Imperia Porto Maurizio – LA RUOTA – Largo Varese 25 – Tel. 018361206
Siamo nella calma della zona pedonale di un borgo ligure dalle architetture immutate da secoli, decisamente marinaresco, fuori dal mondo dei rumori del traffico e delle “petarades” di strafottenti Harley e similari o di angoscianti “motorini”. Qui “al quartiere Foce”, il massimo sono le serate di luna, godibili in questo minuscolo angolo di paradiso scaldato dal solleone il giorno, che la sera restituisce tepore, sito temperato e musicato dagli “slash” del mare che gorgoglia tra i gozzi cullati alla fonda protetti dai possenti frangiflutti.
Nella scelta di un tavolo, nel fine estate/primi autunno, preferitene uno a ridosso dei muri con fioriture di dipladenie color rosa/fucsia e potrete cliccare acquisendo una foto da cartolina al momento giusto del tramonto.
Ma veniamo al cibo: gli ANTIPASTI (€ 16-20) sono otto, tra i quali le Sei ostriche Fines Claires n. 3, oppure i Calamari in umido con funghi, panissa al pistacchio. I PRIMI PIATTI (16-30) sono sei, tra i quali le Trenette di Gragnano IGP ai Gamberoni di Oneglia, oppure il Risotto alla Marinara. I SECONDI (€ 6-28) sono otto, tra i quali Il Pescato del giorno alla griglia, bollito o alla ligure con patate e olive Taggiasche (non snocciolate, purtroppo). Dei numerosi DESSERT (€ 6-7) curioso e buono il Semifreddo al torrone sardo con noci e cioccolato.
Rassicurante il calmierato MENU DEGUSTAZIONE (€ 50) con piatti scelti dallo chef in base al pescato e servito per tutto il tavolo: Antipasti misti di mare (tre freddi e due caldi) – Primo Piatto del giorno – Pesce del golfo alla Ligure – Dessert. Senza il Primo piatto il costo si riduce a 40 euro.
CARTA VINI : è’ un bel “tomo”, encomiabile per numero e selezione di etichette. Volete una prova delle loro vedute? Lo Champagne Pelletier, che era in carta nel 2016 a 45 euro, sette anni dopo lo trovate a 50 euro: credo che sia un caso più unico che raro e ciò vale anche per diverse altre etichette. Così come trovare qui la minerale San Bernardo (in famosa bottiglia “Opera acqua 105 gocce”, firmata Giorgetto Giugiaro) in bottiglie da litro anziché da 0,750. Mai farebbero ciò che si nota in altri ristoranti, nei quali esiste il compito preciso di “curare” le mescite per “vendere” anche la seconda bottiglia … anche d’acqua, beninteso.
La Ruota ha AMBIENTE tradizionale all’interno, anche nelle mise en place, mentre all’esterno, ferma la bellezza delle “boules” antivento con candele da 8 cm. ed i calici splendenti, i tavoli sono senza tovaglie. Forse causa venti marini? Ciò compromette un po’ l’eleganza distintiva rispetto a locali di minor tono. E’ una tendenza generalizzata che certamente porta beneficio alla partita “uscite” nei bilanci dei ristoranti, ma certo va a disdoro della voce “ricavi”, stante il fatto che in Italia schiere di clienti italiani, a parità di qualità di cibo, scelgono il locale con una bella tovaglia immacolata rispetto ai tavoli nudi e crudi.
Il SERVIZIO è professionale, attento, gentile e non manca di personale. Dall’ inizio alla fine del pasto è in crescendo la convinzione che qui facciano le cose seriamente e che rispettino il cliente, non puntando su bla bla estemporanei e trallallà di maniera (anzi sono piuttosto parchi di parole) ma, nella sostanza, sono premianti la materia prima, le preparazioni collaudate, la generosità nelle porzioni ed anche, perché no, l’onestà nei conti che assicura fedeli e frequenti ritorni da parte di chi vuol cibarsi seriamente. Bravi!