La recensione: a Montegrosso Pian Latte, l’Osteria del Rododendro

Montegrosso Pian LatteOSTERIA DEL RODODENDRO

Via IV Novembre 4Tel. 0183 752 530

www.osteriadelrododendro.it

Montegrosso, villaggio nell’alta Valle Impero nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, a circa 700 metri slm, un centinaio di abitanti, ha avuto storia interessante (è stato anche possedimento napoleonico). La strada per giungervi è facile sino a Pornassio, poi gli ultimi pochi chilometri sono di risalita nel lungo valle ombreggiato, da prendersi con lentezza se si vuole assaporare la frescura della strada ombrosa in ambiente silvano. All’arrivo avrete subito l’idea di un borgo ameno e calmo dove è anche facile trovare parcheggio sotto al campanile, a pochi metri dal quale, sorge questa bella casa in pietra su più piani, adibita a ristorante. Molti hanno scoperto il borgo proprio venendo a pranzare “al Rododendro”.

Nelle due salette, con due ventilatori a pale larghe a bassa velocità, tutto è attuale e nello stesso tempo un “remember” piacevole di tempi desueti in cui, anche grazie alla stazione sciistica, poco distante, questo locale era il cuore della borghesia imperiese e del largo circondario. Alle pareti ci sono ancora trofei di manifestazioni varie, compresi varii Rally automobilistici importanti. Al piano soprastante hanno creato uno spazio per bimbi, una provvidenziale risorsa per le famigliole della domenica.  Le loro abituali tovaglie, operate ed importanti, a causa dell’andazzo Covid sono tuttora coperte da impalpabili veli usa e getta. Gli ampi tavoli sono ingentilite con piccoli bouquet di fiori freschi e ci sono grandi sedie con seduta comoda. I tavola olio EVO IGT Riviera dei Fiori dell’ultima annata,  sale, una bottiglia azzurra di acqua marchiata filtrata Ellisir (preparata in casa).

Ma veniamo al cibo. E’ quello delle tradizioni e principalmente ruota intorno alla linea della Cucina Bianca di questa valle (a base di farina e prodotti dell’orto), servito con garbo e savoir faire in dignitosi piatti decorati con una certa ricercatezza.

Quando i sapori sono “giusti”, non si parla più, si tace e si degusta. Ecco qua: degli ANTIPASTI la prima portata comprende Schiacciata di trombette – Panissa dorata – Insalata russa; la seconda portata li completa con il Coniglio croccante – Bruschetta pomodoro e basilico – Tortino di erbette. PRIMI PIATTI: il loro cavallo di battaglia sono le “Raviore” De.Co. di erbette crude all’olio EVO, cui seguono gli  Gnocchi di patate e funghi porcini: piatti  di una mano esperta che predilige linearità e presentazioni “pulite” senza salsine copritutto.  Seguono i SECONDI PIATTI: Lonza al Pigato, timo e bacche rosse – Bracioline d’agnello al forno – Degustazione di formaggi locali. Nessuna caduta di tono, dall’inizio alla fine, neppure nei DOLCI: Gelato di castagne e rhum – Bavarese alla menta e fondente – Budino della nonna.

Se, a tutto il bendidio che precede, unirete il loro VINO DELLA CASA (Ormeasco di Montegrosso Pian Latte), spenderete la bellezza di … 30 EURO e, magari vi offriranno anche un digestivo. Tra le bottiglie esposte, segnalo una splendida Granaccia 2020 DOCG Riviera Ligure di Ponente. In luglio ed agosto sono sempre aperti; gli altri mesi aprono soltanto nel fine settimana. Insomma, è un locale che svolge perfettamente la sua ”missione” di angelo custode/ambasciatore della cucina di valle, facendo resistenza riuscita e permanente gli oltraggi del tempo, per chi desidera ritrovare le atmosfere di casa, dei paesi di un tempo, accomodandosi qui con il cuore e il portafoglio, entrambi leggeri: inseritelo in agenda anche per le mezze stagioni e non ve ne pentirete.