Pietra Ligure – IL VECCHIO CUOCO
Via N. C. Regina 20 – Tel. 019 2077146
L’infallibile gourmet Rosanna Fugassa, che mi ha segnalato questo locale aperto a maggio, ha colto nel segno ancora una volta, ed eccomi qui a rallegrarmi per la “scoperta” di un indirizzo piacevole, sincero e conveniente. Basta “portarsi” nei pressi della Caserma CC nel centro storico ovest, non senza aver prima ammirato i dintorni d’arte floreale che guarniscono le vie circostanti, partendo da Via Foscolo. L’insieme del locale è “popular-minimalista” con buon gusto e inventiva: sotto al soffitto una bella struttura di topia in castagno con angoli ammantati di antiche reti d’Oneglia, pare attendere soltanto la salita dei viticci di una pianta di vite, non manca un’antico portone chiodato, le mensole rette da assi da carro ai muri in pietra sanno di cantine d’una volta, il pavimento è a piastrelle esagonali e non bordeaux come quelle d’uso antica Liguria, ma di inconsueto color chiaro, i lampadari sono moderni ma a goccia, il tovagliato è perfetto come la sistemazione dei tavoli, ai quali delle poltrone, comodissime, vi faranno sedere come in un “grand restaurant” (mi hanno ricordato quelle dell’ ex Palma di Alassio). L’accoglienza è premurosa, il servizio desto e sorridente, con tutti, senza fare figli e figliastri come spesso succede anche nei migliori indirizzi. So che una recensione solo positiva sembra “venduta” ed è meno “divertente” per il lettore ma, a volte, come scovare difetti? Ecco, sì, la porta d’entrata è sempre aperta verso un tratto di strada più bruttino che bello, le poltrone non hanno braccioli, ma poi non avrei altro da lamentare, dal momento che anche la musica di sottofondo, almeno al mio passaggio, era piacevolmente eterogenea e a volume giusto. Tra i cinque antipasti (€ 9 – 15) sono da gustare i generosi calamari padellati con salsa all’erba cipollina, ma è anche invitante il tortino di acciughe con pomodoro e basilico. Dei sette primi (€ 10-15) ho assaggiato dei semplici e buonissimi tagliolini freschi al pesto con patate bollite al momento (vivaddio) e fagiolini anch’essi di raccolta e bollitura all’istante. Sembrano particolari scontati, ma quante volte le patate bollite sanno di … “ieri” etc etc… Dei nove secondi (€ 12-24) ho assaggiato una dignitosa scaloppa di branzino di Orbetello, ma ci sono anche portate a base di carne che, come il coniglio al Vermentino e panissa, sono decisamente invitanti. Nella carta dolci (€ 5) c’è un bonet agli amaretti che ha il sapore di casa e dell’infanzia, ma anche una bella selezione di torte e crostate a carrello, rigorosamente di casa.
Tra i 27 vini della carta ho scelto, servito a temperatura, un gradevole Spumante “Alma Gran Cuvée Bellavista” (ma perché in etichetta l’aggettivo “gran” è scritto in italiano, anziché con la “d”, visto che il sostantivo “Cuvée” è poi scritto in francese?). A parte questi miei sofismi che non riguardano l’oste, quasi tutti i vini hanno prezzo sotto ai 20 euro, e sono ben assortiti.
A pranzo da martedì a venerdì un primo e un secondo costano 13 euro, al pranzo della domenica tre portate costano 25 euro. Che volete che vi dica, amicizie fidate mi allungano questi indirizzi e, evitandomi i “chiodi” e sollevandomi dal fare la guida provatutto, il mio compito diventa più facile e anche gradevole, come d’altronde la Vostra “bella vita” cui vi sospinge questa rubrica, soprattutto quando, come in questo locale, allargherete un sorriso anche davanti alle quantità, inversamente proporzionali alla mitezza del conto. luiginofilippi@alice.it – www.buongiornogourmet.it