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La pasta: regina della tavola, non solo in Italia!

“Si celebra oggi in tutto il mondo World Pasta Day . L’ Italia ne è il maggior consumatore mondiale con 23,5 chilogrammi a testa . Ma anche altri “si difendono” : 17 chili la Tunisia, 2 kg. la Grecia, 8,8 Kg gli Stati Uniti, Argentina e Turchia a pari merito con 8,7 kg, . Secondo Coldiretti l’Italia con un aumento del +33% ha quest’anno il record storico per le vendite di pasta all’estero su dati Istat nei primi sette mesi dell’anno. In Italia se ne producono 3,6 milioni di tonnellate (su 17milioni consumati) , pari a circa 1/4 di tutta quella mondiale. (Notizia tratta da il Golosario di Paolo Massobrio).

Un incontro internazionale che promette buoni frutti al termine del 50° Festival dello Stoccafisso a Badalucco.

Nel 50º Festival dello Stoccafisso di Badalucco, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria ha organizzato un incontro B2B tra alcuni rappresentanti di Enti e Imprese norvegesi e italiani (*), per promuovere le rispettive attività e incrementare gli scambi commerciali e relazionali.

Interessanti gli spunti emersi durante il colloquio, sia per la creazione di relazioni commerciali e lo sviluppo di nuove opportunità che per la presa di coscienza di alcune possibilità legate alle ricette enogastronomiche che possono coinvolgere diverse produzioni tipiche liguri, oltre all’olio extra vergine di oliva. Ad esempio, tutto il settore delle aromatiche e il settore vitivinicolo, con particolare riferimento al Moscatello di Taggia di cui Badalucco è territorio di produzione essendo inserito nell’areale della DOC Riviera Ligure di Ponente, sottozona Taggia.

“Oggi è stato raggiunto un grande risultato, avevamo allo stesso tavolo la presenza di Liguria International, il mondo dell’olio e della pesca. Credo che per il 2023 l’obiettivo sarà fare di Badalucco il centro di attrazione per l’intera provincia”, ha detto al termine Enrico Lupi.

La parte norvegese ha dichiarato, ra l’altro: “È stato davvero interessante e si sono poste le basi per trovare il modo di collegare prodotti, aziende e territori della Norvegia. Una possibilità da sviluppare. Questa è solo una prima tappa”.

(*) Hanno partecipato all’incontro Gunvar Lenhard Wie (Direttore Italia del Norwegian Seafood Council), Olaf Johan Pedersen (Country Manager Italia di Tørrfisk fra Lofoten AS), Alessandro Pittaluga (Liguria International), Ettore Biancheri della Pescheria Biancheri (ingrosso e importazione prodotti ittici), Franco Boeri (Olio Roi), Barbara Esposto (in rappresentanza del FLAG GAC Il Mare delle Alpi), Giancarlo Lavagetto (funzionario CCIAA Ufficio Promozione), Giorgio Vento (Fisascat Cisl).

Gli spaghetti, cuocerli … a fuoco spento. Alcune autorevoli reazioni sui giornali

credito foto : foodculture.tiscali.it

“Riprendiamo le riflessioni di Massimo Gramellini, che stamane nel suo “Caffè” commenta la provocazione del premio Nobel Parisi a cuocere “a freddo” la pasta per risparmiare sulle bollette.“Nel mondo di prima, quello del grande Piero Angela, erano i divulgatori a spiegare la realtà. semplificandola per renderla più comprensibile. Adesso la mediazione è saltata e persino i geni della fisica, sulla scia dei virologi, sentono il bisogno di affacciarsi al balcone mediatico per spezzare il pane della conoscenza. Contenti loro. Personalmente li preferivo chiusi nei laboratori ad analizzare provette e scrivere equazioni incomprensibili, lasciando il lavoro sporco a chi lo fa di mestiere. Nulla rende autorevoli come la distanza”. Così scrive Paolo Massobrio sul suo Golosario. Sul tema interviene anche Viviana Ponchia, che su QN stamane scrive: “Parisi deve unirsi alla brigata che non si rassegna per trovare espedienti che facciano sì risparmiare, ma non minaccino l’ultimo equilibrio su cui può contare l’Italia: basta che sia al dente. Rinunciamo al brasato, retaggio di un’epoca di sperperi spensierati: anche se a fiamma bassa deve cuocere tre ore e mezzo. Addio anche al ragù, al minestrone, alla polenta quella vera da cullare come un bambino dentro cucine trasformate in bagno turco (…) Soluzione estrema: sushi per chi può permetterselo. Altrimenti pane e mortadella, che fa subito austerity