La recensione: a Dolceacqua: ristorante A Viassa

Dolceacqua

A VIASSA

Via della Liberaziomne 13

Tel. 0184 206 665

www.ristoranteaviassa.it

 

Dolceacqua, reginetta indiscussa di questa valle, offre da tempo un discreto numero di locali e ristoranti, ma anche degli itinerari medioevali interessanti che meritano che il visitatore giunga qui con larghissimo anticipo rispetto all’orario di cena, per scoprire un mondo un po’ negletto alla fretta di oggi, che merita proprio di essere conosciuto: molti poi tornano poi più volte, prendendo il tempo necessario… Aiuta anche il fatto che gli abitanti sono gentili con i “foresti”…

Al ristorante A Viassa Stefano Cassini è un professionista DOC; lo ricordo come maitre una dozzina di anni orsono all’indimenticabile ristorante Via Romana di Bordighera, dove per lungo tempo ne è stato la colonna. Ormai da anni s’è accasato qui e ai fornelli ha chiamato un suo quasi omonimo, Aimone Cassini (non è un parente), che in cucina esegue diligente secondo le sue consuetudini e la conoscenza della cucina tradizionale di valle, sia per quanto riguarda il pesce che la cucina terragna.

Il locale è bianco e solare, la sera vira al romantico grazie ad una dozzina di piccole sfere che pendono dal soffitto e illuminano la sala. I tavoli sono distanziati quanto basta e sono per apparecchiati: resistono le tovaglie e le stoviglierie sono di qualità. In tavola un corto calice di tulipano rosso, il cestino con panini caldi, la bottiglia (a norma) di Olio Extravergine d’Oliva Crudum di cultivar Taggiasca con tanto di tabella nutrizionale.

a viassa 084 - CopiaDopo l’aperitivo di Prosecco con Panissa fritta (€ 4) la scelta verte su cinque antipasti (€ 12),tra i quali i Previ, ovvero dei fagottini di verza e salsiccia, oppure l’insalata di carciofi e gamberi scottati con mousse leggera alle acciughe (facoltativa). Assaggiandone tre si spendono 18 euro.

Dei tre primi (€ 12) cito le farfalle fatte a mano al sapore deciso di sarde e cime di rapa oppure il Risotto al coniglio e Rossese di Dolceacqua che non manca mai in carta.

Dei tre secondi (€ 16) il pescato del giorno con verdure di stagione è la scelta più “ordinaria”, ma anche i calamari in padella al pangrattato e limone con crema di broccoli possono essere una buona alternativa.

Al dolce (d’obbligo il gelato di michette e riduzione al Rossese) spunta anche una bella selezione di formaggi locali servita con miele confetture e marmellate con cui si può chiudere in bellezza.

La carta vini è una bella sorpresa per le numerose bottiglie elencate e anche per i prezzi ragionevoli. Molti vini sono sotto ai 20 euro e si possono anche scegliere le “bollicine” dello Spumante Brut di Ribolla Gialla della Forchir in carta a 19 euro.