Il sito “Bufale un tanto al chilo” ha pubblicato: “ Ci risiamo, ancora una volta alcuni giornali riportano informazioni senza completare l’opera, lasciando così il lettore con un’informazione a metà:
L’Ue contro le olive taggiasche: “L’Italia deve cambiare il nome”
Amo le olive italiane, come mi piace tutto quanto rende il nostro un grande paese, perlomeno dal punto di vista culinario; lo dimostra la mia pancia, per fortuna ora in fase di dimagrimento. Ma pur amando la cucina italiana e le nostre olive mi tocca fare qualche precisazione. Non metto in dubbio le parole riportate da tante testate, l’Unione Europea ha chiesto una modifica al nome delle rinomate olive liguri, da taggiasche a giuggioline, il motivo?
“La normativa comunitaria impedisce di ottenere il riconoscimento delle Dop dell’oliva taggiasca perché nella denominazione è inserito il nome di una varietà vegetale – si legge sulla Stampa – l’unica possibilità sembra essere quella di rimuovere il conflitto tra il nome della denominazione di origine ed il nome della varietà vegetale”
Fin qui tutto ok, o meglio, comprendo il risentimento, ma se esiste una norma che sostiene che il nome di un prodotto a denominazione d’origine protetta non può portare il nome di una varietà vegetale non comprendo cosa si possa fare, se la normativa c’è e gli altri si attengono. Negli articoli oltretutto vedo un certo livore contro i francesi, pare infatti che stiano cercando di fregare l’affaire olive agli italiani. La cosa m’incuriosisce, la prima cosa che trovo è una pagina Wiki, collegata come versione a quella italiana, che sostiene che in Francia quelle che da noi sono definite taggiasche sono chiamate Cailletier e si coltivano da sempre nella zona di Nizza e dintorni. Ma lasciamo perdere questo particolare per un secondo.
Potete leggere il seguito sul seguente link: http://www.butac.it/taggiasca-vs-giuggiolina/