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Cuochi televisivi e igiene in cucina

abcdLa ricerca, pubblicata da Il Fatto Alimentare, a firma della scrupolosa  Nunzia Clemente, riporta i dati raccolti da alcuni ricercatori che fanno capo al Journal of Public Health di Oxford e al British Food Journal. Eccone una parte:

“Sono state analizzate più di 100 puntate di 48 programmi di cucina differenti: dagli showcooking condotti dai volti noti della televisione fino ai talent per aspiranti cuochi, come Masterchef.

Il programma di Gordon Ramsay poi, seguitissimo nel mondo anglosassone, è stato preso in considerazione per entrambi gli studi, in virtù della diffusione capillare che lo fa arrivare nelle case di tutti gli anglofoni.

L’esito, come preannunciato, non è affatto positivo. Nella quasi interezza dei programmi esaminati, infatti, lo chef protagonista, benché smagliante nella sua immacolata divisa, si dimostra un grande zozzo.

Come prima cosa, non si lava le mani. Mai.

Nemmeno dopo aver maneggiato elementi per cui il lavaggio con sapone basico e disinfettante è d’obbligo (pensiamo a prodotti come carne fresca e uova). Soltanto in alcuni casi, ma sono la netta minoranza, il  cuoco si rivolge al pubblico da casa ponendo l’accento su questi aspetti.

Ma vogliamo parlare delle mani passate tra i capelli? O delle Continua la lettura di Cuochi televisivi e igiene in cucina

Grilli e insetti? secondo DailyBest l’80% del mondo li consuma regolarmente

insetti cibo                                                             da “Dailybest”:

“Per quanto ci sembri strano infatti l’80% del mondo consuma insetti regolarmente, mentre per noi italiani è addirittura illegale mangiarli: ma non lo sarà ancora per molto, e una start-up di Torino si sta già preparando a dovere. Si chiama Addento ed è specializzata in prodotti realizzati con la farina di grillo. Con questa farina ci si può impastare pane e focacce, loro si sono concentrati sulle crickelle, dei cracker particolari aromatizzati ai gusti più diversi.

Abbiano intervistato Edoardo Imparato, CEO di Addento, iniziando dalla domanda fondamentale…Di che cosa sanno le crickelle? Il gusto richiama quello di un prodotto da forno semi integrale tradizionale, con note aggiuntive che variano a seconda della sensibilità di ognuno di noi: dalla frutta secca ad un lieve retrogusto di crostacei. Le Crickelle sono, a oggi, aromatizzate in tre varianti: sesamo, rosmarino e peperoncino. La nota aromatica dona al prodotto un gusto piacevole ed inconfondibile.

Per il seguito dell’articolo il sito è Dailybest

Il caffè: zucchero? temperatura? Un interessante taste a Taormina Gourmet

15 Ottobre 2016. Pubblicato in Taormina Gourmet 2016

(Manuela Zanni e Alessandro Galtieri)

Si comincia dal caffè con il primo cooking show di Taormina Gourmet 2016, alla scoperta di tre pregiate mono origine della torrefazione palermitana Histo Caffè, specializzata in caffè di nicchia, prodotti da piccoli coltivatori sparsi del Centro America e dell’Africa, che raccolgono i chicchi dai loro appezzamenti di terra e li vendono direttamente nei mercati locali.

A condurre la degustazione Manuela Zanni di Cronache di Gusto e l’esperto Alessandro Galtieri, trainer e titolare del bar Aroma di Bologna. “Il caffè deve essere approcciato con la stessa competenza con cui ci si approccia a un vino o ad un formaggio di diversa stagionatura. Bisogna sentirne gli aromi, riconoscere il metodo di estrazione e comprendere i migliori abbinamenti”, dice Alessandro.
É una analisi sensoriale di mono origine, degustate a due diverse temperature, 90 e 93 gradi. Prima di iniziare si sfatano alcuni luoghi comuni. L’aggiunta dello zucchero non toglie l’amaro. È una scelta, tipica di noi italiani. “Se vi piace zuccherare fatelo, ma se avete voglia di essere esploratori provate a degustarlo senza”. Si degusta partendo dal colore della crema, dalla consistenza e dalla persistenza. Si prosegue col volume del profumo in termini quantitativi e con la finezza. Con l’assaggio,la prima sensazione è data dalla temperatura, dall’aspetto tattile e ancora da finezza e dall’equilibrio dolce, acido, amaro.   Le mono origini sono:

per la notizia completa potete consultare il sito:  cronachedigusto.it

Milano: allarme per il “mal di sushi”

Segnalo un articolo di   su Il Giornale.it che mi pare faccia chiarezza sull’argomento sul seguente link: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/milano-allarme-cibo-boom-mal-sushi-1314563.html

“I sintomi sono nausea, mal di testa, rossore della pelle e rischio di soffocamento per edema della glottide.

Dal punto di vista scientifico il “mal di sushi” si chiama “sindrome sgombroide” e chi ner “resta intossicato deve prendere cortisone o altri antistaminici, e nel giro di poche ore sta bene”, fanno sapere dall’ospedale.”