da: L’Espresso Food & Wine:
“Creare a Bologna, all’interno dell’edificio del CAAB Mercato Ortofrutticolo, il più grande centro al mondo per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano. In una sede di 80mila metri quadri, che si candidano a diventare punto di riferimento museale, gustativo, per la spesa e didattico di un pubblico molto vasto. “Come Orlando è conosciuta nel mondo per Disneyland, così Bologna lo sarà per Eataly World“. Lo assicura Oscar Farinetti, fondatore di Eataly che patrocina il progetto Fico, Fabbrica Italiana Contadina – Eataly World, iniziativa decisa a raccogliere l’eredità dell’esposizione universale ponendo Bologna e l’Emilia Romagna al centro di una rete nazionale di valorizzazione del mercato agroalimentare.
“Da Expo raccogliamo un’eredità e lo facciamo nel modo migliore – ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola – non limitandoci a vivere di rendita su quello che rimarrà di Expo, ma con un progetto davvero unico che potrà fare la differenza e raccogliere il meglio di Expo”. Fico “non ha prodotto alcuna cementificazione. Lavoriamo sul Centro Agroalimentare, i lavori sono molto avanti e suggestivi da vedere, i tetti ospitano il più grande impianto fotovoltaico in Europa. La struttura sarà dunque autonoma dal punto di vista energetico e ospiterà il meglio delle imprese italiane nel settore dell’agroalimentare e dell’alimentazione. E’ un progetto molto ambizioso e insieme molto concreto, un luogo unico da visitare e unico per come è nato e per come è stato progettato”.
Dai Consorzi dei prodotti Dop come Parmigiano Reggiano e Grana Padano alle grandi aziende del made in Italy come Lavazza e Granarolo, senza escludere il grande artigianato nostrano celebre nel mondo come la Liquirizia Amarelli o il pastificio marchigiano Campofilone: sono 40 le aziende che avranno il compito di
realizzare dal vivo i più importanti prodotti italiani in altrettanti laboratori, sotto la supervisione artistica dello chef Massimo Bottura, componendo quell’oasi atta a far brillare “l’unicità dell’Italia nel mondo”, come spiega Farinetti.
L’Italia, spiega ancora Farinetti, è “un paese in cui c’è il 70% del patrimonio artistico mondiale, con un record del mondo per quanto riguarda le biodiversità” dimostrato “dalle 7300 specie vegetali contro le 2100 del Regno Unito- continua Farinetti- ai 1200 vitigni autoctoni contro i 200 dei francesi, al secondo posto in questa speciale classifica”. Insomma, Fico racchiuderà in un logo unico la produzione del cibo italiano, dal campo fino alla forchetta, deciso a rilanciare l’immagine del paese e a preparare una forte ricaduta economica, il tutto sfruttando il successo di Expo, “un pò come accadde per l’esposizione del ’61, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, che anticipò il boom economico del secondo dopoguerra”, si auspica Farinetti.
Italia al centro del mondo e Bologna al centro d’Italia, come spiega anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina: “Noi dobbiamo dare atto al Comune di Bologna e alla Regione Emilia Romagna di aver lavorato per tempo a questo progetto- spiega-, ne parlammo due anni fa prima che aprisse Expo, dunque va riconosciuto all’amministrazione comunale bolognese di avere colto per tempo prima di altre città la traiettoria del tema, ma di aver unito le forze straordinarie delle varie imprese regionali dell’Emilia Romagna, anche perchè Bologna ha una grande storia che racconta questo”. Una storia finalmente aperta al mondo, che tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017 potrà visitare quel grande laboratorio chiamato Fico Eataly World: “Questo sicuramente segnerà il cambio del tipo di turismo che arriva nella nostra città” dice Merola, turismo che “a Bologna si è incrementato notevolmente in questi ultimi anni di lavoro”.
“Il nostro aeroporto – continua il sindaco – è stato quotato in Borsa con molto successo; il 3 novembre apriremo la linea Emirates per Dubai e l’estremo oriente. Continuiamo ad aumentare il numero dei passeggeri e grazie alla nostra posizione geografica con l’Alta Velocità possiamo davvero ragionare in termini di città metropolitana con Milano, Firenze, Roma, Venezia. Abbiamo tutte le condizioni perchè questa rigenerazione di edifici e questa rigenerazione delle idee attraverso i progetti che si stanno attuando concretamente si basino su quello che è essenziale per una città, cioè la rigenerazione delle persone. Sono le persone che stanno dando vita a questo progetto molto bello”.