da “L’espressofood&wine”: dal 5 al 9 luglio trentasette fuoriclasse della cucina internazionale si metteranno in gioco con The Grand Gelinaz! Shuffle e si scambieranno vite, identità e… ristoranti. L’alta cucina vedrà le sue pagine mischiarsi e spargersi ovunque con Albert Adria, Andoni Luis Aduriz, Inaki Aizpitarte, Massimiliano Alajmo, Yannick Alleno, Massimo Bottura, Alex Atala, Claude Bosi, Danny Bowien, Sean Brock, Riccardo Camanini, Mauro Colagreco, Dominique Crenn, Paul Cunningham, Kobe Desramaults, Alain Ducasse, Alexandre Gauthier, Bertrand Grebaut, Sean Gray, Mehmet Gürs, Rodolfo Guzman, David Kinch, Virgilio Martinez, Carlo Mirarchi, Yoshihiro Narisawa, Magnus Nilsson, Petter Nilsson, Daniel Patterson, Fulvio Pierangelini, René Redzepi, Ana Ros, Colombe Saint-Pierre, Davide Scabin, Ben Shewry, David Thompson, Blaine Wetzel, Jock Zonfrillo
La lista dei grandi chef che verranno letteralmente spediti lontano dai loro ristoranti vede elencati i migliori nomi della ristorazione mondiale in un grande gioco gastronomico che sta facendo impazzire i gourmet del mondo.
Avete presente quella trasmissione tv in cui si sperimenta lo scambio di casa di uno dei membri della coppia che finisce in altre famiglie? Ecco, sta per succedere qualcosa del genere nei più famosi ristoranti del Pianeta. Gli chef che stanno al gioco lasceranno per quasi una settimana la loro cucina – inclusi la brigata, la dispensa, l’archivio delle ricette – a un collega ospite. Che, dopo un paio di giorni di ambientamento, cucinerà per i clienti. solo un gastronomo un po’ artista e grande mago dell’ironia come Andrea Petrini, italiano da tempo trapiantato a Lione, annoverato dal Time Magazine tra i “Gods of Food“ per la sua capacità di talent scouting poteva avere un’idea del genere. Ma solo un gruppo di chef avanguardisti, visionari, coraggiosi e generosi poteva accettare con entusiasmo.
Il progetto, ben illustrato dalle immagini di Bob Noto, si chiama Gelinaz Shuffle. Ossia l’evoluzione di quel Gelinaz creato già nel 2005 da Petrini insieme con Pierangelini (Gelinaz richiama la parte finale del suo cognome, ma alla “Gorillaz”). Ormai dieci anni fa, infatti, lo chef la cui passatina di ceci con gamberi è con ogni probabilità la ricetta più copiata della storia dell’alta cucina, lanciò la provocazione del copyright per le ricette. Solo una provocazione, s’intende, perché lui stesso definisce l’incaponirsi sulla questione una “battaglia di retroguardia”
. E allora ecco nascere Gelinaz!, una banda ad assetto variabile di grandi cuochi che mandano in scena la reinterpretazione di piatti altrui. “Sono performance divertenti – spiega Pierangelini – che partono dal riconoscimento della paternità di un piatto e poi aprono la strada a incredibili variazioni sul tema”.
L’insolita band da allora è andata in scena più volte. Tema: di volta in volta un signature dish di uno di loro. Svolgimento: assolutamente libero. A coordinare sempre Petrini. Ogni volta un’autentica jam session dove gli artisti-cuochi non vogliono intrattenere il pubblico ma misurare la loro abilità con i colleghi creando irripetibili variazioni. “È un po’ come le leggendarie jam session degli anni Quaranta al Minton’s Playhouse di New York – racconta Massimo Bottura dell’Osteria La Francescana di Modena – dove dopo l’orario di chiusura si incontravano le nuove leve bebop, come Thelonious Monk e Charlie Parker. Così noi di Gelinaz! ci riuniamo per divertirci, interpretare, conoscere”.
Ma per il decimo anniversario Gelinaz! Si regala una versione 2.0 E per la prima volta, il 9 luglio, ciascuno dei 37 cuochi che hanno aderito alla proposta, daranno vita da San Francisco a Melbourne, a un inedito scambio internazionale di ristoranti. I direttori creativi dell’evento oggi sono due, Andrea Petrini e Alexandra Swenden, e coordinano un collettivo di cuochi, che non si ripete mai, in continua evoluzione, che si adatta a situazioni imprevedibili per tracciare nuovi territori e affinare la creatività. Una sorta di dizionario della cucina contemporanea, dalla A di Albert Adrià alla Z di chef Zonfrillo, vedrà le sue pagine mischiarsi come le carte di un mazzo e spargersi per il mondo.
I cuochi sono stati scelti per il loro approccio alla cucina, “La line-up per questa performance – dice Petrini – è una famiglia di cuochi, che accettano le sfide, che non hanno paura della creatività, chenon sono guidati dall’ego, bensì dal desiderio di esplorare. Il risultato è stato incredibile. Un incontro tra i nomi leggendari della mondo gastronomico, fianco a fianco con alcuni meno noti, ma altrettanto emozionanti”.
Altri dettagli sul sito: http://espresso.repubblica.it/food/dettaglio/scambio-di-ristoranti-37-grandi-chef-nei-panni-dei-colleghi/2228418/2