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Vino Kosher: è anche un vino naturale

I vini KOSHER si stanno diffondendosi sempre più anche in Italia  e anche da parte di chi vuole semplicemente essere sicuro di bere un vino naturale:

Ho trovato sul sito Italia Squisita, un articolo a firma Nicola Sprelli, che mi fa piacere segnalarvi.                        

“Il vino kosher è pensato e prodotto solo da ebrei osservanti. Un vino kosher è la proposta enologica nel rapporto vino e religione nell’Ebraismo.

Il vino kosher è pensato e prodotto solo da ebrei osservanti, ogni eventuale intervento da parte di terzi comprometterebbe l’intera produzione di vino. Ogni fase della produzione, dalla spremitura all’imbottigliamento, è affidata esclusivamente a personale ebreo. L’autorità Rabbinica, che provvede a certificare la regolare idoneità delle fasi di lavorazione nonché il prodotto imbottigliato, attesta la validità del vino kosher attraverso tre tracce distintive: l’etichetta, l’eventuale retroetichetta e il tappo di sughero con il segno di riconoscimento (o marchio del Rabbinato in questione). Il rapporto vino e religione nell’Ebraismo è molto importante perché un ebreo osservante può vere vino kosher solo se è stato realizzato con i sacri metodi del kasherut, ovvero le regole religiose dell’Antico Testamento in materia enogastronomica. A parte queste disquisizioni sull’antropologia dell’alimentazione, in Italia è possibile trovare questo vino kosher, e Italia Squisita non si è fatta perdere l’occasione di cercare e investigare. Ecco dunque il vino Kosher in Italia.

Sanremo: ristorante Glam

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Sanremo

Ristorante GLAM

Corso Inglesi 1

Tel. 0184 623131

www.glamrestaurantsanremo.it

chiuso mercoledì

 

Ha da pochi giorni nuova gestione questa terrazza chiusa, fronte palme dell’Imperatrice e, a lato, vista casinò con luminarie. Un centinaio di coperti (più una dozzina nel “Privé”), ambiente solare, vetrate terse (dietro le quali finalmente non mi son più attapirato dal freddo, come in passato). C’è il guardaroba gratuito che evita “l’adorno” di giacconi alle poltrone bianche, il personale è in divisa e parla sei lingue, c’è un maitre-sommelier capace (già all’Hotel de Paris)… Il menu degustazione viene composto a scelta dal cuoco Matteo Riccitelli (già alle Vie del Sale), prevede quattro portate a sorpresa di pesce più un dolce (45 euro). Io ho preferito imbroccare, alla carta, un ottimo Cappon Magro della tradizione (€ 16) e un buon pescato alla ligure (€ 6 all’etto). Ho “scoperto” poi che c’è anche un ragguardevole “corner” cucina dedicato alla pizza ed ho voluto assaggiarla: buona anch’essa. Ecco, forse il Carpe Diem de La Riviera di questa settimana può essere proprio questa flessibilità: l’accomodarsi “baideuei” in un ambiente “di prima”, magari soltanto per un piatto di sei Fines de Claires (€14) o per scegliere tra una dozzina di buone pizze da 8 a 15 euro (un vero “superfrizzo” quella con ricotta e San Daniele), ma senza imbrancarsi nei pur simpatici ambaradan dei pizzoranti; o ancora per il dopoteatro fino a mezzanotte… Vini ? Oltre un centinaio, ben assortiti, molti sotto ai 25 euro, ma anche birre e Champagne, per gourmet che, più che il botto, ne amano il “soupir”… anche nei prezzi.