Badalucco – OSTERIA CIAN DE BIA’ – Via Silvio Pellico 14
Tel.320 662 2079 – 338 893 0343 – www.ciandebia.it
Badalucco,“porta” importante della Valle Argentina, da qualche anno si è ingentilita, prova ne sia che all’ora giusta in diversi caffè non mancano le signore che sorseggiano l’aperitivo. Che bello fermare l’auto in piazzetta, godersi una passeggiata nei vicoli ombrosi dove alle ore giuste il sole rasenta i muri, prima di recarsi al parcheggio definitivo e poi, mentre si attraversa il ponte, godere della vista dei gorghi e del lavatoio dell’Argentina, con le colline verdeggianti che fanno da sfondo a un borgo austero e tutto in salita… Dalla strada provinciale si stacca un vicoletto, con fiori, spazi per sedersi e una scala sempre illuminata che adduce alla porta oltre la quale la scala cambia in elegante boiserie. Eccovi arrivati. Due salette, la prima più tranquilla, dove c’è anche la possibilità di vedere di tanto in tanto la cuoca uscire dalla cucina. La seconda, una bomboniera con pietre a vista, impianti elettrici a treccia come nel secolo scorso, una piccola libreria sopra a un caminetto e altre piacevolezze, un fiore ad ogni tavolo.
Ma veniamo al cibo. C’è un menu fisso. Il proprietario vi domanderà se non desiderate qualche prodotto, dopodiché “passerà” e “tornerà” con le portate: potete servirvene o “passare”. Ad esempio la sera della mia cena il bendidio è stato il seguente: Frittelle di Fagioli bianchi di Badalucco, morbidissime e a giusta temperatura – 2) Fiocco di crudo fresco tagliato sottilissimo – 3) Insalata russa come quella che gli ex bambini trovavano dalla nonna, – 4) Vitel tonnato dal sapore delicatissimo – 5) Brandacujun all’Aglio di Vessalico, certo tra i migliori che si possano trovare nel Ponente – 6) Ravioli di bietole ed erbe della valle secondo la tradizione vegetariana – 7) Coniglio grigio di Carmagnola alla Ligure, secondo un’altra tradizione – 8) Budino classico inenarrabile. Il tutto non a scelta, ma a proposta, servito in quantità generose e senza alcuna pressione nel caso tralasciaste qualche portata e per un totale di soli 30 euro.
La carta dei vini , sottoplastica, ormai ha oltrepassato le 150 etichette, liguri, piemontesi (notevole la proposta dei Barolo) e anche di altre regioni, conservate in fresche cantine in pietra; molti vini costano intorno ai 15 euro. Da poco tempo offrono anche qualche camera, dove si rifugia chi cerca la Liguria di Ponente più autentica, quella che considera più gli orti che al mare, più l’olio d’oliva le salse sofisticate, più un vino locale che gli Champagne (che comunque sono in carta a 22 euro, un prezzo che non ho mai trovato da nessuna parte per un ragguardevole Jean Comin…).