La Pizza al tartufo soufflé (credito foto: sito on line del ristorante).
Il grande chef Christophe Cussac ha “democratizzato” il suo indirizzo; quest’estate sta ospitando il pop-up ZIA. Un ristorante a bordo piscina del celeberrimo Hotel Metropole. Avvalendoosi del dinamico duo Manon Santini e Rocco Seminara, dagli ottimi precedenti professionali in cucine reputate. E’ aperto fino al 28 settembre compreso, da mercoledì a domenica, dalle 19.00 alle 22.30. Prenotazioni +377 93 15 15 56 – odyssey@metropole.com. ristorante. Il link con la carta cibi è il seguente: https://metropole.com/wp-content/uploads/2024/06/ZIA_Carte.pdf
L’articolo di Andrea Cuomo sul Gambero Rosso, del quale qui ho già dato notizia giorni addietro, ha avuto una risposta da parte di Simone Rosti. Il link è quello evidenziato qui in basso. Tuttavia desidererei evidenziare alcuni aspetti concreti che sino ad ora non ho visto ancora trattati da nessuna parte. Premesso che: 1) per regola deontologica il giornalista critico gastronomico non deve presentarsi come tale ed anzi, deve restare possibilmente in anonimato, almeno sino a dopo aver pagato il conto – 2) Il critico deve essere remunerato per il suo lavoro da giornalista ed ottenere il rimborso dei conti dei ristoranti recensiti – 3) Nessun editore cartaceo è in grado di sopportare per intero tali voci di costo, salvo incorrere in perdita certa. Se ne deduce che il mancato rispetto di tali regole può essere foriero di compromessi che annullano la credibilità della critica. Non credo neppure che il problema sia risolvibile con introiti pubblicitari sufficienti e pubblicando soltanto via web anziché su pubblicazioni cartacee… Non resta che contare sui critici che continuano per passione, pagando di tasca loro conti anche oltre i 100 – 200 euro procapite (almeno in un centinaio di ristoranti italiani) ma, … fino a quando…? E poi?
Ristorante Yacht Club Sanremo, by PQ Prime Quality
Corso Nazario Sauro 32 – Tel. 3278186676 – yachtclubsanremo.it
L’ antica targa in ottone posta all’ingresso indica che si tratta di un “Club riservato ai soci” e così certamente è stato dalla fondazione, negli anni ‘20 del secolo scorso, per uno dei più antichi e gloriosi circoli nautici del Mediterraneo. Ma sul loro sito internet vedo che dichiarano “Il nostro ristorante offre una cucina di tradizione e territorio che incontra la ricerca e l’innovazione, con materie prime di qualità”. Ne ho dedotto che accettino anche prenotazioni di non soci e telefonando ne ho avuto conferma: c’era posto ed eccomi qui. Salita con una certa prudenza la inattesa scala reale proveniente dalla motonave Augustus del 1927, in metallo, cordami nautici, reti e corrimano dal fascino antico, eccomi alla terrazza e sala con vista verso il porto turistico e verso il lungomare di levante sino all’adiacente rio zona spiaggia Arenella.
AMBIENTE: All’interno la climatizzazione protegge dalla calura agostana e vedo accomodate diverse famigliole; ma scelgo la terrazza più estiveggiante, dove solo tre tavoli hanno le mise en place mentre gli altri, anch’essi ben tovagliati, non sono però apparecchiati. C’è calma e relax anche in pieno agosto.
ENRICO SANTULLO, cuoco ventiquattrenne originario di Arma di Taggia, prepara piatti tradizionali, presentati senza “finire” gli impiattamenti con inutili fatuaggini di pennellate e goccette come d’uso oggi, quindi i piatti vengono serviti in porzioni tradizionali. La carta è breve: tre ANTIPASTI (€ 16-20) tra i quali le buone acciughine fritte su letto di insalatone, cipolla agrodolce e salsa verde; sempreché non si desideri lo speciale Gran crudo di mare (€ 34). Tre i PRIMI (€ 18-19) tra i quali i Tagliolini al marò di verdure di stagione e gamberi; oppure gli Gnocchi dello chef ai frutti di mare. Tre i SECONDI (€ 22-25), tra i quali il Pescato al forno con verdure di contorno; oppure la Frittura del golfo con le sue salse emulsionate. Cinque i DOLCI (€ 6-10) tra i quali la Frutta di stagione flambé, con gelato: una preparazione che, se volete, viene flambata a lato del vostro tavolo (fatto ormai rarissimo a trovarsi nei ristoranti).
Per chi preferisce, esiste anche il MENU CORRENTI DEL GUSTO (€ 60), di cinque corse (ora i “fine dining” usano chiamare “corse” il susseguirsi delle portate), selezionate dalla cucina e servite per l’intero vostro tavolo.
Il SERVIZIO, di ALESSANDRO BATTAGLIA, cui non mancano esperienza, capacità, maniere semplici e sincere, nonché quello della sorridente VALENTINA FILIPPONE la quale è anche di una certa simpatica verve, scorre via liscio e rilassato.
La CARTA DEI VINI, 10 bianchi, 2 rosé, 7 rossi, 6 Vini Spumanti, non offre liste lunghe, però però elenca case reputate (Lageder, Jerman, Cà del Bosco, Laurent Perrier…). Avendo scelto due vini risultati poi esauriti, mi sono recato alla cantinetta frigo di sala dove ho scovato un Monthuys, che meritava veramente. I prezzi sono anche ragionevoli.
CONCLUDENDO: E’ un ristorante che mi pare valga la pena di scoprire da parte di chi sino ad oggi non lo ha avvicinato ritenendolo un club destinato solo ai soci, oppure un sito per meeting e banchetti. Come ristorante per coppie amici e famiglie è un indirizzo dove non cercare frivolezze, ma un posto di tono, carino, con ambiente e cucina tradizionali, dove sentirsi finalmente un po’ a casa. A prezzi contenuti, per un utile … “tagliando periodico” rassicurante. Se non lo conoscete, veniteci presto prima che finisca l’estate, ne varrà la pena e ricordate: il “poipoi” è il papà del “maimai”!
E” mancato l’altro giorno MICHEL GUERARD, l’ultimo dei grandi cuochi del filone della Nouvelle Cuisine. Negli anni Settanta la Nouvelle cuisine ha cambiato il nostro modo di mangiare. Anche se nessuno sembra capirlo. Il sito de Il Gambero Rosso fa meritoriamente un po’ di storia della cucina che ha cambiato il mondo della ristorazione, confronta la cucina con lo spirito dei tempi che condannava a morte i vecchi riti e ricette. Nacque il seguente Manifesto della Nouvelle Cuisine, molto praticato ancora oggi, ma che purtroppo è spesso soltanto in parte scimmiottato come alibi per servire quantità da fame a prezzi da principi:
Non cuocerai troppo
Utilizzerai prodotti freschi e di qualità
Alleggerirai il tuo menù
Non sarai sistematicamente modernista
Ricercherai tuttavia il contributo di nuove tecniche
Eviterai marinate, frollature, fermentazioni, ecc.
Eliminerai le salse e i sughi ricchi.
Non ignorerai la dietetica.
Non truccherai la presentazione dei tuoi piatti
Il link per l’articolo completo e le foto è il seguente:
… luoghi di campagna più o meno ameni che in molti casi tirano fuori pranzi precotti e salumi e formaggi dozzinali. E gli avventori sono contenti così perché mangiano tanto e spendono poco. Un interessante ricerca di CiboToDay: il link è il seguente: