E’ prossimo un referendum per vietare o meno l’importazione in Svizzera di prodotti ottenuti infliggendo sofferenze agli animali. I prodotti in questione potrebbero essere i seguenti:
– Uova da allevamenti in batteria: gli animali vivono in spazi ristretti in gabbia, ciò che è vietato in Svizzera. – Foie gras: le oche e le anatre vengono fatte ingrassare tramite alimentazione forzata più volte al giorno. In Svizzera, questa pratica è già vietata. – Cosce di rana: le zampe vengono spesso strappate senza che l’animale venga prima stordito. In Svizzera, tale pratica è espressamente vietata. – Pellicce: gli animali sono costretti a vivere in gabbie strette oppure cacciati/catturati con delle trappole e conseguenti sofferenze. mortali. – Uova di quaglia: a causa di gabbie in batteria nelle quali non si possono praticamente muovere. Questo tipo di allevamento è proibito in Svizzera. – Altri prodotti in discussione: pinne di squalo, cuccioli di foca, pelli di rettili, carne halal e kosher (nel caso in cui l’animale non sia stordito prima della macellazione).
Chi ricorda l’Osteria dal Palmira a Carcare dove si trovava la Cucina Valbormidese. E’ diventato un ristorante didattico per gli studenti della ristorazione. Il 21 marzo il tema sono state la castagne e i formaggi e seguiranno altre serate a tema dove gli “studenti” potranno far pratica servendo dei clienti normali. I proventi verranno reinvestiti in attività formative. Per informazioni sulle serate e prenotazioni: tel. 019 514 40 20
10 anni fa in Italia c’erano 19 zuccherifici che producevano quasi 1,4 milioni di tonnellate l’anno: il 17% della produzione europea, il 75% del consumo nazionale, 7000 lavoratori oggi ridotti a 1200. Le aree dai 233.000 ettari ai 36.000 di oggi. Un paio di anni fa, una tonnellata di zucchero costava 600 euro, mentre oggi il prezzo è 350 euro. E’ lo stralcio di un articolo più completo che potrete leggere sul seguente link, con tute le motivazioni: https://www.dissapore.com/notizie/zucchero-italiano-in-crisi/
I cattolici devono astenersi dalla carne nei venerdì di Quaresima, ma il pesce non è l’unica opzione. Sono infatti permessi animali e cibi derivati dagli animali d’acqua. In latino la parola usata per descrivere che tipo di “carne” non è permessa il venerdì è “carnis”, e si riferisce alla “carne animale”. Le leggi sull’astinenza considerano che la carne deriva solo da animali come polli, mucche, pecore o maiali – che vivono tutti sulla terra. Anche gli uccelli sono considerati carne. L’astinenza non include succhi di carne e cibi liquidi fatti con la carne. Per questo, cibi come brodo di gallina, consommè, zuppe cucinate o insaporite con la carne, sughi o salse alla carne, condimenti fatti con grassi animali tecnicamente non sono proibiti. Ad ogni modo, i teologi morali hanno tradizionalmente insegnato che dovremmo astenerci da tutti i prodotti derivati dagli animali (tranne cibi come gelatina, burro, formaggio e uova, che non hanno alcun sapore di carne). I pesci sono una categoria diversa di animali. Le specie di acqua dolce e salata, gli anfibi, i rettili (animali a sangue freddo) e i crostacei sono permessi.
Per giudicare un cioccolato occorre procedere ad una osservarlo1) VISTA / COLORE
2) UDITO / RUMORE
3) OLFATTO / AROMA
4) GUSTO / ASSAGGIO
Dettagli, utili spiegazioni e anche osservazioni anche sulle preparazioni li trovate sul seguente pregevole link: https://www.dissapore.com/spesa/come-si-riconosce-il-cioccolato-fatto-bene/
Rassegna stampa e web, dritte e zibaldone per bucche sernue