Il Golosario segnala che “Camillo Langone, su Il Foglio, dedica agli “Incoerenti (per fortuna) produttori di vino naturale”. “Uno di loro – scrive – elogia la ‘sfogliatura precoce e tempestiva’. Significa che prendono la povera vite e le strappano parecchie foglie: quale pratica più innaturale di questa? La verità è che molti vini sedicenti naturali sono migliori della dizione vino naturale”.
Nelle colture moderne la sfogliatura o defogliazione della vite consiste nell’eliminazione di 5-6 foglie basali, adiacenti ai grappoli, intervenendo da fine maggio a inizio giugno o meglio appena dopo la fase di fine allegagione. I contadini antichi invece, nelle zone più calde, lasciavano i grappoli anche sui tralci, li arieggiavano salutarmente, lasciando le foglie esterne a riparare dal solleone, ma favorendo la circolazione dell’aria all’interno della pianta e preservandola da attacchi di insetti e muffe…