmente orrenda anche per uno studentino al primo anno di Ragioneria… L’esperienza italiana insegna che quando in tempo di guerra gli americani stamparono le AM-Lire, ne servivano milioni per fare la spesa…  Eppure la “Moderna Teoria Monetaria (in inglese: MMT) che prevede che uno Stato si finanzi creando moneta anziché incassando le tasse, trova appassionanti dibattiti persino sul magazine di economia della Radiotelevisione Svizzera “Tempi Moderni” , che ha voluto vederci chiaro.

Il link è il seguente:

Lo Stato può finanziarsi creando moneta? – TVS tvsvizzera.it

La cattiva abitudine di non rispondere al telefono, se non nell’orario di lavoro, è dura a morire…

Va di necessità, il cibo espresso da asporto oppure la consegna a domicilio. Oggi, giovedì alle 17.30, ho telefonato al numero fisso di un caffè/ristorante/pizzeria. Ho lasciato squillare due volte lungamente ma, alla fine una segreteria mi ha comunicato: “L’utente non è al momento raggiungibile” ed ho quindi rinunciato. Ho ritelefonato alle 19, mi hanno risposto immediatamente ed ho prenotato, ormai per domani sera. La cattiva abitudine di rispondere al telefono soltanto nell’imminenza degli orari di cena è dura a morire, nonostante tutti “giaculatòrino” di avere scarso lavoro in tempi di corona virus e giurano d’esser disposti a farsi in quattro etc etc… . Ma evidentemente non a rispondere al telefono alle 17.30 …

chiusure dei ristoranti alle ore 18? Perché non alle 22?! “una pazzia che sfiora la criminalità”., commenta Edoardo Raspelli

Edoardo Raspelli commenta la decisione del governo “CHIUDERE I RISTORANTI ALLE 18 E’UNA PAZZIA CHE SFIORA LA CRIMINALITA'”

“Chiudere i ristoranti alle 18 è una pazzia che sfiora la criminalità. Vuol dire obbligare l’Italia a lavorare la metà. Pazzi, incoscienti e, politicamente, SUICIDI”. Così, con forza, con una veemenza, che di solito non gli appartiene, le parole che istintivamente ha messo domenica sera 25 ottobre su Facebook e su Twitter Edoardo Raspelli, giornalista e ” cronista della gastronomia”, davanti al decreto del governo che impone da lunedì 26 la chiusura in tutta l’ Italia dei ristoranti alle ore 18. Un distico che in breve tempo è diventato “virale”.

Edoardo Raspelli completa il suo pensiero :”E’ un provvedimento gravissimo, superfluo, inspiegabile che aggraverà ulteriormente non solo la categoria ma tutta l’economia del nostro Paese. I posti dove in Italia si mangia, ristoranti trattorie, caffetterie, bar, sono da mesi penalizzati dal sempre più massiccio(anche se comprensibilmente inevitabile)lavoro da casa che li ha svuotati, soprattutto nelle grandi città e nelle zone di uffici e fabbriche.

Ora quest’altra pessima idea ,incomprensibile, senza senso. Abolire il servizio serale vuol dire costringere alla chiusura decine di migliaia di locali, far licenziare centinaia di migliaia di cuochi sommelier e camerieri.

Queste sono le conseguenza dirette, poi ci sono le ricadute sull’indotto , e che indotto! In tutta la produzione agricola ed alimentare italiana avrà gravissime ripercussioni: già i ristoranti di ogni ordine e grado hanno diminuito vistosamente l’assortimento dei piatti nei loro menu e ridotto le cantine. Sarà ancora peggio d’ora in avanti, almeno fino a fine novembre, per vini liquori acque minerali, salumi, formaggi, frutta, verdura,pasticceria… tutto quello che siamo abituati a mangiare per vivere o per il piacere di cibo e bevande…”.

Continua Edoardo Raspelli: “Oltre tutto non capisco il senso del provvedimento: il ristorante, l’agriturismo, la trattoria, non sono luoghi soggetti ad assembramenti(almeno quelli che non violano la legge). Io, appena ho potuto muovermi ho ripreso le mie ispezioni nei ristoranti. Continuo a vedere locali(ai più vari livelli)assolutamente attenti corretti e professionali: misurazione della temperatura all’ingresso dei clienti, disinfettanti dovunque, menu lavabili, bustine per non mettere sul tavolo le mascherine di ogni cliente, mascherine correttamente indossate da patron e personale, rigoroso regolare distanziamento tra i tavoli, diminuzione dei coperti…”.

“C’è un ultimo aspetto da non sottovalutare-conclude Edoardo Raspelli- Anche a quei pochi turisti stranieri che in questi mesi vengono nel nostro Paese si è reso impossibile apprezzare uno dei motivi principali delle loro visite: certo, giapponesi russi austriaci tedeschi vengono per i musei, le chiese, i panorami ma anche per cibi e piatti, vini e spumanti.

Nizza: lotta al Covid. Arrivano 1460 militari

la spiaggia di Nizza

L’obbligo della mascherina è stato esteso dalla sola zona rossa a tutta la città. Ma ieri questa era la spiaggia di ieri e nel Centro Storico ieri mattina ho contato le persone che la portavano: si e no due su dieci. Per la settimana prossima sono previsti dei provvedimenti severi e, per sorvegliare sul rispetto delle norme sui distanziamenti e delle mascherine, in Costa Azzurra arriveranno 1460 militari; sono stati persino richiamati 125 riservisti… (fonte Nice-Matin). Molti abitanti della Costa quest’anno stanno facendo vacanze sulle montagne del Mercantour, dove non ci sono problemi di distanziamento. Da oggi è stato riaperto il Rifugio della Valle delle Meraviglie, dopo qualche giorno di chiusura per sanificazione post presenza di un positivo…