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Scherza coi fanti ma lascia stare i Santi. Invece “Assafadì” organizza party blasfemi

Sulla pagina Facebook di ‘Assafadì’ (Lascia fare a Dio, in dialetto napoletano) dei giovani PR locali, si pubblicizzano feste ‘eretiche’ organizzate a Nola (NA). Serate in discoteca con una particolare scenografia (tre crocifissi rovesciati), un logo che la dice lunga sull’ambientazione e un vocalist travestito da Papa.

Il vescovo di Nola Francesco Marino, ha scritto una lettera pubblica – disponibile online sul sito della Diocesi – chiedendo uno stop (Giornalettismo, 23 novembre).

«Sono venuto a conoscenza di ‘feste’ nel territorio nolano in cui uno dei ‘divertimenti’ è la derisione e l’umiliazione di un crocifisso rovesciato. Tali feste sono precedute da video promozionali che offendono il Papa e luoghi sacri della città di Nola come la Cattedrale». Chiedendo «alle autorità competenti di verificare se questo tipo di iniziative risponde ai criteri di legge del buon gusto e del laico rispetto delle confessioni religiose», il pastore si è poi rivolto direttamente ai ragazzi della città, ponendo qualche domanda: «Avete davvero bisogno di dileggiare la croce per divertirvi? Proprio qui, proprio a Nola, dove voi stessi siete protagonisti di una festa religiosa famosa in tutto il mondo, la Festa dei Gigli? Si può, contemporaneamente, pregare la croce e offenderla?. E, rivolgendosi ai genitori: “La croce, per i cristiani, è simbolo di amore. Il suo rovesciamento significa, di conseguenza, odio. Siete consapevoli dei simboli che entrano nella vita dei vostri figli? Siete consapevoli che questo tipo di iniziative che oltraggiano e deridono il sacro possono fare del male ai vostri figli, al loro sistema di valori, al loro rapporto con Dio, con la fede, con gli altri?».

«Anche l’eresia – conclude Marino rivolgendosi ancora ai giovani – che voi usate come logo commerciale e strategia di marketing, è una cosa seria, non un banale drink bevuto con l’illusione di essere anticonformisti» (Avvenire, 23 novembre).

Dalla propria pagina Facebook ‘Assafadì’ ha provato a giustificare il suo progetto palesemente blasfemo. «Fuori dall’ambito religioso viene utilizzato in senso figurato per indicare un’opinione o una dottrina artistica in disaccordo con quelle generalmente accettate come autorevoli. Questo è il nostro significato di Eresia». E ancora: «La nostra ‘Eresia’ era quella di dare a tanti giovani nolani e non, la possibilità di un party mensile con i migliori ospiti del bynight partenopeo». «Precisiamo – hanno concluso – che la scelta della croce al contrario è una scelta dello scenografo della quale ci assumiamo completamente la responsabilità e chiediamo scusa alla comunità offesa. Da sempre aperti al dialogo».

Notizia tratta dal sito: Aleteia.

 

 

Malattie e Invalidità: l’INPS premia l’insieme dei medici che le revocano ?! Ho capito bene?

pensionatiE’ un argomento inusuale su questo sito. Ma tant’è mi piace segnalarlo, anche come segno dei tempi che corrono.

Verranno premiati:  1) l’annullamento delle prestazioni dirette per malattia da parte del medico fiscale; 2) le revoche delle prestazioni invalidità civile; 3) le azioni surrogatorie.  Sembrerebbe dunque che per i medici dell’istituto valga la regola: “più revochi, più guadagni”. L’Inps, però, ha risposto alle contestazioni spiegando che i meccanismi di valutazione della performance rispondono alla necessità di garantire l’autonomia dell’attività professionale: per questo, è stato previsto che la retribuzione accessoria dei medici dell’Inps contenga anche, ma non solo, una valutazione sul contributo alla riduzione del debito pubblico, come quello previsto per i dirigenti dell’istituto e i professionisti legali.

Gli incentivi sarebbero dunque finalizzati a spingere il personale medico a contribuire, grazie alle sue competenze, a identificare in modo più efficace quali sono i casi d’invalidità suscettibili di miglioramento, ad esempio prevedendo una revisione più frequente dell’invalidità rispetto allo standard previsto dalla legge.

L’Istituto ha poi precisato che la performance relativa alle revoche è valutata in base al risultato di tutti i medici della regione. Pertanto, secondo l’Inps non sussiste un interesse economico privato del medico, che si scontra con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza.

La disposizione è contenuta nelle “indicazioni del Piano della performance 2018-2020 dell’Inps (allegato tecnico a pagina 61, paragrafo Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici). ”

E’ lo stralcio di una notizia che potrete trovare, completa di particolari, sul seguente link: https://www.laleggepertutti.it/253513_malattia-e-invalidita-premi-ai-medici-che-le-revocano

La recensione: ristorante LE GRAND BALCON a Nice

grand balcon a niceNizza – LE GRAND BALCON – 10 Rue St. Francois de Paule – Te3l +33 (0)493 626074 – www.legrandbalcon.net

In una città come Nizza, e segnatamente nel suo cuore costituito dalla « Vieille Ville » pedonalizzata, che ha riconquistato la sua aria di villaggio, purtroppo si possono contare sulle dita di una sola mano i ristoranti che continuano a imbandire la tavola con igieniche tovaglie in stoffa e mise en place eleganti. Uno dei pochi è questo, sito a fianco dell’antico Theatre de l’Operà, le cui tovaglie sono di un candore da “prova finestra”, le mise en place sono comme il faut e, all’interno, ci sono poltrone  e divani con braccioli comodissime, e luci creanti una atmosfera su un insieme color bordeau. Insomma un ambiente molto francese che ridà fiducia ai rassegnati che temevano che i truzzardissimo mondo dei “senzatovaglie” fosse ormai irreversibile e vincente.

L’accoglienza, pronta, cordiale, con sorrisi a trentadue denti, offre la scelta del tavolo e la asseconda fino a spingere le poltrone mentre vi sedete. Dopodiché, immediatamente, vi proporranno di ordinare un aperitivo (€ 7-15) che, se ordinato, vi verrà servito come come portassero i doni a dei principini.

Sulla carta (bilingue) il sottotitolo è « Glamour Gastronomy ». Si inizia con l’“Acte 1” (€ 14,50-23) del quale ho assaggiato una salade de kaki pomme et champignons, buisson d’endives au magret fumé, son oeuf poché; invitante in questa stagione anche la velouté de cataignes, escaloppe de foie gras de canard roti et sa tuile de pain. Potete anche scegliere di assaggiare la Variations de 4 entrées comprendente quattro portate : foie gras maison ;  Carpaccio d’ombrine au 51 et copereaux de Parmesan, croquant de fenoouille et carottes ; salade d’artichauts crus aux copeau de Parmesan ; le sandwich tiède aux truffes il tutto per 25 euro. L’ACTE 1° prosegue con tre suggestions du chef, un piatto speciale vegano, cinque tipi di risotto (15-31 euro) al Parmigiano, oppure ai carciofi violetti, °  la poire de terre, dentelle de Parmesan et foie gras, ai tartufi neri, ai gamberi.  I risotti sono serviti secondo la perfetta cottura italiana e in quantità generose (quasi da piatto unico): che sia di origini italiane il bravo chef Jean-Luc ROSSI ? Passando all’ACTE 2° ecco sette piatti di pescato a tranci (€ 24-33), tra i quali il Pot au feu, nage de légumes et coquillages parfumés au curcuma, citronelle, fenouil et orange . Disponibili quattro proposte di pesce intero grigliato, nonché sei piatti a base di carne (€ 24-40) tra i quali segnalo un filet de Boeuf au foie gras fondant, pomme purée maison (praticamente un Rossini).  Dalla ricca  carta dei DOLCI (€ 10) cito la Sacher au chocolat noir, nella quale, per la verità, di cioccolato nero c’è soltanto l’involucro, ma che comunque ha il pregio della leggerezza. Infine, per una sosta dalla spesa più programmata sono da prendere in considerazione il MENU DEGUSTATION di cinque portate da scegliersi su 8 in elenco a € 67, e il MENU L’INSPIRATION GRAND BALCON  a 36 euro che consente di scegliere tre piatti da un elenco di nove. Infine il MENU ENFANT è a 14,50 euro che offre 2 portate da scegliersi da un elenco di quattro piatti comprese le bevande.

La carta dei vini, con assortimento all’altezza del locale, ha ricarichi in linea con il praticato francese: i primi prezzi sono 37 euro per un GRAVES Chateau La Tuillerie 2015,  33 euro per un bianco Chateau Mistral;  29 euro per un Prosecco Doc Villa Miazzi.

E’ una sosta per chi desidera ama la Francia e i suoi ambienti, la sua accoglienza migliore, il servizio in divisa gentilissimo e disponibile. Una sosta romantica, con una cucina di polivalenza locale e internazionale dove i toni solo calmi, i clienti eleganti: nel tempo e spazio di una cena, ecco una nuvoletta tutta per voi.

Luigino.filippi@alice.it –

La “REGOLA RASPELLI contro i critici scrocconi…

scrocconiA una riunione degli Stati Generali dell’Informazione Turistica e Agroalimentare a Milano, la lamentela di molti ristoratori è stata che “spesso e dei giornalisti consumano gratis senza poi peraltro scrivere neppure una riga”.  Dei 200 partecipanti alla riunione nessuno ha avuto particolari reazioni,  e il Presidente ha sottolineato  che le tali comportamenti  non devono essere accettati.

Se ho letto bene, mi pare di capire che non si condanni lo “scrocco” in sé, il quale di converso  per qualche ristoratore sarebbe benvenuto purché seguito da scritti favorevoli. Ovvero, non si afferma il diritto a non essere vessati da uno scroccone ma,  dopo aver aderito allo scrocco, di godere di un buon articolo.  Non vi pare mancanza di etica reciproca? di una solita manolavalaltra all’italiana? !

L’unica correttezza professionale è la “Regola Raspelli”:  il ristoratore deve sempre presentare il conto e il giornalista critico deve sempre esigerlo e pagarlo. La pubblicità è un’altra cosa, seria anch’essa, ma altra cosa. Il critico, pagando e scrivendo onestamente,  rispetta se stesso, la sua professione di giornalista e anche quella del ristoratore che, se bravo, non ha bisogno di “soffiatine”. Le connivenze sono miserrime per entrambi, anzi, le associazioni di ristoratori potrebbero facilmente creare una prevenzione e difesa contro certi figùri di poca dignità e i loro comportamenti …

(credito foto: Dagospia)

Apre il Museo dei cibi disgustosi del mondo

cibi puzzolentiIl 31 ottobre aprirà il museo che esporrà cibi ripugnanti, considerati prelibatezze in qualche parte del mondo.

Lo squalo marcio Islandese,  il frutto di durian (puzza tanto che è vietto trasportarlha un, dall’odore cosi forte e pungente che il trasporto sui mezzi pubblici è vietato.  Ci sono anche il pene crudo di bue, il porcellino d’india arrostito (prelibatezza del Perù) e l’aringa fermentata (piatto svedese). L’Italia sarà presente con il formaggio sardo casu fràzigu o casu marzu, colonizzato dalle larve della mosca del formaggio. Il fondatore del museo è lo psicologo statunitense Samuel West.  Non mi risulta che abbiano inserito il GARUM, la salsa dell’antica Roma.

A causa dell’odore forte, molti reperti saranno chiusi nei barattoli ermetici. La gestione del museo si prevede molto costosa a causa della deperibilità di molti reperti che dovranno essere sostituiti ogni giorno. Per fortuna il museo si trova a  a Malmo  (Svezia): immagino che il museo non avrà riscaldamento…

Dettagli e foto:  http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Malmo-Svezia-museo-cibi-disgustosi-411aa6af-d29c-42e9-a782-993874df8406.html