La recensione, a Noli: ristorante IL VESCOVADO all’hotel Palazzo Vescovile

Noli – Ristorante IL VESCOVADO -Hotel Palazzo Vescovile

Piazzale Fratelli Rosselli – Lungomare Marconi

Tel. 019 749 9059 – www.hotelvescovado.it

IL SITO: una cremagliera con ascensore di cristallo punta verso la rocca che già fu un Vescovado, lasciando il vostro parcheggio sottostante e salendo per una cinquantina di metri con diverse tappe.

Fermatevi al secondo step, dove il trend topic del momento è l’ ”Orto del Vescovado” per chi preferisce vivere “Pro Pagana Fide”; vi troverete un intimo spazio per aperitivi con il fascino dei filarini di verdure.

Dopodiché riprendete la cremagliera verso la reception dell’Hotel, a fianco del quale sorgono due patii/terrazze estive. E’ dall’alto di queste che è inenarrabile lo spettacolino del cambio luce del tramonto, che abbraccia la baia di Noli sino a che il colore della montagna boschiva si fonde con il nero pece del mare solcato soltanto da lampare e da qualche nave da crociera all’orizzonte. La sistemazione delle mise en place è leggera, con bei tavoli in cristallo color acquamarina chiara traslucida che fa quasi perdonare l’assenza di tovaglie, anche dal punto di vista estetico. Le illuminazioni sono acconce, la dotazione dei tavoli è simpatica e di una certa classe.

ACCOGLIENZA E SERVIZIO: gli addetti, due decine, curano ogni particolare senza cali di tono. Descrivono dettagliatamente ogni piatto che viene servito e sono attenti al bicchiere per la temperatura giusta.  Simpatici e sorridenti, rendono piacevolissima la sosta, senza peraltro esibirsi, senza farsi notare, anzi persino ascoltandovi con dedizione  e senza “ninnarvi” con noioserie e “gne gne” di rito in molti ristoranti alla moda di analoga classe.

CUCINA: è decisamente innovativa ed anche sorprendente per originalità, particolarmente consigliata a palati non pigri ed anzi che non disdegnano nuove gourmetterie. Il totale delle portate disponibili, in verità, considerando menu e carta, si limita a una ventina di titoli, dessert compresi: non molti. Ma le portate iniziali sono composte anche da 5-6 piattini in unico servizio. Inoltre un basso numero di proposte in carta è chiaro e meritorio indice di cucina del giorno che non si avvale di “semilavorati dormienti”.  Le decisioni qui si prendono facilmente, basta scegliere tra due menu:

MENU PASSEGGIATA A MARE, composto da 8 portate: 1) Giochi di cibo – 2) Tonnetto Alalunga peperone e melone – 3) Lulle pescate a Noli, melanzanine basilico e agrumi – 4) Spaghetto del pastificio Fiorini di Varazze, aglio, olio e peperoncino con cipolla di Savona, bottarga e focaccia al rosmarino – 5) Pesce spada in crosta di erbe liguri, prugne, machetto di acciughe e bombonini –  6) Blu dei Lavagé e lamponi – 7) Melone lime e passione – 8) Albicocche babà e lavanda. Il prezzo è di 120 euro, che diventano 190 euro con loro abbinamento vini.

MENU L’ESTATE, composto da 11 portate: 1) Giochi di cibo – 2) L’Orto – 3) Ceviche di ricciola pescata a Noli, pesche e timo – 4) Lulle pescate a Noli, melanzanine, basilico ed agrumi – 5) Moscardini al verde – 6) Tortello di zucchette trombette triglia di scoglio e limoni di Noli – 7) Cannelloni di erbette e ricotta di capra, olive e pinoli – 8) Pesce spada in crosta di erbe liguri, prugne, machetto di acciughe e bombonini – 9) Blue del Lavagé e lamponi – 10) Peperone nocciola e cappero – 11) Pesca yogurt e timo. Il prezzo è di 160 euro, che diventano 250 euro  con il loro abbinamento vini. 

Delle numerose portate dei due menu, alcune cosarelline iniziali sono in quantità da assaggio e ciò consente di arrivare alla fine anche ai disappetenti imperdonabili. Se invece desiderate scegliere ALLA CARTA, potete “cavare” dai due menù 2 PORTATE PIU DESSERT a 120 euro, oppure 3 PORTATE PIU DESSERT spendendo 140 euro, con quantitativi più generosi rispetto a quelli dei menu. INOLTRE sono anche disponibili alla carta: il Riso ai frutti di mare  e la Costata di mucca “vegia” allevata a Pontinvrea dalla macelleria Pastorino, albicocche e scalogno.  Esiste anche un bel carrello con un ricco assortimento di formaggi liguri a + 20 euro. 

Le mirabolanti CARTE VINI sono due, una intitolata VINI LIGURI, l’altra intitolata “VINI FORESTI”. Vi sono elencate 80 etichette liguri, 20 Spumanti, 50 Champagne, 90 vini fermi italiani, 70 vini fermi stranieri; per tutti i gusti ed esigenze, dal raro e arcipiacevolissimo rosato Barbarossa di Alex Berriolo di Balestrino a 25 euro, sino ad uno Champagne blasonato da 1380 euro. 

CONCLUDENDO: I PLUS sono la bellezza del sito tra i più ameni dell’intera Liguria, la perfezione nel servizio, una cantina di rilievo, le piacevolezze della cucina (premiata con una stella sulla guida Michelin, due cappelli sulla Guida de L’Espresso e la corona sulla Guida Massobrio) il cui successo d’insieme certamente non è un caso, ma deriva da esperienza, sensibilità e perseveranza. Certo, ai non frequentatori di ristoranti “sù”, la “resa dei conti finale”, con il primo pinnacolo a 120 euro per due portate più dessert (+ 6 di acqua + 6 di caffè + vini), potrebbe lì per lì “rabbuiare” il sorriso e abbruttire il linguaggio; ma i veri gourmet potranno tosto “reilluminarsi” considerando l’ottimo livello della qualità percepita e concludendo: “E’ un po’ costoso ma …” Ecco, grazie a questo “ma…” quasi tutti tornano, magari indossando anche delle mises eleganti, per una moderna serata di charme, calma e voluttà.