Santo Stefano al Mare -LA RISERVA – Via Roma 33 – Tel. 0184 637 227
Chiusi il mercoledì – lariservasantostefano@fmail.com
Una bella primizia: nel Ponente Ligure ha riaperto un ristorante che per una metà del secolo scorso è stato un tradizionale TOP dove il tutto “il meglio” era possibile, quasi sfiorando il “troppismo” in fatto di classe e qualità d’insieme. Ebbene, oggi la nuova gestione conta su Leonardo PIRAS che (questa è la primizia) solo da qualche giorno s’è installato direttamente ai fornelli, mentre in sala è Emanuela GROSSI, aiutata dalla simpatica CRINA, che curanoil servizio.
AMBIENTE: superato l’ingresso con salottino caffè, ecco la magnificente griglia (raddoppiata rispetto alla precedente) che riprenderà presto a crepitare di brace. Poi una sala, una saletta e, se non bastasse, anche pochi tavoli in un intimo “foyer” sovrastante il pozzo naturale che assicurava acqua a questa antica Casa del Vescovo: un insieme dall’indiscutibile charme desueto e quindi prezioso da ritrovarsi. Ma in questa stagione, non ancora soggetta ai clamori di ganzanti vacanzieri indomenicati, vince decisamente il piccolo nirvana del patio ombreggiato, curato nei particolari, ancora de terminare nel verde circostante i tavoli, dove la calma regna assoluta, senza birignao di musichette di sottofondo. Le mise en place, con una rosa rossa ad ogni tavolo la sera del mio passaggio, tovagliato classico candido e stiratissimo, fanno piacere di questi tempi in cui diversi locali tengono da conto e da parte … le tovaglie. Cosi come, in tavola, una generosa bottiglia di olio EVO Amoretti o Guasco, di ottima qualità, indica che sulla qualità qui non si risparmia.
Ci sono due carte ben distinte, che iniziano con il coperto di 2 euro. Nella prima gli ANTIPASTI DI MARE sono quattro (€ 14-16), tra i quali l’insalata di mare tiepida, oppure il Brandacujun. Seguono cinque PRIMI DI MARE (€15-18), tra i quali i ravioli di cappesante e gamberi su crema di scampi e trombette. Cinque i SECONDI DI MARE (€ 15-20), tra i quali la frittura mista e il filetto di branzino alla mediterranea (se il pesce è d’allevamento viene dichiarato). Nella seconda carta gli ANTIPASTI DI TERRA (€12-15) sono tre, tra i quali le crèpes alla genovese pesto e pinoli. Dei PRIMI DI TERRA(€ 14-16) cito gli gnocchetti di patata Vitellotta con crema di Castelmagno. Nei SECONDI DI TERRA, oltre alla costata (€ 35), troviamo il filetto Garronese e gli steak Cowboy e Tomahawk, più diversi contorni (€ 5). Ben nove i DOLCI di Crina, tra i quali sei cheesecake e il Pan di Spagna ganache al cioccolato fondente e cocco accompagnato da panna montata. Ci sono poi le PROPOSTE A VOCE, di solito di crostacei o pescato, che dipendono dalle forniture del giorno. Il tutto sempre in porzioni decisamente generose.
La CARTA VINI non è smisurata ma ha buona selezione. Sono una quindicina i bianchi fermi (€ 24-54), tra i quali segnalo i vini delle Cantine Lunae intorno ai 20 euro. Tredici “bollicine”, che hanno prezzi normali per i Prosecchi e gli Spumanti Metodo Classico italiani. 25 i rossi e i rosé (€ 18-48) tra i quali segnalo il Roero 2018 DOC a 25 euro. Però ho trovato il Moet Brut Imperial a 110 euro, un prezzo da night club.
IN SINTESI FINALE: la materia prima è di qualità, il cuoco la “rispetta” astenendosi da fantasioserie “ad capocchiam”, che altrove sono spesso il pretesto per servire cianfrugli in porzioni evanescenti, mentre qui sono una cuccagna. Aggiungo che il sito è elegantino, i clienti non “caciarosi”, il SERVIZIO, che conta soprattutto sulla onnipresente provetta e provvidenziale Crina è alacre, accorto, capace, disponibile e sorridente. I PREZZI GIUSTI non fanno fare gli occhi grossi al momento del conto. La Riserva, con cotante frecce al suo arco, mettendo a punto alcuni particolari verso i clienti, oggi un po’ soletti nel dehor dal verde circostante in attesa di definitiva finitura, potrà conquistare nuovi avventori e sollazzare anche coloro che l’hanno apprezzata per decenni. Ma… un “difetto” avrà pur da esserci: beh, magari manca lo sferragliare del secolare passaggio giornaliero del treno merci delle 21 sulla confinante ex ferrovia, oggi divenuta placida pista ciclabile. (Articolo aggiornato al 23/06/2022)