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Consumare prodotti nazionali ed evitare il turismo all’estero : una soluzione o no?

Si moltiplicano un po’ su tutti i media gli appelli a consumare prodotti italiani, scegliere per le vacanze viaggi in Italia etc etc …. . Ma anche i media stranieri lanciano lo stesso appello, in particolare in Francia. Ad esempio se in Francia andranno meno Italiani, ma in Italia verranno meno Francesi… la somma algebrica dei ricavi del turismo potrebbe variare di poco il “saldo” positivo o negativo … Lo stesso vale per l’autarchia di tutte le nazioni rispetto a prodotti di importazione. Con possibilità di un certo terremoto sui prezzi oggi calmierati naturalmente dalla concorrenza causata dell’import/export …. Speriamo bene e, in questi tempi di austerità consoliamoci con il soprastante trafiletto de L’Illustrazione Italiana del 1936, che invitava gli Italiani al grande piacere di un solo pasto al giorno tirando la cinghia grazie alle benvenute “sanzioni” comminate all’Italia (il pane si otteneva con la tessera). Ma poi rifacciamoci subito clikcando sul seguente link

: https://www.youtube.com/watch?v=nzEmlPjtQPsc

Quel che mangiamo, storia, leggende, notizie, curiosità: IL TIRAMISU, DOLCE A … LUCI ROSSE

Il Tiramisù più lungo del mondo

“ La paternità del “Tiramisù, il dolce più famoso d’Italia, è contesa fra molti. L’autorevole mensile dell’Accademia Italiana della Cucina “Civiltà della Tavola” scrive che il Tiramisù ha origini nobili, dato che prevede ingredienti particolari come il caffè e il cioccolato (oltre al tuorlo d’uovo, zucchero, vino bianco e biscotti savoiardi).

La nascita è dovuta a un evento particolare: la visita del Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici alla Città di Siena, nota per la sua tradizione di pasticceria. Pare che i cuochi locali avessero deciso di celebrare  la visita del duca (noto buongustaio) con un dolce nuovo chiamato “la Zuppa del Duca”. Il dolce fu molto gradito e la sua fama raggiunse il Veneto dove la ricetta fu arricchita dal mascarpone, prodotto tipico dell’Italia settentrionale. Qui sarebbe anche nato il nome allusivo di “Tiramisù” poiché era considerato un ottimo ricostituente utile per ripristinare le energie spese dopo gli incontri amorosi. L’uovo ha sempre avuto questa indicazione a “luci rosse”.

Giacomo Casanova racconta nelle sue memorie che era solito bere un numero impressionante di uova crude prima di dare inizio ai suoi incontri e Alessandro Tassoni nella  “Secchia Rapita” narra che Marte, il dio della guerra, dopo una folle notte d’amore con Venere, si tirò su bevendo un centinaio (!!!!) di uova prelevate dal pollaio dell’oste.

Il conteso semifreddo sarebbe invece stato servito la prima volta nel ristorante “Beccherie” di Treviso dal pasticcere Roberto Linguanetto nel 1958, un dolce semplice da fare in un solo momento. Ebbe un tale successo che anche i pasticceri dei paesi vicini iniziarono ad andare in pellegrinaggio per assaggiarlo.

Il Washington Post invece ha annunciato di aver scovato a Baltimora l’inventore di questo dolce: un Avellinese, tale Carminantonio Jannacone, titolare della pasticceria Piedigrotta a Pontepiave. Costui sperimentò nel 1969 il tiramisù, ebbe successo e creò una azienda di semifreddi (Eurogel).  Successivamente si trasferì nella Little Italy di Baltimora. Il Tiramisù di Carmine Antonio sarebbe nato quindi undici anni dopo con l’aggiunta di Marsala. Proliferano le imitazioni con diverse varianti.  Qualcuno sostiene che la nascita del dolce suddetto (chiamato “El Sbatudin”) sia avvenuta proprio in una “casa chiusa” a Treviso, vicino al ristorante Beccherie e che serviva a ristorare gli incontri piccanti che avvenivano con le disinvolte signorine”.

Ringrazio Renzo Pellati autore del pregevole volume di 448 pagine“La storia di quel che mangiamo” (Ed. Daniela Piazza),  con il consenso  del quale ho tratto per voi il pezzo di cui sopra.

Luigino Filippi –

“Nutri score”: l’ etichetta a semaforo sugli alimenti. Più contro che Pro, almeno per l’Italia…

Si fa strada, in Europa, un sistema di etichettatura degli alimenti chiamato Nutri-Score. Concepito da ricercatori francesi, è un simbolo collocato sul fronte della confezione ed esprime la qualità nutrizionale di un prodotto su una scala da A (equilibrato) a E (sbilanciato), gradi evidenziati da una colorazione ‘a semaforo’. Una semplificazione pensata per aiutare i consumatori, che sembra piacere a chi fa la spesa. Un po’ meno all’industria agro-alimentare, specie in Italia.
Come funziona. Il punteggio Nutri-Score è stabilito in base alla presenza (misurata in 100 grammi di prodotto) di nutrienti o ingredienti considerati positivi per l’alimentazione, viceversa di elementi da limitare. Questi ultimi sono sale, grassi saturi, zuccheri e calorie. A far guadagnare punti sono invece fibre, proteine, frutta, verdura, leguminose, frutti a guscio e oli di colza, noci e oliva. La formula poggia su basi scientifiche. ……

Il seguito dell’interessante articolo su: https://www.tvsvizzera.it/tvs/cultura-e-dintorni/nutri-score_l-etichetta-francese-che-irrita-gli-italiani/45573282?itm_source=parsely-api?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

https://www.tvsvizzera.it/tvs/cultura-e-dintorni/nutri-score_l-etichetta-francese-che-irrita-gli-italiani/45573282?itm_source=parsely-api?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

L’HERTZON? Offre profumo/sapore tra l’olio Evo freschissimo e quello di erba tagliata…

musement.comIn un’insalata, 1-cis-hexen-3-ol, porta una bella nota di freschezza verde. Le note della cucina, o cucina sintetica, fa uso di composti puri per creare la consistenza dei piatti, ma anche il colore, il sapore, l’odore, il piccante e il fresco… Il composto che i chimici chiamano ‘1-cis-hexen-3-ol’  ha un odore (e quindi un gusto) intermedio tra erba appena tagliata e l’olio d’oliva extravergine. La società che commercializza le ha dato il nome di ‘Hertzon’ e, al momento lo vende (solo tramite internet) la « société Iqemusu” . Maggiori notize su:  https://www.lhotellerie-restauration.fr/journal/recette/2020-01/le-hertzon-a-mi-chemin-entre-l-herbe-coupee-et-l-huile-d-olive-vierge-par-herve-this.htm

179 casi di intossicazione collettiva da ostriche..

ostricheIl Ministero dell’Alimentazione francese ha ricevuto i rappresentati della filiera degli allevamenti di ostriche per fare il punto sulla situazione sulla chiusura e riapertura di alcune zone di produzione di molluschi in seguito alla contaminazione con norovirus…  La notizia completa è sul seguente link: https://www.lhotellerie-restauration.fr/journal/restauration/2020-01/179-suspicions-de-toxi-infection-alimentaire-collective-par-les-huitres-depuis-debut-decembre.htm