A Nessundorma, su Primocanale i dati di una sfida che, soprattutto a Ponente, non si riesce a sostenere: la sola città Nizza ha più turisti annui di quanti ne arrivano in 12 mesi in tutta la Liguria.
Passano in tanti, vengono in pochi e restano sempre meno. E’ il quadro del turismo nella provincia di Imperia tracciato da uno studio della Cgil e discusso nel corso dell’ultima puntata di “Nessun Dorma”. Ad emergere dalla ricerca è in particolare il confronto impietoso con la Costa Azzurra. La sola città di Nizza registra infatti 4.6 milioni di visitatori all’anno contro i soli 4 di tutta la regione Liguria. I pernottamenti sono poi 28 milioni nella città francese, 13.5 in Liguria. Numeri sconcertanti, dovuti in particolar modo a una scarso utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli operatori del settore, a uno scarso spirito di innovazione e a un turismo troppo legato alla stagione estiva e alle previsioni del tempo.
“La provincia di Imperia nel 2014 ha avuto un risultato devastante. Mentre la crisi nel lavoro dipendente è stato attutita dagli ammortizzatori sociali in deroga, nel lavoro indipendente si è registrato un calo del 60% rispetto al 2008″, spiega Marco De Silva, dell’ufficio economico della Cgil Liguria. “Sarebbe il caso che questi dati fossero accessibili, cosa che non è. Ad esempio, pare che i dati di questo 2015 siano confortanti. Pare perché bisogna estrarli dalla stampa locale e non da fonti ufficiali”.
“Bordighera aveva un turismo di alta elite e prevalentemente invernale. Poi è finito tutto con la seconda guerra mondiale”, ricorda il sindaco Giacomo Pallanca. “Negli anni non si è deciso che turismo volesse la città di Bordighera, si guardavano solo i numeri. Dobbiamo fare tutti un grosso passo in avanti in modo da trovare un punto d’incontro dal quale partire. E’ importantissimo non pensare al passato, ma programmare i prossimi 30-40 anni”
Pallanca si è soffermato anche sui problemi che hanno portato alla chiusura del museo Villa Regina Margherita. “Quando è nata la Villa non si era tenuto conto dei tagli che gli enti subiscono ogni anno. Gli enti si sono ritrovati a non poter assolvere più al proprio ruolo, salvo tagliare su altri servizi fondamentali. E’ stato un progetto ambizioso, ma doveva essere impostato diversamente. Gli enti pubblici dovevano occuparsi della promozione, non della gestione. La vicenda calamitosa del muro ha anticipato la fine di questo museo che sarebbe arrivata comunque”.
“Bisogna considerare che la Francia ha solo Parigi e la Costa Azzurra come mete turistiche. Il paragone è dunque improprio. E’ chiaro che siamo di fronte a una competizione in cui la Francia investe, mentre in Italia lo Stato non ha un ruolo”, sottolinea Igor Varnero, presidente di Federalberghi Sanremo. “Il turismo è sempre stato una fonte di reddito, oggi sta diventando una vacca da mingere. Pensiamo alla tassa di soggiorno. Basti pensare che a Roma è a 7 euro, a Parigi 1 euro e mezzo”.
Varnero ha fatto notare come i privati si siano mossi in questi anni, mentre il pubblico è stato a lungo latitante. “I privati hanno costituito un consorzio nel 2008, ma manca il quadro normativo. La Liguria ha investito in forme aggregative soltanto in un anno. Mancano le risorse. La vicina Costa Azzurra ha investito in congressi e fiere. Da noi non si è investito in infrastrutture turistiche. Manca una strategia. Il ruolo dei privati si sta ampliando. Oggi gestiamo lo Iat, stiamo cercando di capire quali servizi offrire. Per cinquant’anni abbiamo distribuito cartine, forse oggi si può fare altro. Però serve programmare il futuro”.
“Dobbiamo trovare il modo di consolidare il dato positivo del 2015”, ha affermato Gianni Berrino, assessore regionale al Turismo. “Nel turismo bisogna crederci tutti, anche chi non è interessato in prima persona. Abbiamo deciso di lanciare il brand “Liguria d’inverno”, per comunicare che il nostro territorio è bello anche d’inverno. E pensare che noi avevamo il brand “Italian Riviera” e poi non lo abbiamo più coltivato”.
“Il turismo è fatto di molte cose”, ha detto Claudio Roggero, direttore di Confcommercio Imperia. “E’ soltanto con un sistema integrato che possiamo pensare di fare turismo. Dobbiamo rivedere la promozione e dobbiamo ridisegnare anche la visione urbanistica del territorio. Dobbiamo inoltre cambiare visione, raggiungendo visitatori di Paesi lontani. E’ il momento di reagire”.