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La recensione. A Pietra Ligure il Ristorante MACHETTO

Pietra Ligure – MACHETTO – Via Vittorio Veneto 23
Tel. 3401210313 – www.machetto.it
Quasi tutto il centro della cittadina è una isola pedonale ma, se riuscirete a parcheggiare sul lungomare, magari davanti ai bagni Flora, basterà poi varcare il portico verso la grande piazza della Basilica di San Nicolò e da essa proseguire diritti verso la quarta traversa: in totale una passeggiatina piacevole, grazie anche l’amenità del grazioso centro fiorito e molto ben arredato e curato anche nei vicoli.
Veniamo alla cucina e leggiamo i titoli. Vuoi vedere che il cuoco/patron GIUSEPPE AURICCHIO (classe 1988, con precedenti presso il mentore Wojciech Modest Amaro a Varsavia e poi, in Italia, da Crippa e Sadler), ha voluto abbracciare una certa liguritudine, ma con varianti personalizzatissime ed anche con qualche guizzo di cauta inventiva nei piatti, riuscendo persino a razionalizzare alcuni processi di cottura e assemblaggi?! Già, e il risultato raccoglie molti consensi, soprattutto da parte di chi ama la cucina ligure ma non è fanaticamente sciovinista. La CARTA CIBI presenta innanzitutto il MENU MANO LIBERA (€ 60), di cinque portate scelte dallo chef tra tutte le proposte della carta, obbligatoriamente per tutto il tavolo ed anche escludendo la scelta alla carta se il tavolo supera i sei commensali. La lista prosegue con Coperto 3,50 (buoni e caldi i pani, la focaccia e gli apetizer di benvenuto) e prosegue con cinque ANTIPASTI (€ 16-25), tra i quali la Cipolla cotta nel fieno, burro lievito e olive nere; sempreché non preferiate la Testa di pesce in cassetta, citronette alle erbe, mostarda di chinotto di Savona. Dei quattro PRIMI (€ 18-22) assai originali sono i “levantini” Croxetti con salsa maggiorana e pinoli su un generoso velo di gamberi crudi; oppure il Risotto con carciofi, limone e liquirizia. Dei SECONDI (€ 20-28), cito la personale versione del Cappon Magro, “tradotto” in una ottima insalata di mare e di terra; oppure il Trancio di Pesce alla brace con il suo fondo ristretto ed il contorno di patate a parte. Cinque i DESSERT (€ 10-15) tra i quali la Selezione di formaggi dell’Agrifermenteria Cornus; oppure la Torta di riso dolce con zucchero alla lavanda “Petrae” di Pietra Ligure.
CARTA VINI: elenca una sessantina di etichette, ben selezionate, tra le quali cito il Vermentino DOC Colli di Luni 2023 di Ottaviano Lambruschi a 35 euro (alla data del mio passaggio marzo 2025).
IL SERVIZIO? Bravi tutti, sotto la direzione di DOMINIKA, compagna di vita e di lavoro di Giuseppe Auricchio. Passano con discrezione per verificare che tutto proceda bene, non vi interrompono con degli impersonali “Tutto beneeee?”, se state conversando, ma si limitano ad una occhiata con sorriso: applausi!
L’AMBIENTE : come potete vedere dalla foto, tratta dal loro sito Internet, l’ambiente è informale ma con gusto, sia per l’arredo che per l’illuminazione e prevede persino un angolo guardaroba all’ingresso (per cui la sala non ha il diffuso aspetto da dopolavoro con giacconi appesi alle sedie che ho trovato persino in un hotel 5 stelle). Le sedute sono razionali e con cuscini leggerini, mentre i tavoli sono purtroppo senza tovaglia, ma con seri tovaglioli in stoffa consistente che possono essere riconvertiti in tovaglietta (ho poi chiesto un secondo tovagliolo e, pur un po’ sorpresi, mi hanno accontentato).
CONCLUDENDO: è il locale non impegnativo ma invitante e di una certa classe che tutti vorremmo avere sottocasa, in un ambiente di design, con clientela che ha toni discreti, dove gustare una buona cucina, in una atmosfera informale, con servizio curato e gentile e spesa a partire da 47,50 euro per due piatti più dessert alla carta, oppure con un menu di 5 portate a 60 euro: bravi, davvero bravi!
A Sanremo: il ristorante FLIPPER

Sanremo: FLIPPER – Corso Mombello 46 – Tel. 0184532986
Il locale splende nella notte del centralissimo Corso Mombello. E’ un insieme accogliente e festoso, ma non kitch, con clientela eterogenea, dove ognuno trova il suo spazio acconcio e dove a volte, anche nei feriali, sono costretti a doppi turni: un successone.
Ecco la CARTA (in italiano, inglese, francese e russo) che, previo coperto di 3 euro, elenca cibi che NICOLA DA BARI e il suo nutrito staff, preparano per tutti i gusti e tutte le borse, facendo sentire benvenuto sia il cliente che è a dieta, sia i pantagruelici festanti che fanno serata.
ANTIPASTI DI MARE (€ 13-30) dalle Ostriche, al Misto di pesce crudo, oppure il classico Polpo a bocconcini, con patate, alla maniera rivierasca d’antan, come ormai raramente reperibile, cioè mondato, morbido e non servito a tentacoli interi nel piatto. Comunque i più optano per l’internazionale Antipasto misto Flipper.ANTIPASTI DI TERRA (€ 12,5-15) , tra i quali il Tagliere misto di salumi e formaggi, oppure il generoso e saporoso Vitel tonné.PRIMI DI PESCE (€ 18-40) tra i quali gli Spaghetti alla chitarra con gamberi e lime, oppure gli Gnocchi, seppie, gamberi, zucchine, pomodori pachino.PRIMI DI TERRA (€ 12-20): Ravioli o tagliatelle con possibilità di una cinquina di condimenti, oppure i buoni Paccheri con salsiccia melanzane e guanciale.SECONDI DI MARE (15-35. ), tra i quali i Gamberoni di Sanremo in quattro versioni, sempreché non optiate per la Grigliata Speciale che può essere un piatto unico.SECONDI DI TERRA (€ 15-40) che spaziano dai vari Filetti, sino alle Tagliate di Angus, Tomahawk per due persone…Per i DOLCI non c’è carta, ma un cabaret che “viaggia” tra i tavoli con una decina di proposte “de visu”, tra le quali c’è la loro Torta al cioccolato, di giusta consistenza (direi 70%) e senza le risparmiosità che da qualche tempo sono praticate altrove (stante il raddoppio del prezzo del cacao).
NON ho trovato proposte di MENU; praticamente da qualche tempo i menu si trovano nei ristoranti di cosiddetto “fine dining”, accomunati da conti roventi, che impongono una mensa senza la possibilità di scegliere alla carta. Beh qui non succede e i prezzi sono giusti: grazie Libero!
La CARTA VINI è un tomo di ben 35 pagine, delle quali tre dedicate agli Champagne, cinque alle “bollicine” italiane, 11 ai vini bianchi, 19 ai vini rossi ed una intera pagina a quelli da dessert. I loro prezzi, molti sotto ai 30 euro, sono davvero per tutte le borse, anche per quelle pronte a permettersi i 5 mila euro per i blasonati Petrus 2020 o un più “risparmioso” Romanée Conti 2021 a 4 mila … Sono molte le mezze bottiglie sempre più richieste. Vengono indicate le gradazioni alcooliche ed i nomi dei vitigni.
Il SERVIZIO, compreso quello dell’”anfitrione” he governa la porta d’ingresso, è rassicurante, professionale e gentile e completa una bella serata in un locale che, evitando le fantasiose rie nei piatti, è ininterrottamente dalla sua apertura, un locale di tendenza che non ha mai perso un colpo per anni e anni …
Anticipazioni sulla Guida Michelin: tre ristoranti d’albergo della Costa Azzurra perdono la stella Michelin

L’Hotel Cap Estel a Eze sur Mer
Ecco qualche anticipazione sulla prossima guida Michelin francese. In Costa azzurra perdono la stella: 1) La Table de Patrick Raingeaud dell’Hotel Cap Estel a Eze (dopo 13 anni si è ritirato lo chef l’autunno scorso). 2) Il ristorante del magnifico Chateau Saint Martin a Vence, diretto dallo chef Jean Luc Lefrancois. 3) Lo Yoshi a Montecarlo, unico ristorante stellato che faceva cucina giapponese, causa lavori all’albergo… Prossime notizie a breve, quando saranno invece rivelati i NUOVI stellati costazzurrini. (notizia tratta da ice Matin di oggi)
A Bordighera il Ristorante La Cicala

Bordighera Alta – RISTORANTE LA CICALA
Via Lunga 16 – Tel. 0184 262 815 – 389 174 3744
L’AMBIENTE oggi lo trovate completamente rinnovato, così come sono state totalmente sostituite le attrezzature di cucina e gli impianti elettrici. Loro malgrado, la causa è stata un allagamento del locale, di una trentina di centimetri sotto al piano strada, che li ha costretti ai gambali: dura prova, come inizio 2025. Ma l’indole fattiva di CRISTINA VOLCAN (un cognome perfettamente adatto a questa persona) ha alacremente rimediato alle conseguenze del sinistro. Hanno rifatto da cima a fondo anche la sala che oggi risulta anche più piacevole di prima; grazie ai toni soft, alle illuminazioni strategiche, all’insieme “decontracté”. La casa, con i suoi pochi tavoli, è ormai un cenacolo per amici fedeli, dove si viene accolti con gentilezza e quasi festosamente dalla dinamica patronne. Anche il vago sottofondo musicale è piacevole e non “prevale” sul chiacchiericcio della saletta.
Confesso che rimpiango ormai da un lustro i loro ineguagliabili “tortiglioni” che facevano parte del coperto, in luogo dei quali oggi potete gustare dei buoni frittini di panissa, che comunque sono un invitante apetizer cortesemente offerto, oltre a qualche altro amuse-bouche … Ma veniamo alla carta.
ANTIPASTI: sono otto (€ 14-35), dalla Zuppetta di pesce locale (€ 19), sino al Crudo della festa composto da orata locale e scampi (€ 35).PRIMI PIATTI: sono sei (€ 15-25), tra i quali i Tagliolini riccio e uovo a 62° (€ 23), oppure i virili Ravioli di carciofo in salsa di noci (€ 17).SECONDI: sono quattro (18-45), tra i quali cito la Cima alla genovese (€ 18), nonché il variopinto ricco piattone di Scampi locali alla griglia (€ 45).DOLCI: sono sei (€ 9-10), tra i quali le Bugie che, se accompagnate da zabaione con gelato, risulteranno anche morbide; oppure il vistoso Bacio alla nocciola ricoperto di cioccolato e nocciole pralinate.
Il SERVIZIO, solerte e conviviale, è ben attento alle vostre preferenze e giunge persino a portarvi spontaneamente un secondo tovagliolo in stoffa se, come me, userete il tovagliolo d’ordinanza come tovaglietta per coprire quelle single in ecopelle ormai purtroppo in uso in diversi locali, in primis molti stellati … .
La CARTA VINI è un bel momento per assortimento e prezzi. Inoltre, caso più unico che raro, se desiderate soltanto 250 o 500 cc., scarafferanno una bottiglia da 750 cc, travasandone una parte in una foglietta di vetro da mezzo litro o in un quartino, tipo osteria d’antan, senza trascurare di servirvela in un piccolo secchiello per il ghiaccio: quando si dice la cura dei particolari …
CONCLUDENDO: un locale alla mano ma molto curato, senza “scorciatoie” nel servizio, con cucina che non si arroviglia su troppi particolari e in definitiva risulta casalinga. A prezzi normali. Dimenticavo: nella bella stagione hanno anche un grande patio all’aperto dove si può godere di bella frescura e, particolare non da poco, godere della piacevolezza di un centro storico da poesia ..