Anni addietro insistetti con Raspelli per portarlo al liceo alberghiero di Nice. Ed egli ne fu talmente entusiasta da dedicargli l’articolo di cui sopra, addirittura sulla prima pagina de La Stampa che concludeva, con l’augurio che un giorno fosse venuto qui, a ispirarsi, il nostro Ministro del Turismo!
Ci sono tornato nei giorni scorsi: l’ambiente è un po’ trasandato, l’accoglienza è stata così così, il menu fisso viene declamato solo a voce e le ricette non sono invitanti; si respira anche una certa tensione in sala… Unico particolare positivo: la carta vini ben fornita. Ho pagato 15 euro e sono uscito appena possibile rinunciando al dessert.
Certo, si sa che in una scuola alberghiera non si può pretendere la perfezione, anzi io son venuto qui per respirare nuovamente quel pathos d’insieme tra ambiente+ cucina + insegnanti + allievi del quale avevo goduto più volte anni addietro, ma non è stato più così: un cambiamento in peggio che mi è proprio dispiaciuto.
Speriamo che i prossimi lavori di rinnovamento (6,5 milioni) portino aria nuova all’insieme…