Badalucco: le Macine del Confluente entrano nella Chaîne des Rotisseur

macine confluente                          Badalucco LE MACINE DEL CONFLUENTE

Loc. Oxentina Tel. 0184 407 018 – www.macine.eu

La Chaîne des Rotisseur è una prestigiosa associazione mondiale, con 36 Baillages (sedi) in Italia, il cui stemma è uno scudo circondato da fiori di giglio e da due catene, tra le quali sono iscritti il nome dell’Associazione e due date di fondazione: 1248 e 1950. Le catene simboleggiano l’unione fra tutti i componenti della Chaine;th[1] quella esterna simboleggia quella fra soci non professionisti (Amateurs), quella interna fra soci professionisti (Professionnels). Tra questi ultimi (soltanto 2.200 in tutto il mondo), è ora incluso anche Gianluigi Prevedini, titolare della Locanda Le Macine del Confluente. Quest’ultimo è un complesso alberghiero intimo e accogliente, che ha segnato un passo avanti nella qualità delle strutture in Valle Argentina, richiamando in questa valle persone mai viste in precedenza, tra i quali moltissimi stranieri. Si tratta di una struttura di ampio respiro, immerso nel verde della campagna e circondato da orti-giardino, con spazi all’interno e all’esterno ben sistemati, dove il comfort non ha mai alcuna caduta di tono.

Ma veniamo al cibo che si trova presso il ristorante. Sei antipasti (€12 -14), tra i quali la millefoglie di Foie Gras d’anatra, pan di spezie, castagne e Fagioli bianchi di Badalucco, oppure polpo cotto a bassa temperatura, grigliato su crema tiepida di zucca e briciole di Amaretti. Quattro primi (€ 10-13), tra i quali i tagliolini di semola di grano duro ai carciofi di Sanremo, olive taggiasche, olio evo e granella di speck; oppure gli gnocchi di patate di Badalucco al ragu in bianco di agnello e menta. Sei secondi (€ 12-20), tra i quali la reinterpretazione del coniglio, farcito e servito al profumo leggero di lavanda con patata al cartoccio; oppure la più “virile” Tagliata di Angus Irlandese sull’ardesia con verdure grigliate e patate al rosmarino, oppure una originale e leggerissima Cima di mare…di calamaretto farcito su tavolozza dei sapori dell’orto. Per facilitare una scelta (sempre più frequente) i tre piatti vegetariani presenti in carta sono chiaramente indicati con un asterisco. Al dessert è proposta una ricca degustazione di formaggi di latte vaccino, pecora e capra su miele e composta di frutta (€ 12), oppure, tra le sette proposte di dolci, la scelta inconsueta potrebbe essere il semifreddo al Chinotto di Savona.

Nella carta dei cento e più vini c’è un Chianti La Pieve in una bellissima e desueta fiaschetta di raffia (16 euro); offrono anche due buoni vini della casa a 8 euro e, infine, è disponibile anche uno Champagne Brut Gran Cuvée Moutard che, sfavillando nel simpatico secchiello a sacchetto, consente un figurone con soli 36 euro. Il Menu Degustazione, a 34 euro, è composto da quattro piatti  generosi, con qualche possibilità di scelta. Infine il menu Bambini è a 18 euro.  Anche le poche camere, con look differenti una dall’altra, completano una sosta gradevole, rilassante, scacciapensieri, così come del resto il vostro tavolo in legno massiccio davanti a ben due caminetti scoppiettanti oppure, nelle belle giornate in  stagione, anche a bordo piscina nel silenzio della campagna con il gorgogliare dell’Argentina che scorre a pochi metri. Tutti tornano, quindi prenotate sempre!