Imperia – ENOTECA LA FOCE NON SOLO VINO
Via B. Bossi 44 (Borgo Foce) Tel. 0183 651 523
Dopo qualche ghirigoro per il parcheggio (ma hanno qualche risorsa per i casi “disperati”) eccovi in questo locale che ha l’aria di una trattoria, ma ha piatti da serio ristorante classico. I soffitti sono a botte ma con un po’ di antieco costituito da archi in pietra, i tavoli, i mobili e le sedie sono “solidi” e quasi severi, la mise en place è con tovagliette, il pane è simpaticamente servito in un sacchetto da panettiere aperto, la musica di sottofondo resta, appunto, in sottofondo (mica sempre altrove, pofferbacco!). Nonostante l’ubicazione nel movidaiolo quartiere marinaro, la cuoca patronne ha mantenuto il passo e la “filosofia” del suo ex-ristorante di campagna, l’Antico Forno in frazione Piani che i “diversamente giovani” ricordano certamente. La famigliola, come allora, si fa in quattro sia in cucina che in sala e il servizio risulta pronto, attento, gentile e anche di piacevole verve (se la gradite) da parte del figlio (un camaleontico laureato, insegnante, appassionato di vini).
Ma veniamo al cibo: Cinque bruschette (€ 4,50 – 7,50), tra le quali m’è parso ovvio scegliere quella “All’Andrea” che trae il nome dalla Piscialandrea tipica Imperiese, senza per carità rischiare l’incolumità facendo dei distinguo tra le ricette dei diversi quartieri di Caccielotti e Ciantafurche. Tra i sei antipasti (€ 9-15), a parte il generoso Tris del giorno, gli amanti dei formaggi potranno scegliere la “Degustazione di formaggi” che, pur essendo liguri, sono inconsueti e quindi preziosi. I puristi li preferiscono da soli, ma per i golosi più “depravati” la goduria è trovarseli serviti con sei differenti marmellate e miele, in accompagnamento ai sei tipi di formaggio.
Tra i cinque primi (€ 9-11) cito le tagliatelle alla chitarra al ragu di coniglio, ma anche i semplici ravioli di borragine all’olio EVO e scaglie di Parmigiano sono buonissimi e in perfetta linea con l’attuale tendenza vegetariana. L’olio è di loro produzione, la ottiglia è in tavola e qualche intenditore del posto potrà riassaggiare davvero il sapore “antico” di queste valli, pungente quando ancora fresco di frangitura, nonostante il titolo di acidità di soli 0,2%
I secondi (€15-17) sono cinque, tre di terra e due di mare. Cito il coniglio ai sapori liguri e il gran fritto di mare. Per i dessert le proposte variano di giorno in giorno: al mio passaggio m’è parso invitante il “Fiori e Frutta”, ovvero un tortino alle susine con gelato al miele, fiori d’arancio su briciole di pane candito (!) crema al gelsomini e rosa canina: una ottima conclusione del pasto.
Esiste anche un conveniente Menu Degustazione di sei portate a 40 euro i cui piatti vengono proposti a voce, non è specificato se per tutto il tavolo, come d’uso. La carta vini è un poderoso volume da 400 vini, solo italiani, che richiede tempo ma non molto danaro. Nella prima pagina vi è l’indice regione per regione
I prezzi sono veramente rispettosi del vostro portafogli: prove? Vintage Tunina € 47, Taurasi Terradora € 31, Cervaro della Sala € 38, Rosso Montalcino Barbi € 18; per non parlare del Vermentino Lunae a € 16, oppure del rosato SciaceTra Nirasca a € 16. Una sosta informale, che nell’insieme costa poco ma vale un Perù! In inverno è meglio prenotare un tavolo lontano dall’ingresso.