da ristorazione e Catering:
Sfida mondiale tra assaggiatori di olio di oliva a Expo 2015. Il 13 settembre prossimo, all’interno del Padiglione Italia si svolgerà la Worldwide Olive Oil Tasters’Challenge by Onaoo, competizione tra 50 concorrenti da tutto il mondo organizzata da Onaoo, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio d’Oliva che ha recentemente istituito il proprio Registro Internazionale degli Assaggiatori Professionisti, strumento nato per dare visibilità alla figura dell’assaggiatore e dare la possibilità a quanti vogliano avvalersi delle relative competenze di aggiornarsi periodicamente. Il progetto entra a far parte di un percorso formativo e divulgativo che ha come scopo diffondere la cultura dell’olio d’oliva attraverso la professionalità di un sistema di valutazione basato sul rigore scientifico e sulla valutazione sensoriale obiettiva. “Insegnare l’arte dell’assaggio – ha spiegato il presidente di Onaoo Lucio Carli presentando l’iniziativa a Milano – è fondamentale affinché ogni individuo sappia utilizzare al meglio le proprie capacità di valutazione organolettica del prodotto e diventi così lui stesso il primo valutatore della qualità di un olio da olive. Le competenze dell’assaggiatore devono derivare da una base scientifica affinché possano dare origine a un metodo obiettivo che diventi strumento di valutazione comune”. La Scuola dell’Assaggio di Onaoo, da cui già sono usciti 300.000 esperti, supporta la filiera dell’olio d’oliva con corsi presso la sede di Imperia e in numerosi Paesi in tutto il mondo. Tra loro i concorrenti che il 13 settembre affronteranno le due prove, teorica e tecnica, per aggiudicarsi il titolo di migliore assaggiatore professionista, figura che ha un ruolo fondamentale per le aziende di produzione di olio di oliva lungo tutto il processo di lavorazione e per la valutazione del prodotto finale. Non solo, l’assaggiatore è una figura professionale sempre più richiesta anche dalla ristorazione d’alto livello; una competenza che si aggiunge a quella del cuoco per valorizzare al meglio i suoi piatti. È l’opinione di Stefano Cerveni, 1 stella Michelin per il Ristorante Due Colombe di Borgonato di Cortefranca che afferma: “Il cuoco è il terminale di una filiera; ha una grande responsabilità e deve essere in grado di giudicare per ottenere nei suoi piatti l’armonia e l’equilibrio che li rendano in grado di suscitare emozione. È uno dei motivi per i quali ritengo poco realizzabile la “carta dell’olio” da qualcuno suggerita. Meglio sarebbe che nei ristoranti il personale fosse adeguatamente istruito a comunicare al cliente le ragioni delle scelte applicate dal cuoco professionista in fase di realizzazione del piatto, piuttosto che permettere che una grande pietanza sia rovinata da un condimento sbagliato”. Non resta che attendere il 13 settembre e, a Expo, conosceremo il nome dell’assaggiatore di olio d’oliva più bravo al mondo: una sfida unica per un alimento straordinario, un vanto per l’Italia, Paese che conta il maggior numero di cultivar e infiniti profili organolettici. Facciamo sapere a tutto il mondo. Conoscere l’olio d’oliva è una vera e propria scienza.
Marina Caccialanza